Les fleurs du mal
2 Aprile 2023Ecomafia
2 Aprile 2023Ricerca scolastica sul darwinismo Sociale, dalla tesina sulla Mafia di Vittoria Zorino I.C. sant’EUFEMIA-SINOPOLI-MELICUCCA’
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “GIUSEPPE CAPUA” MELICUCCA’
ALUNNA: VITTORIA ZIRINO CLASSE: TERZA F TESINA ESAME CONCLUSIVO PRIMO CICLO, TITOLO:
LA MAFIA E LA SOPRAFFAZIONE DEI PIU’ DEBOLI
A.S. 2019/2020
Scienze
Il darwinismo sociale
Nel 1859 fu pubblicato un libro di grande importanza per la conoscenza dell’evoluzione degli esseri viventi, questo libro del biologo Charles Darwin era intitolato “L’origine delle specie” . Per Darwin gli esseri viventi si evolvono nel tempo, di conseguenza le piante e gli animali che popolano il nostro pianeta non sono uguali alle prime piante e ai primi animali comparsi sulla terra. Darwin pensava che la causa di questi cambiamenti fosse una lotta per la sopravvivenza, cioè una competizione per la conquista del cibo, della luce e di ogni altra cosa necessaria alla vita. In questa lotta gli individui dotati di caratteristiche favorevoli sono avvantaggiati rispetto a quelli che ne sono privi. I caratteri adatti alla sopravvivenza si trasmettono da una generazione all’altra; questi alla fine determinano la trasformazione totale della specie creandone quindi una nuova in grado di adattarsi meglio all’ambiente.
Applicate ai fenomeni sociali le teorie di Darwin diedero origine al Darwinismo sociale. La concezione della selezione naturale fu trasferita dalla biologia ai rapporti fra gli uomini; quindi si affermò che le disuguaglianze sociali fossero inevitabili. Il darwinismo sociale in questo modo:
ï,· all’interno dei singoli stati stabiliva che i ricchi e i potenti sfruttando i poveri e i deboli non facevano altro che obbedire ad una immutabile legge di natura;
ï,· nei rapporti internazionali giustificava il dominio degli stati più forti ed economicamente più avanzati sugli altri popoli.
Sembrò così che non soltanto gli uomini politici, ma anche alcuni scienziati sostenessero la superiorità della razza bianca per giustificare il colonialismo:
come alcuni animali dominano altre specie, l’uomo bianco doveva dominare le altre razze umane. In realtà le teorie “razziste” non avevano nessuna validità scientifica, ma si radicarono come giustificazione dello sfruttamento di altri popoli da parte dei bianchi. Questo permetteva che si considerasse normale
che i neri, gli asiatici e i Nativi americani fossero trattati da schiavi o svolgessero i lavori più umili.
Questo stato di cose fece sì che anche all’interno della razza bianca si creassero delle distinzioni, tanto che alcuni filosofi tedeschi teorizzarono vergognosamente la supremazia della razza germanica o “ariana” in quanto pura su tutte le altre.
La convinzione razzista che gli ebrei appartenessero ad una razza inferiore fece risorgere, violento, l’antisemitismo.
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