Il primo maggio entreranno in vigore le misure urgenti per l’attuazione del PNRR che, al capo VIII, trattano la formazione dei docenti. La relativa qualità è determinata dall’ambiente che, nel rapporto, è la variabile indipendente. Ne discende l’importanza dell’idea di scuola veicolata dalla disposizione legislativa. Nel caso in esame essa non è in assonanza con il DPR sull’autonomia delle istituzioni scolastiche. Saranno le università a formare i docenti: la disparità della mission degli atenei rispetto a quella delle scuole è stata trascurata. La seconda difformità riguarda la valorizzazione della continuità didattica del docente: una parcellizzazione che contrasta con l’organigramma prescritto dal TU 297/94. E’ il consiglio di classe il responsabile del successo formativo, essendo l’organo esecutivo, il nucleo operativo elementare.
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Le singole scuole sono dei sistemi. I Piani Triennali dell’Offerta Formativa ne specificano l’orientamento attraverso la puntuale elencazione delle competenze, generali e specifiche, che caratterizzano i percorsi di studio. Duplice è la responsabilità che assumono: la promozione e il consolidamento delle capacità e delle abilità che sostanziano i comportamenti presupposti dalle competenze; qualità intellettive e operative da sviluppare con l’articolata PROGETTAZIONE dei processi d’apprendimento.
La progettualità, “Sostanza dell’autonomia delle istituzioni scolastiche” è la discriminante. Ogni scuola, nel rispetto delle disposizioni generali, collegialmente, fissa i traguardi, formula le proprie ipotesi educative, le realizza, coordina gli insegnamenti e “valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”. Questo è l’ambiente che definisce i caratteri della professionalità docente, ambiente offuscato dalle misure urgenti.
Si rimanda allo scritto “La scuola rivedrà le stelle?”, visibile in rete, per un primo sviluppo della questione.