Niccolò Machiavelli 1469-1527
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28 Dicembre 2019Fedro, conosciuto anche con il nome latino Phaedrus, fu uno scrittore di favole del I secolo d.C., di origine macedone o tracia, che operò sotto l’impero romano.
La sua opera principale consiste in una raccolta di favole in versi, generalmente di ispirazione esopica (Esopo, scrittore greco noto per le sue favole morali), e rappresenta uno dei primi esempi di favolistica nella letteratura latina.
Ecco una panoramica su Fedro:
Vita di Fedro
Le informazioni biografiche su Fedro sono piuttosto scarse e incerte. Nato probabilmente in Macedonia o in Tracia, venne portato a Roma come schiavo. Dopo aver ottenuto la libertà, visse sotto il regno degli imperatori Augusto e Tiberio. Di lui non si sa molto altro, tranne che lavorò come scrittore e probabilmente subì anche delle persecuzioni da parte di potenti uomini dell’epoca, come Seiano, ministro di Tiberio. La sua vita sembra essere stata modesta, e la sua opera venne riscoperta solo secoli dopo la sua morte.
Le Favole
L’opera principale di Fedro è una raccolta di favole brevi scritte in versi senari giambici. Queste favole, che rappresentano un adattamento delle opere di Esopo alla lingua e alla cultura romana, hanno come protagonisti animali antropomorfizzati, in grado di esprimere insegnamenti morali e critiche sottili alla società del tempo. Le favole di Fedro, come quelle di Esopo, offrono una riflessione sul comportamento umano, ma lo fanno in modo semplice e diretto, rivolgendosi a un pubblico ampio e popolare.
Temi delle favole
- Moralità: Ogni favola si conclude con una lezione morale, che spesso riguarda l’astuzia, la giustizia, la potenza o la debolezza degli individui. Fedro utilizza i suoi racconti per offrire insegnamenti universali, applicabili sia ai ricchi che ai poveri, ai potenti e ai deboli.
- Critica sociale: Nonostante il tono apparentemente innocuo delle sue favole, Fedro esprime spesso una critica sottile alla società e al potere. Le sue favole possono essere interpretate come una denuncia delle ingiustizie e della corruzione presenti nel mondo romano. Ad esempio, alcune favole evidenziano l’arroganza dei potenti o la furbizia dei più deboli per sopravvivere.
- Realismo e pessimismo: Le favole di Fedro non sono romantiche o idealizzate. Gli animali agiscono con istinti e comportamenti tipici degli esseri umani, mostrando spesso egoismo, inganno e lotte di potere. Questo realismo talvolta si traduce in un certo pessimismo verso la natura umana e il mondo.
Struttura delle favole
Le favole di Fedro sono brevi e concise, spesso scritte in versi senari giambici, una metrica adatta alla narrazione rapida e al dialogo. Ogni favola inizia con una breve introduzione, seguita da una narrazione che culmina in una morale esplicita o implicita.
Esempi di favole celebri di Fedro:
- La volpe e l’uva: In questa favola, una volpe tenta invano di raggiungere un grappolo d’uva appeso in alto e, non riuscendoci, si convince che l’uva sia acerba. La morale riguarda l’autogiustificazione quando non si riesce a ottenere ciò che si desidera.
- Il lupo e l’agnello: Racconta di un lupo che accusa ingiustamente un agnello di aver inquinato l’acqua che beve, nonostante l’agnello fosse a monte. La favola evidenzia l’ingiustizia del potere, dove il più forte schiaccia il più debole senza alcun motivo.
- La rana e il bue: In questa storia, una rana, invidiosa della grandezza del bue, cerca di gonfiarsi fino a scoppiare, con l’intento di diventare grande quanto lui. La morale riguarda il pericolo dell’ambizione e dell’orgoglio eccessivi.
Influenza e ricezione
Le favole di Fedro, benché in origine non abbiano ricevuto molta attenzione, influenzarono notevolmente la tradizione favolistica successiva. Molte delle sue favole vennero riprese in epoche successive, e furono particolarmente apprezzate nel Medioevo e nel Rinascimento. Nel XVII secolo, il poeta francese Jean de La Fontaine si ispirò largamente a Fedro per le sue celebri Fables, che avrebbero portato le favole alla massima notorietà nella letteratura europea.
Conclusione
Fedro rappresenta una figura chiave nella tradizione della favola latina e ha contribuito in modo significativo alla diffusione della favola morale nel mondo romano. Le sue storie semplici e dirette, sebbene apparentemente innocue, contengono un messaggio profondo e critico sulla condizione umana e la società del tempo, che continua a essere apprezzato e studiato fino ai giorni nostri.