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28 Dicembre 2019Marco Tullio Cicerone (Marcus Tullius Cicero in latino) è una delle figure più celebri della letteratura e politica romana.
Cicerone fu un maestro di eloquenza e filosofia che ebbe un impatto straordinario sulla cultura occidentale.
Vita
Cicerone nacque il 3 gennaio 106 a.C. ad Arpino, una cittadina nel Lazio, in una famiglia dell’ordine equestre. Studiò a Roma, dove apprese la retorica, il diritto e la filosofia, e poi ad Atene e Rodi, dove perfezionò le sue conoscenze filosofiche e oratorie. Si dedicò alla carriera forense e politica, diventando un celebre avvocato e oratore. Nel 63 a.C. fu eletto console e si distinse per aver sventato la congiura di Catilina, uno dei momenti più celebri della sua carriera politica.
Cicerone ebbe una vita complessa e travagliata. Nonostante fosse un convinto repubblicano, si trovò a operare in un periodo di profonda crisi della Repubblica romana. Fu esiliato nel 58 a.C. per aver giustiziato senza processo alcuni congiurati di Catilina, ma tornò a Roma l’anno successivo. Ebbe poi un ruolo marginale durante la dittatura di Cesare, e dopo la sua morte si oppose a Marco Antonio, finendo per essere proscritto e ucciso nel 43 a.C.
Opere
Cicerone fu un autore prolifico e versatile. Le sue opere possono essere divise in quattro categorie principali:
- Oratoria: Le Orazioni di Cicerone, come le celebri Catilinarie, sono esempi della sua abilità retorica. In esse difendeva cause politiche e legali con grande eloquenza.
- Filosofia: Cicerone scrisse trattati che diffusero il pensiero greco a Roma, come De re publica e De legibus. La sua opera filosofica più famosa è probabilmente De officiis, un trattato sull’etica e i doveri morali.
- Retorica: I suoi trattati sull’arte oratoria, come De oratore e Brutus, furono fondamentali per la formazione degli oratori successivi.
- Epistolario: Le lettere di Cicerone, raccolte in opere come Epistulae ad Atticum e Epistulae ad familiares, ci offrono una preziosa testimonianza della sua vita privata e pubblica, oltre che della storia di Roma nel I secolo a.C.
Stile
Cicerone è considerato il massimo rappresentante dell’eloquenza romana. Il suo stile oratorio è caratterizzato da un uso sapiente del periodo ipotattico (frasi lunghe e complesse, spesso articolate in subordinate), da una grande varietà di figure retoriche e da una ricercata eleganza. A differenza di altri oratori romani, come Catone il Censore, Cicerone evitava la semplicità grezza, puntando su un linguaggio raffinato ma accessibile.
Nelle sue opere filosofiche e retoriche, cercò di coniugare la filosofia greca, in particolare lo stoicismo e l’accademismo, con i valori pratici romani. Per questo motivo, spesso si rivolse al pubblico colto romano per rendere più comprensibili concetti complessi provenienti dalla filosofia greca.
Fortuna
L’eredità di Cicerone è immensa. La sua influenza si estende non solo alla retorica, ma anche alla filosofia politica e alla lingua latina. Nel Medioevo e nel Rinascimento, Cicerone fu un modello per gli umanisti, che videro in lui l’esempio perfetto di intellettuale impegnato politicamente. Dante, Petrarca e molti altri lo citarono e lo ammirarono.
Inoltre, Cicerone ha avuto un impatto duraturo anche sulla cultura politica: molti dei concetti di diritto naturale e di repubblica che emergono nei suoi scritti hanno ispirato i fondatori della moderna democrazia, come John Locke e Thomas Jefferson.
Nonostante alcune critiche mosse al suo opportunismo politico o al suo eccessivo attaccamento alla gloria personale, Cicerone è ricordato come uno dei più grandi pensatori e oratori dell’antichità, il cui stile e le cui idee sono rimasti vivi attraverso i secoli.