Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore, Iliade, 22, vv. 25-92
28 Dicembre 2019Amata per caso di Stefano Zecchi – Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019L’eroe greco Diomede prima di scontrarsi in duello con il troiano Glauco vuole capire se lui è un uomo o un Dio, perché in tal caso non oserebbe sfidare una divinità.
119 | Glaûkos d’ Hippolókhoio páïs kaì Tydéos huiòs | Intanto Glaûkos, figlio di Hippolókhos, e il figlio di Tydeús |
120 | es méson amphotérōn synítēn memate mákhesthai. | s’incontrarono nel mezzo, ben decisi a battersi. |
121 | hoì d’ hóte dḕ skhedòn osan ep’ allḗloisin iónte, | E quando ormai furono vicini, avanzando l’uno contro l’altro, |
122 | tòn próteros proséeipe boḕn agathòs Diomḗdēs; | per primo parlò Diomḗdēs valente nel grido di guerra: |
123 | tís dè sý essi phériste katathnēton anthrṓpōn? | “Ma chi sei tu, o valoroso, fra gli uomini mortali? |
124 | ou mèn gár pot’ ópōpa mákhēı éni kydianeírēı | Non ti ho mai visto prima nella battaglia |
125 | tò prín; atàr mèn nŷn ge polỳ probébēkas hapántōn | gloriosa e oggi superi tutti in ardimento: |
126 | soı thársei, hó t’ emòn dolikhóskion éŋkhos émeinas; | hai osato attendere la mia lunghissima lancia. |
127 | dystḗnōn dé te paîdes emoı ménei antióōsin. | Sono figli di sventurati quelli che affrontano il mio furore. |
128 | ei dé tis athanátōn ge kat’ ouranoû eilḗlouthas, | Se invece sei uno degli immortali sceso dal cielo, |
129 | ouk àn égōge theoîsin epouraníoisi makhoímēn. | non ho intenzione di lottare con gli dèi celesti. |
130 | oudè gàr oudè Drýantos huiòs krateròs Lykóorgos | Neppure il figlio di Drýas, il robusto Lykoûrgos, |
131 | dḕn en, hós rha theoîsin epouraníoisin érizen; | visse a lungo, dopo aver combattuto con gli dèi |
132 | hós pote mainoménoio Diōnýsoio tithḗnas | e aver inseguito sul sacro monte Nŷsa |
133 | seûe kat’ ēgátheon Nysḗïon; haì d’ háma pâsai | le nutrici del folle Diónysos. Ed esse |
134 | thýsthla khamaì katékheuan hyp’ androphónoio Lykoúrgou | gettavano a terra i thýsthla, percosse com’erano dall’ascia |
135 | theinómenai bouplegi; Diṓnysos dè phobētheìs | di Lykoûrgos assassino. E Diónysos atterrito |
136 | dýseth’ halòs katà kŷma, Thétis d’ hypedéxato kólpōı | si immerse nell’onda del mare. L’accolse Thétis nel suo seno: |
137 | deidióta; krateròs gàr ékhe trómos andròs homokloı. | impaurito, tremava per le urla di quell’uomo. |
138 | toı mèn épeit’ odýsanto theoì rheîa zṓontes, | Per questo gli dèi che hanno facile vita si adirarono con lui |
139 | kaí min typhlòn éthēke Krónou páïs; oud’ ár’ éti dḕn | e il figlio di Krónos lo rese cieco. E neppure visse a lungo, |
140 | on, epeì athanátoisin apḗkhtheto pâsi theoîsin; | poiché era venuto in odio a tutti gli immortali. |
141 | oud’ àn egṑ makáressi theoîs ethéloimi mákhesthai. | Così neanch’io voglio battermi con gli dèi beati. |
Analisi del Testo
Incontro tra Glauco e Diomede
La scena inizia con l’incontro tra Glauco, figlio di Ippoloco, e Diomede, figlio di Tideo. Entrambi avanzano decisi a combattere, mostrando un atteggiamento di determinazione e coraggio. Il fatto che siano ben decisi a battersi sottolinea la loro natura di guerrieri valorosi e la tensione del momento.
Discorso di Diomede
Diomede prende la parola per primo, chiedendo a Glauco di identificarsi. Questo atto di parlare prima di combattere non è solo un atto di cortesia, ma anche una forma di valutazione dell’avversario. Diomede esprime ammirazione per il coraggio di Glauco, osservando che non lo ha mai visto prima in battaglia, il che aumenta l’intrigo e il rispetto verso l’avversario sconosciuto.
Timore degli Dei
Diomede prosegue con un’avvertimento: se Glauco fosse un immortale, Diomede non avrebbe intenzione di combattere. Questa dichiarazione è significativa perché mostra il rispetto e il timore che i guerrieri greci avevano per gli dèi. La menzione di Licourgo, che ha osato sfidare gli dèi e ha subito terribili conseguenze, serve come ammonimento. Licourgo, dopo aver combattuto contro Dioniso e le sue nutrici, fu punito severamente dagli dèi, che lo resero cieco e infine lo portarono alla morte. Questo esempio serve a ribadire il potere incontrastato degli dèi e il pericolo di sfidarli.
Tematica del Rispetto per il Divino
Diomede chiarisce che non vuole affrontare gli dèi beati, ribadendo la distinzione tra mortali e immortali. Questo passaggio riflette una delle tematiche centrali dell’Iliade: il destino dei mortali e il loro rapporto con il divino. Gli uomini devono accettare il loro posto nel mondo e rispettare gli dèi, che hanno potere assoluto sul loro destino.
Commento
Il dialogo tra Glauco e Diomede è un esempio perfetto di come Omero intrecci l’azione bellica con temi più profondi come il rispetto per il divino e la consapevolezza della propria mortalità. Diomede rappresenta il guerriero saggio che riconosce i limiti imposti dalla sua condizione umana, mostrando rispetto per le forze superiori. Questo contrasto tra l’ardimento umano e il timore reverenziale verso gli dèi è un filo conduttore che attraversa l’Iliade.
L’episodio, inoltre, sottolinea il codice d’onore tra i guerrieri: anche in guerra, c’è spazio per il rispetto e la cortesia. La richiesta di identificarsi prima di combattere non è solo una formalità, ma un riconoscimento dell’umanità dell’avversario.
In conclusione, questo passaggio non solo arricchisce la narrazione epica con dettagli di carattere e valore personale, ma sottolinea anche le complessità morali e religiose che governano la vita degli eroi omerici.
Audio Lezioni sull’ Iliade del prof. Gaudio