Bradamante e Ruggiero si ritrovano solo per un attimo
28 Dicembre 2019Fio e passivo dei composti di facio
28 Dicembre 2019Questi versi fanno parte del Canto XI del Paradiso, in cui Dante celebra la figura di San Francesco e il suo rapporto con l’Ordine francescano, oltre a fare una riflessione critica sulla degenerazione degli ordini religiosi, specialmente francescano e domenicano.
Si tratta di un momento altamente riflessivo, in cui San Tommaso d’Aquino, il narratore, elogia la vita di San Francesco e poi riflette su come i suoi seguaci abbiano abbandonato i principi originali del fondatore.
Parafrasi
Quando a colui ch’a tanto ben sortillo piacque di trarlo suso a la mercede ch’el meritò nel suo farsi pusillo, Quando piacque a Dio, che lo aveva dotato di tanta bontà, portarlo su (al cielo) per la ricompensa che Francesco meritava per essersi fatto umile,
a’ frati suoi, sì com’ a giuste rede, raccomandò la donna sua più cara, e comandò che l’amassero a fede; raccomandò ai suoi frati, come giusti eredi, la sua “sposa” più cara (la Povertà), e comandò che l’amassero con fede.
e del suo grembo l’anima preclara mover si volle, tornando al suo regno, e al suo corpo non volle altra bara. E la sua anima nobile volle lasciare il suo grembo (la terra) per tornare al suo regno (il paradiso), e non volle che il suo corpo avesse altra bara che il grembo della terra.
Pensa oramai qual fu colui che degno collega fu a mantener la barca di Pietro in alto mar per dritto segno; Pensa ora chi fu colui che degnamente fu compagno a mantenere la barca di Pietro (la Chiesa) sulla giusta rotta nel mare agitato.
e questo fu il nostro patrïarca; per che qual segue lui, com’ el comanda, discerner puoi che buone merce carca. E questo fu il nostro patriarca (San Domenico); perciò, chiunque lo segue come lui comanda, puoi capire che è ricco di buoni frutti.
Ma ’l suo pecuglio di nova vivanda è fatto ghiotto, sì ch’esser non puote che per diversi salti non si spanda; Ma il suo gregge è diventato ghiotto di cibo nuovo, tanto che non può fare a meno di disperdersi qua e là (cioè l’ordine religioso si è allontanato dai suoi insegnamenti originali).
e quanto le sue pecore remote e vagabunde più da esso vanno, più tornano a l’ovil di latte vòte. E quanto più le sue pecore si allontanano e vagano lontano da lui (Dio), tanto più tornano all’ovile senza latte (vuote di sostanza spirituale).
Ben son di quelle che temono ’l danno e stringonsi al pastor; ma son sì poche, che le cappe fornisce poco panno. Ci sono alcune pecore che temono il danno (del peccato) e rimangono vicine al pastore, ma sono così poche che per le cappe (gli abiti) serve pochissimo panno.
Or, se le mie parole non son fioche, se la tua audïenza è stata attenta, se ciò ch’è detto a la mente revoche, Ora, se le mie parole non sono state deboli, se hai ascoltato con attenzione e ricordi ciò che è stato detto,
in parte fia la tua voglia contenta, perché vedrai la pianta onde si scheggia, e vedra’ il corrègger che argomenta in parte la tua volontà sarà soddisfatta, perché vedrai la pianta da cui si stacca il ramo, e vedrai la correzione che è richiesta.
“U’ ben s’impingua, se non si vaneggia”. “Dove si ingrassa bene, se non si va fuori strada”.
Analisi e Commento
In questi versi, Dante, attraverso le parole di San Tommaso d’Aquino, celebra la figura di San Francesco e critica la degenerazione degli ordini religiosi, specialmente francescano. Francesco è descritto come colui che ha fatto un grande sacrificio spirituale (“farsi pusillo”, cioè rendersi umile) e che ha meritato di essere accolto nel regno dei cieli. Prima della sua morte, raccomanda ai suoi frati di prendersi cura della sua “sposa” più cara, ovvero la Povertà, simboleggiata come una donna.
Nella seconda parte dei versi, Dante passa a parlare di San Domenico, il fondatore dell’Ordine domenicano, descrivendolo come un degno custode della Chiesa (“la barca di Pietro”). Tuttavia, l’attenzione si sposta subito sui suoi seguaci, che si sono allontanati dagli insegnamenti originali. La metafora del “gregge” che si allontana dal pastore e si riempie di “nuovi cibi” rappresenta la corruzione e l’avidità che hanno preso piede tra i religiosi, portando a una perdita di spiritualità. Solo poche pecore rimangono fedeli al pastore, ma sono così poche che non è sufficiente per mantenere la robustezza dell’ordine.
Il riferimento alla “pianta onde si scheggia” e al “correggere” indica che, nonostante la corruzione e la decadenza, c’è ancora speranza di correzione e ritorno ai principi originari, se i membri degli ordini saranno disposti a riconoscere i propri errori e a cambiare.
Temi Principali
- La povertà francescana: San Francesco è esaltato come il modello di povertà e umiltà. La sua vita è presentata come un esempio di sacrificio estremo per amore di Dio.
- Critica agli ordini religiosi: Dante critica la degenerazione degli ordini francescano e domenicano, accusandoli di essersi allontanati dagli insegnamenti dei fondatori. Le immagini del gregge che si disperde e delle pecore che tornano all’ovile senza latte riflettono la mancanza di nutrimento spirituale.
- La speranza di correzione: Nonostante la critica, Dante lascia spazio alla speranza di una possibile correzione degli errori. Chi segue i veri insegnamenti sarà ricompensato, e c’è ancora la possibilità di redimersi.
In conclusione, questi versi offrono una riflessione profonda sulla santità e la corruzione all’interno della Chiesa e degli ordini religiosi. Dante invita a tornare ai valori originari, rappresentati da figure come San Francesco e San Domenico, per riportare la Chiesa sulla retta via.