Tb (Terabyte): misura di capacità in byte. Equivale a 1’024 Gigabyte
PDA
Personal Digital Assistant
Molti di voi avranno sentito questo strano acronimo PDA (Personal Digital Assistant), comunemente chiamato palmare. Esso sostituisce appieno una comune agenda, aggiungendo decine di nuove funzioni finora impensabili. Fino a poco tempo fa, gli unici strumenti trasportabili erano soltanto i portatili, ai quali si aggiunsero i famosi Psion serie 3 e 5. Oggi, invece, è facile imbattersi in questi strani strumenti, dalle fogge più strane, che accompagnano quotidianamente uomini d’affari, manager, commessi viaggiatori o, semplicemente, studenti che necessitano di memorizzare rapidamente gli appunti di una lezione. Questo proliferare di PDA è stato senz’altro incentivato dalle nuove versioni di sistemi operativi presenti sul mercato, più ricchi di funzionalità e molto più stabili ed affidabili. Ma a cosa può servire un PDA? Quali funzionalità aggiunge in più rispetto ad una comune agenda? Perché sta crescendo l’interesse delle aziende costruttrici? Cerchiamo di analizzare le potenzialità offerte da questi agilissimi strumenti.
Non un’agenda, ma uno strumento di lavoro
Un PDA offre molto di più di una incomparabile agenda tradizionale. L’interesse delle aziende costruttrici a “sfornare” nuovi modelli di palmari è spinto da un uso sempre più prolifico di questi praticissimi apparecchi. Ultimamente molte Società stanno adottando i PDA quali strumenti di lavoro per i propri dipendenti, molto più versatili, sotto certi aspetti e per molte funzionalità, dei comunissimi notebook. Un simile apparecchio, dalle dimensioni molto contenute da stare su un palmo di una mano (da qui il nome di palmare), è una vera stazione di lavoro utilizzabile come organizer, memo (registratore di brevi messaggi vocali), calcolatrice, gestore finanziario; ricco di utility ed applicativi per il mondo Office e, perché no, di passatempi durante le pause di lavoro. Quello che più colpisce di un simile strumento è, oltre alla praticità e maneggevolezza d’uso, lo schermo dalle abbondanti dimensioni (generalmente grande quanto il palmo di una mano). Con esso è possibile interagire con gli applicativi grazie alle funzioni touch screen oppure pen screen. Lo schermo può essere sia a colori che monocromatico, dipende dal modello scelto. La scelta tra uno o l’altro dipende dai gusti dell’utente; se da un lato la migliore usabilità propria del colore gioca a favore della prima tipologia di schermi, dall’altro una maggiore autonomia ed un minore costo d’acquisto spingono la scelta verso il monocromatico. L’autonomia è un altro fattore chiave nella scelta di un PDA. L’uso di un simile strumento deve garantire una certa libertà d’azione ed una durata che copre almeno l’intera giornata lavorativa. Immaginatevi un palmare che si spegne mentre si sta lanciando un ordine di vendita in un particolare momento di una giornata borsistica: milioni di lire che possono andare in fumo in una frazione di secondo possono far infuriare anche il più mite operatore finanziario. Oggigiorno, un PDA con schermo monocromatico raggiunge comodamente anche le 24 ore di autonomia, contro le 10 di media di uno con schermo a colori (escludendo le schede aggiuntive che comportano, ovviamente, un notevole dispendio energetico). Ma un PDA oltre ad una lunga autonomia, deve offrire tutta una serie di utility in grado di interfacciare l’utente con il mondo esterno
La nuova generazione di palmari Pocket Pc di casa Microsoft contiene applicazioni simili a quelle dei PC
Touch screen
Sistema che consente di utilizzare il monitor come strumento di selezione: toccare la superficie del video in un certo punto equivale a cliccarvi sopra con il mouse. Il sistema a tocco può essere integrato nel monitor o emulato per mezzo di un apparecchio aggiuntivo: una cornice rettangolare trasparente che viene fissata davanti allo schermo. Il sistema touch screen è probabilmente quello che fornisce all’utente il sistema più diretto e intuitivo di selezione.