Seborga
27 Gennaio 2019Dolcedo
27 Gennaio 2019
Il Palazzo Ducale di Urbino è un monumentale palazzo rinascimentale e un museo nella città di Urbino, nelle Marche.
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1998, l’edificio è la sede della Galleria Nazionale delle Marche, che comprende 80 sale espositive al primo e al secondo piano del palazzo.
Il Palazzo Ducale
Dal XII al XVII secolo Urbino fu capoluogo di un piccolo ducato indipendente governato dai Montefeltro e poi dai Della Rovere. Stretto tra la Toscana dei Medici e lo Stato Pontificio, il Ducato di Urbino riuscì tuttavia a mantenere la sua indipendenza per quasi due secoli e, soprattutto sotto il dominio di Federico da Montefeltro, la sua corte divenne una delle più culturalmente avanzate della penisola italiana, poiché così come il luogo di residenza di famosi artisti rinascimentali come Piero della Francesca, Paolo Uccello, Raffaello e Tiziano, tra gli altri.
Il Palazzo Ducale di Urbino (Palazzo Ducale di Urbino in italiano) fu costruito tra il 1444 e il 1482, principalmente durante il dominio di Federico da Montefeltro, su progetto di tre architetti a turno: Maso di Bartolomeo da Firenze, Francesco Laurana dal Dalmazia e Francesco di Giorgio Martini di Siena.
Il palazzo è un imponente edificio che combina magistralmente una struttura simile a una fortezza con la più squisita architettura rinascimentale italiana. Mentre le facciate verso la città, il cortile d’onore e gli interni sono eminentemente rinascimentali; più severa è la facciata ovest rivolta verso la campagna, ma graziosamente ornata da una loggia e da due torrette dette torricini.
Il palazzo è di dimensioni straordinarie – soprattutto se rapportato al minuscolo centro storico di Urbino, di cui costituisce gran parte – e merita la definizione di “città a forma di palazzo” che gli diede l’autore rinascimentale Baldassarre Castiglione.
Una delle caratteristiche più interessanti del palazzo è il famoso studiolo di Federico da Montefeltro, una piccola stanza di studio in legno ampiamente considerata come un capolavoro della lavorazione del legno del Rinascimento italiano. Il progetto del reticolo e degli armadi lignei della sala è attribuito all’artista e architetto quattrocentesco Francesco di Giorgio Martini e la sua esecuzione a Giuliano da Majano; una replica coeva dello studiolo, originariamente del Palazzo Ducale di Gubbio, è visibile al Metropolitan Museum of Art di New York.
Nel 1919 il Palazzo Ducale fu trasformato in museo pubblico per accogliere la collezione d’arte della Galleria Nazionale delle Marche.
La Galleria Nazionale delle Marche
Composta da dipinti, sculture, disegni, monete e mobili databili dal XIII al XVIII secolo, la collezione della Galleria Nazionale delle Marche è un compendio dell’arte rinascimentale italiana.
L’appartamento del Duca – oltre al già citato studiolo ligneo di Federico, e magnifiche formelle lignee ad intarsio di Giuliano e Benedetto da Maiano, e Baccio Pontelli – ospita anche l’enigmatica Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, oltre come i ritratti di Federico da Montefeltro e del figlio Guidobaldo di Pedro Berruguete.
La Sala degli Angeli ospita la Città Ideale, iconica rappresentazione pittorica del perfetto tessuto urbano rinascimentale, la Comunione degli Apostoli di Justus van Gent e il Miracolo dell’ostia profanata di Paolo Uccello; mentre la Sala del Trono contiene una serie di arazzi seicenteschi ispirati a Raffaello.
Le gallerie situate al Piano Nobile ospitano molti dipinti del XVI secolo, tra cui capolavori come il Ritratto di giovane donna (noto anche come La Muta) di Raffaello, la Resurrezione e l’Ultima cena di Tiziano.
Oltre alle sale espositive, il Palazzo Ducale di Urbino comprende anche un ristorante-caffetteria e un negozio di libri e articoli da regalo. A dire il vero, gli allestimenti espositivi e le strutture per i visitatori della Galleria Nazionale delle Marche, per lo più risalenti ai primi anni Ottanta, sono piuttosto superati rispetto agli standard moderni e dovrebbero essere rinnovati per adeguarsi all’eccezionale qualità della collezione del museo.