Il ministro Carrozza chieda scusa agli Armeni
26 Giugno 2013Riflessioni sulle buste trasparenti che hanno un’opacità media del 96% R…
28 Giugno 2013Come ogni anno il sistema di rilevazione dell’Invalsi ha sollevato polemiche e dubbi su come questo sistema di valutazione possa essere indicativo delle conoscenze acquisite dagli alunni. Io penso che esista una discrasia tra quanto i programmi ministeriali vogliono rilevare a livello didattico ( perché nonostante tutto ogni disciplina ha un suo “obbligato” percorso) e su quanto invece la tecnica dei test cerca di mettere in evidenza.
La scuola o meglio la sua struttura organizzativa marcia sempre su due distinti binari che in questa situazione divergono e si contrappongono. L’insegnamento fa soltanto rima con “addestramento” , non c’è nessun nesso tra il processo di apprendimento ( che sappiamo essere molto diverso per ogni alunno) e gli esiti dello stesso, anche se, per mera logica più si impara e più si acquisiscono conoscenze. Ci sono diversi fattori che influenzano l’apprendimento, lo limitano o lo implementano in base a fattori culturali, ambientali, individuali di ciascun alunno. Gli stessi non devono essere trascurati, anzi sono significativi per l’insegnamento individualizzato e personalizzato che in ogni programmazione viene espresso sotto forma di obiettivi specifici e mirati. I metodi, i contenuti, gli obiettivi ed infine la valutazione sono sempre stati i vertici di un quadrilatero che racchiude l’essenza del processo di insegnamento-apprendimento, ogni parametro di questo campo di azione è in relazione reciproca con l’altro mediante il feedback che consente un continuo monitoraggio dell’azione educativa. Ora viene da pensare se tutto questo possa essere trascurato o addirittura ignorato quando tout court si somministrano i famosi test invalsi ai quali spesso rispondono correttamente gli alunni dotati di spiccate capacità analitiche e sintetiche, logiche e associative. Queste abilità si possiedono indipendentemente dall’esercizio reiterato e dall’addestramento che non ha niente in comune con il percorso formativo, spesso lungo e faticoso. Esso non può e non deve essere relegato a tempi di esecuzione prefissati ma ha bisogno di strumenti qualitativi diversi e senza dubbio di gran lunga più importanti per la valutazione.