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28 Dicembre 2019Alla morte di Giulio Cesare nel 44 a.C., due figure emersero come principali contendenti per il potere e l’eredità cesariana: Marco Antonio e Ottaviano.
La loro rivalità e le loro manovre politiche furono cruciali nel determinare il futuro di Roma e nella trasformazione della Repubblica Romana in un impero sotto il principato di Ottaviano, che divenne noto come Augusto.
Ecco un riassunto delle vicende che portarono alla lotta per il potere tra Marco Antonio e Ottaviano:
Marco Antonio
Marco Antonio era uno dei luogotenenti più fidati di Cesare e aveva servito come suo co-console. Dopo l’assassinio di Cesare, Antonio cercò di consolidare il proprio potere:
1. Presa del Testamento di Cesare: Antonio cercò di controllare la volontà di Cesare e utilizzò il testamento per fomentare il popolo contro i cesaricidi (gli assassini di Cesare).
2. Alleanze con i Cesariani: Antonio cercò di stabilire alleanze con altri fedeli a Cesare e di presentarsi come il legittimo successore.
3. Conflitti con il Senato: Antonio si scontrò con il Senato, che vedeva in lui una minaccia. Questi conflitti aumentarono la tensione politica a Roma.
Ottaviano
Ottaviano era il pronipote di Cesare e suo figlio adottivo, come stabilito nel testamento di Cesare. Pur essendo giovane (aveva solo 19 anni alla morte di Cesare), Ottaviano dimostrò subito grande abilità politica:
1. Acquisizione del Nome e delle Eredità: Ottaviano accettò il nome di Cesare e l’eredità lasciata da Cesare, assumendo il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Questo gli diede un significativo vantaggio simbolico e legale, attirando a sé molti dei veterani e dei sostenitori di Cesare.
2. Alleanze Strategiche: Ottaviano cercò di costruire alleanze con figure chiave del Senato e altri potenti romani. Anche se inizialmente era visto con sospetto a causa della sua giovane età, riuscì a ottenere l’appoggio di importanti senatori come Cicerone, che lo considerava un utile contrappeso contro Antonio.
3. Creazione del Secondo Triumvirato: Nel 43 a.C., Ottaviano, Antonio e Lepido formarono il Secondo Triumvirato attraverso il Lex Titia. Questo accordo ufficiale concesse loro poteri straordinari per cinque anni e permise di eliminare i loro nemici comuni, inclusi i cesaricidi. Questo periodo vide la brutale repressione degli avversari politici, inclusa la proscrizione di molti senatori e cavalieri.
4. Battaglia di Filippi: Nel 42 a.C., le forze del Triumvirato, guidate da Antonio e Ottaviano, sconfissero i cesaricidi Bruto e Cassio nella battaglia di Filippi, vendicando la morte di Cesare e consolidando ulteriormente il loro potere.
La Rivalità tra Antonio e Ottaviano
Nonostante il loro iniziale accordo, le tensioni tra Antonio e Ottaviano continuarono a crescere, portando a un conflitto inevitabile. Ecco come si sviluppò la loro rivalità:
1. Divisione dei Territori: Dopo la battaglia di Filippi, i territori dell’impero furono divisi tra i membri del Triumvirato. Antonio prese il controllo delle province orientali, Ottaviano delle province occidentali e Lepido delle province africane. Questa divisione creò sfere di influenza separate che aumentarono la competizione tra Antonio e Ottaviano.
2. Relazione con Cleopatra: Antonio iniziò una relazione con Cleopatra, regina d’Egitto, che consolidò la sua posizione nel Mediterraneo orientale ma alienò molti romani. Ottaviano utilizzò questa relazione per dipingere Antonio come un traditore della cultura e delle tradizioni romane, insinuando che Antonio fosse sotto l’influenza di Cleopatra e che intendesse creare una dinastia orientale.
3. Propaganda e Manipolazione Politica: Ottaviano era abile nell’uso della propaganda. Sfruttò le risorse della letteratura, dell’arte e della religione per rafforzare la sua immagine di difensore della tradizione romana contro l’influenza orientale di Antonio e Cleopatra. Riuscì a far dichiarare Antonio nemico pubblico dal Senato romano.
4. Battaglia di Azio: La rivalità culminò nella battaglia navale di Azio nel 31 a.C., dove le forze di Ottaviano, guidate da Marco Vipsanio Agrippa, sconfissero le flotte di Antonio e Cleopatra. Questo fu il punto di svolta che permise a Ottaviano di consolidare il suo potere.
5. Fine di Antonio e Cleopatra: Dopo la sconfitta ad Azio, Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto, dove si suicidarono nel 30 a.C. Questo eliminò i principali rivali di Ottaviano e gli permise di assumere il controllo dell’Egitto, che divenne una provincia romana.
La Trasformazione della Repubblica in un Principato
Dopo la vittoria su Antonio e Cleopatra, Ottaviano lavorò per consolidare il suo potere in modo duraturo:
1. Riforme e Titoli Onorifici: Ottaviano adottò titoli che mascheravano il suo potere assoluto sotto la forma di un ritorno alla repubblica. Nel 27 a.C., il Senato gli conferì il titolo di “Augusto”, e assunse il titolo di “Princeps”, che significa “primo cittadino”. Questo titolo dava un’apparenza di primus inter pares, o primo tra uguali, mantenendo una facciata repubblicana.
2. Riorganizzazione dell’Amministrazione: Augusto riorganizzò le strutture amministrative e le finanze dello stato, creando un sistema più efficiente e centralizzato che rispondeva direttamente a lui.
3. Poteri Straordinari: Ottaviano accumulò vari poteri straordinari, come l’imperium proconsolare maius (autorità proconsolare superiore), che gli dava il comando supremo sugli eserciti, e la potestà tribunizia, che gli permetteva di convocare e presiedere il Senato e i comizi, oltre a veto su leggi e decisioni.
Conclusione
La rivalità tra Marco Antonio e Ottaviano, segnata da guerre civili, alleanze strategiche e manipolazioni politiche, culminò con la vittoria di Ottaviano. Egli riuscì a trasformare la Repubblica Romana in un principato mantenendo l’apparenza delle istituzioni repubblicane ma concentrando il potere nelle sue mani, stabilendo così le fondamenta per l’Impero Romano sotto il suo governo come Augusto.