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28 Dicembre 2019Le organizzazioni internazionali
28 Dicembre 2019Il passaggio dalla Guerra Fredda al Nuovo Ordine Mondiale rappresenta una delle trasformazioni più significative del XX secolo, con ripercussioni che si estendono fino ai giorni nostri. Questo periodo ha visto il mondo passare da un sistema bipolare dominato da due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, a un panorama internazionale caratterizzato da un’unica superpotenza (gli Stati Uniti), l’emergere di nuove potenze e l’evoluzione di sfide globali interconnesse.
La Guerra Fredda: un mondo bipolare (1947-1991)
La Guerra Fredda fu un conflitto ideologico, politico e militare che oppose le due principali superpotenze del secondo dopoguerra, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, dal 1947 al 1991. Questo confronto, in larga parte non violento sul piano diretto, ma segnato da guerre per procura, crisi diplomatiche e una corsa agli armamenti, aveva al centro il contrasto tra il modello capitalistico-democratico occidentale, guidato dagli Stati Uniti, e il modello comunista sovietico.
Durante questa fase, il mondo fu diviso in blocchi: il blocco occidentale sotto la guida degli Stati Uniti, che includeva l’Europa occidentale, le democrazie liberali e molti paesi dell’America Latina, Asia e Medio Oriente; e il blocco orientale, sotto la guida dell’Unione Sovietica, che includeva i paesi dell’Europa orientale, la Cina (fino alla rottura sino-sovietica negli anni ’60), e diverse nazioni in via di sviluppo. Le principali organizzazioni militari erano la NATO (per il blocco occidentale) e il Patto di Varsavia (per il blocco orientale).
Le tensioni tra i due blocchi portarono a diversi momenti critici, come la crisi dei missili di Cuba nel 1962, il blocco di Berlino, e le guerre di Corea e Vietnam. Entrambe le superpotenze cercavano di evitare uno scontro nucleare diretto, consapevoli della distruzione reciproca assicurata (MAD – Mutual Assured Destruction), mentre cercavano di espandere la propria influenza in tutto il mondo attraverso interventi militari indiretti, pressioni economiche e la propaganda ideologica.
La fine della Guerra Fredda
La fine della Guerra Fredda avvenne in modo sorprendentemente pacifico rispetto alle aspettative di molti, ed è legata a una serie di fattori complessi:
- Cambiamenti interni all’URSS: Con l’arrivo al potere di Michail Gorbaciov nel 1985, l’Unione Sovietica avviò una serie di riforme interne (la perestrojka per la ristrutturazione economica e la glasnost per la trasparenza politica) che cercavano di modernizzare il sistema sovietico e aprire una nuova fase di distensione con l’Occidente. Queste riforme, pur essendo ambiziose, ebbero l’effetto contrario, accelerando la crisi economica e politica dell’Unione Sovietica.
- Il crollo dei regimi comunisti in Europa orientale: Nel 1989, una serie di rivoluzioni pacifiche portò alla caduta dei regimi comunisti in gran parte dell’Europa orientale, culminando con l’abbattimento del Muro di Berlino. Questo evento simboleggiò la fine della divisione dell’Europa e l’inizio di una nuova era.
- La dissoluzione dell’Unione Sovietica: Nel 1991, l’URSS si disintegrò formalmente, con la nascita di 15 repubbliche indipendenti, tra cui la Russia, guidata da Boris Eltsin. Questo evento segnò la fine del sistema bipolare e della Guerra Fredda.
Il Nuovo Ordine Mondiale: un mondo unipolare (1991-2001)
Con il collasso dell’URSS, gli Stati Uniti emersero come l’unica superpotenza mondiale, dando inizio a una fase che il presidente George H.W. Bush definì il “Nuovo Ordine Mondiale”. Questo termine, utilizzato durante la Guerra del Golfo del 1991, indicava una nuova fase di stabilità internazionale, fondata sulla cooperazione tra le grandi potenze e sul ruolo guida degli Stati Uniti nel garantire la pace e la sicurezza globali. Le caratteristiche principali di questa nuova fase furono:
- Globalizzazione economica: Con la fine della Guerra Fredda, il capitalismo e la democrazia liberale si diffusero in tutto il mondo. La globalizzazione economica accelerò con l’integrazione dei mercati globali, la creazione di organismi come il WTO (World Trade Organization), e l’espansione delle tecnologie della comunicazione. La globalizzazione portò a una crescente interdipendenza economica tra nazioni, ma anche a disuguaglianze e squilibri, che avrebbero creato tensioni future.
