Gottlob Frege nacque a Wismar l’8 novembre 1848. Insegnò all’Università di Jena, dapprima, dal 1879, come professore straordinario e, successivamente, dal 1895, come ordinario onorario. La prima delle sue opere, Ideografia. Un linguaggio formale del puro pensiero (1879) si propone di elaborare una compiuta formalizzazione della logica, tramite l’introduzione di un simbolismo adeguato a rendere i quantificatori e i connettivi verofunzionali. Con I fondamenti dell’aritmetica (1884) elabora il progetto «logicista» che riduce la matematica a un ramo della logica e attacca duramente le tendenze «psicologiste» in logica e matematica. Negli articoli pubblicati tra il 1891 e il 1892 (Funzione e concetto, Oggetto e concetto, Senso e denotazione), precisa le proprie posizioni e getta le basi della sua ontologia logica; in particolare, opera una precisa distinzione tra le funzioni e gli oggetti e introduce una fondamentale distinzione tra il senso (Sinn) e la denotazione (Bedeutung) dei nomi propri e degli enunciati, che avrà enorme influenza sulla filosofia del linguaggio contemporanea. Con I princìpi dell’aritmetica (1893-1903), si propone di riedificare l’intero edificio delle leggi dell’aritmetica su basi estensionali utilizzando una versione modificata dell’ideografia. Ma la comunicazione, da parte di Russell (1902), del carattere antinomico della sua teoria delle classi mise in crisi il suo progetto. Negli ultimi anni della sua vita Frege si dedicò a riflessioni sui rapporti tra logica, linguaggio e pensiero (Ricerche logiche, 1918-1923). Morì a Bad Kleinen (Meclemburgo) il 26 luglio 1925