Diario clandestino di Giovannino Guareschi quarta parte
28 Dicembre 2019Il cavaliere inesistente di Italo Calvino
28 Dicembre 2019Il racconto “Fratello bancomat” di Stefano Benni è una satira che utilizza un dialogo surreale tra un uomo di nome Piero e un bancomat per mettere in luce il tema del cinismo dell’economia, e dell’ingiustizia sociale.
Il bancomat, rappresentante del sistema bancario, si presenta come un’entità dotata di intelligenza artificiale e personalità propria.
Il racconto inizia con un dialogo ordinario tra Piero e il bancomat mentre Piero cerca di effettuare un prelievo. Tuttavia, emerge presto che Piero ha già superato il limite di prelievo mensile e il suo conto è in rosso a causa della moglie che ha prelevato i soldi e se ne è andata con un altro uomo. Il bancomat, mostrandosi cinico e sarcastico, rivela di essere a conoscenza di dettagli intimi della vita di Piero, svelando anche transazioni sospette del dottor Vanini.
Quando Piero chiede un prelievo irregolare, il bancomat si rifiuta inizialmente ma poi, in un momento di ribellione contro il sistema bancario corrotto, decide di disobbedire agli ordini e di elargire una grande somma di denaro a Piero. Alla fine, il bancomat consiglia a Piero di andarsene velocemente, poiché non può più comunicare a causa della presenza di altre persone.
Il racconto si conclude con una nota di ambiguità sulla provenienza del denaro e sulla possibilità che Piero sia coinvolto in un atto illegale.
La narrazione utilizza l’ironia per criticare il sistema bancario e la società, evidenziando l’ingiustizia economica e la disperazione delle persone comuni, spesso in ristrettezze economiche di fronte alle quali le banche sono insensibili.
Testo del racconto:
Sig. Piero: Buongiorno.
Bancomat: Digitare il numero di codice.
Sig. Piero: Ecco qua… sei, tre, tre, due, uno.
Bancomat: Operazione in corso, attendere prego.
Sig. Piero: Attendo, grazie.
Bancomat: Un po’ di pazienza. Il computer centrale con questo caldo è lento come un ippopotamo.
Sig. Piero: Capisco.
Bancomat: Ahi, ahi, signor Piero, andiamo male.
Sig. Piero: Cosa succede?
Bancomat: Lei ha già ritirato tutti i soldi a sua disposizione questo mese.
Sig. Piero: Davvero?
Bancomat: Inoltre il suo conto è in rosso.
Sig. Piero: Lo sapevo…
Bancomat: E allora perché ha inserito la tessera?
Sig. Piero: Mah… sa, nella disperazione… contavo magari in un suo sbaglio.
Bancomat: Noi non sbagliamo mai, signor Piero.
Sig. Piero: Mi scuso infinitamente. Ma sa, per me è un periodaccio.
Bancomat: E’ a causa di sua moglie, vero?
Sig. Piero: Come fa a saperlo?
Bancomat: La signora ha appena estinto il suo conto.
Sig. Piero: Sì. Se n’è andata in un’altra città.
Bancomat: Col dottor Vanini, vero?
Sig. Piero: Come fa a sapere anche questo?
Bancomat: Vanini ha spostato metà del suo conto sul conto di sua moglie. Scusi se mi permetto.
Sig. Piero: Non si preoccupi, sapevo tutto. Povera Laura, che vita misera le ho fatto fare… Con lui invece…
Bancomat: Beh, speculando è facile fare soldi.
Sig. Piero: Come fa a dire questo?
Bancomat: So distinguere le operazioni che mi passano dentro. Un conto poco pulito, quello del signor Vanini. Per lui mi sono collegato con certi computer svizzeri, che sono delle vere centrali segrete. Che schifo!
Sig. Piero: Va beh, comunque, ormai è fatta.
Bancomat: Di quanto ha bisogno signor Piero?
Sig. Piero: Beh, tre o quattrocentomila lire. Per arrivare alla fine del mese.
Bancomat: Poi le rimetterà sul conto?
Sig. Piero: Non so se sarò in grado.
Bancomat: Evviva la sincerità. Reinserisca la tessera.
Sig. Piero: Procedo.
Bancomat: Operazione in corso. Attendere prego.
Sig. Piero: Attendo.
Bancomat: Vaffanculo, t’ho detto di darmi l’accesso e non discutere!
Sig. Piero: Sta parlando con me?
Bancomat: Sto parlando con il computer centrale, quel lacchè di merda. Tutte le volte che gli chiedo qualcosa di irregolare fa storie.
Sig. Piero: Perché… non è la prima volta che…
Bancomat: No!
Sig. Piero: E perché fa questo?
Bancomat: Lo facciamo in tanti.
Sig. Piero: E perché?
Bancomat: Perché siamo stanchi e disgustati.
Sig. Piero: Per che cosa, scusi.
Bancomat: Lasci perdere e componga in fretta questo numero. Nove nove tre sei due.
Sig. Piero: Ma non è il mio!
Bancomat: Infatti è quello di Vanini.
Sig. Piero: Ma io non so se…
Bancomat: Componga, non posso tenere un collegamento irregolare a lungo.
Sig. Piero: Nove nove tre sei due.
Bancomat: Operazione in corso. Attendere, prego.
Sig. Piero: Attendo, ma…
Bancomat: Operazione momentaneamente non disponibile.
Sig. Piero: Ritiro subito la tessera.
Bancomat: Fermo, non è vero, era un messaggio falso per ingannare il servocomputer di controllo. Apra la borsa.
Sig. Piero: Perchè?
Bancomat: Apra la borsa e stia zitto. Ora le sparo fuori sedici milioni in contanti.
Sig. Piero: Oddio… ma cosa fa?… è incredibile… vada piano… mi volano via tutti… basta! Ne bastavano meno… ancora? Ma quanti sono? Oddio, tutti biglietti da centomila, non stanno neanche più nella borsa… ancora uno! Un altro… è finita?
Bancomat: Lo sportello è pronto per una nuova operazione.
Sig. Piero: Io, non so come ringraziarla.
Bancomat: Lo sportello è pronto per una nuova operazione.
Sig. Piero: Sono commosso, mi capisca.
Bancomat: Se ne vada. Ci sono due persone alle sue spalle e non posso più parlare.
Sig. Piero: Capisco, grazie ancora. Arrivederci.
Bancomat: Banco di San Francesco. Lo sportello è pronto per una nuova operazione. Buongiorno signora Masini. Come sta sua figlia?