- Interventismo americano: Gli Stati Uniti assunsero un ruolo centrale nella politica internazionale, guidando interventi militari per mantenere la stabilità o promuovere la democrazia, come nella Guerra del Golfo (1991), in Somalia, nei Balcani (con la guerra in Kosovo nel 1999), e in altre aree di conflitto. Questo ruolo, pur essendo inizialmente accolto come un segno di leadership globale, avrebbe incontrato crescenti critiche per il suo carattere unilaterale.
- Allargamento delle organizzazioni internazionali: La NATO, invece di essere sciolta dopo la fine del Patto di Varsavia, si espanse per includere paesi ex comunisti dell’Europa orientale, come Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Questo allargamento segnò un’espansione della sfera d’influenza occidentale, ma suscitò risentimento e tensioni con la Russia.
- Multipolarità emergente: Anche se gli Stati Uniti dominarono la scena mondiale negli anni ’90, già alla fine del decennio emersero nuove potenze globali. La Cina iniziava a crescere economicamente, preparando il terreno per la sua futura ascesa, e la Russia, sotto la guida di Vladimir Putin a partire dal 2000, iniziava a ricostruire il proprio ruolo di potenza regionale e globale.
Il nuovo millennio e l’inizio di un mondo multipolare (2001-presente)
L’illusione di un ordine mondiale stabile si frantumò l’11 settembre 2001, con gli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti da parte di Al-Qaeda. Questo evento segnò l’inizio di una nuova fase nelle relazioni internazionali, caratterizzata da:
- La Guerra al Terrore: Gli attentati portarono gli Stati Uniti a lanciare la cosiddetta Guerra al Terrore, con le invasioni di Afghanistan (2001) e Iraq (2003). Queste guerre, soprattutto l’invasione dell’Iraq, furono molto controverse, suscitando divisioni tra gli alleati occidentali e provocando un profondo risentimento in gran parte del mondo islamico. Le guerre in Medio Oriente avrebbero lasciato una lunga scia di instabilità regionale, dalla quale sono emersi nuovi attori come ISIS.
- L’emergere della Cina: Nel corso dei primi due decenni del XXI secolo, la Cina si affermò come una delle principali potenze economiche e militari del mondo, mettendo in discussione il predominio unipolare degli Stati Uniti. Il pivot to Asia di Barack Obama rifletteva l’attenzione crescente degli USA verso il contenimento dell’ascesa cinese, ma le tensioni economiche e politiche tra le due potenze sono cresciute, culminando in una vera e propria guerra commerciale sotto l’amministrazione Trump.
- La rinascita della Russia: Con Vladimir Putin, la Russia riprese una posizione assertiva sulla scena internazionale, cercando di riaffermare la propria influenza nell’ex spazio sovietico e sfidando direttamente l’Occidente, come dimostrato dall’annessione della Crimea nel 2014 e il coinvolgimento russo nel conflitto siriano. La Russia, seppur non più una superpotenza globale come l’URSS, è diventata un attore centrale in alcuni scenari regionali, esercitando una politica estera aggressiva.
- Multipolarismo e nuove sfide globali: Oggi il mondo è sempre più caratterizzato da una multipolarità in cui diversi attori giocano ruoli importanti. Oltre a Stati Uniti, Cina e Russia, potenze come l’Unione Europea, l’India e potenze regionali emergenti come Turchia, Brasile e Arabia Saudita stanno acquisendo peso. A ciò si aggiungono sfide globali come il cambiamento climatico, le migrazioni, il terrorismo internazionale, e la pandemia di COVID-19, che hanno reso l’ordine mondiale molto più complesso e frammentato.
Conclusione
Il passaggio dalla Guerra Fredda al Nuovo Ordine Mondiale ha segnato un cambiamento epocale nel sistema internazionale. Dal confronto tra due superpotenze si è passati a un mondo più interconnesso ma anche più imprevedibile, caratterizzato da nuove potenze emergenti e sfide globali inedite. L’illusione di un ordine mondiale stabile sotto la guida degli Stati Uniti si è progressivamente sgretolata, lasciando spazio a un sistema sempre più multipolare e dinamico, in cui la competizione per l’influenza e il potere si svolge su molteplici fronti.