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28 Dicembre 2019Testo e analisi della poesia Il garzone con la carriola di Umberto Saba
Introduzione
La poesia “Il garzone con la carriola” di Umberto Saba (1883-1957) è un componimento che riflette la sua costante indagine sull’animo umano e sulla ricerca di un equilibrio tra la sofferenza interiore e la possibilità di trovare consolazione e gioia nella vita quotidiana e nel contatto con il mondo esterno. La lirica propone una sorta di “ricetta” per affrontare il peso dell’esistenza, suggerendo un’apertura verso la realtà semplice e comune, culminando nell’immagine iconica del garzone.
Testo della Poesia
È bene ritrovare in noi gli amori
perduti, conciliare in noi l’offesa;
ma se la vita all’interno ti pesa
tu la porti al di fuori. 4
Spalanchi le finestre o scendi tu
tra la folla: vedrai che basta poco
a rallegrarti: un animale, un gioco
o, vestito di blu, 8
un garzone con una carriola,
che a gran voce si tien la strada aperta
e se appena in discesa trova un’erta
non corre più, ma vola. 12
La gente che per via a quell’ora è tanta
non tace, dopo che indietro si tira.
Egli più grande fa il fracasso e l’ira,
più si dimena e canta. 16
Analisi del testo
La poesia è composta da quattro strofe di quattro versi ciascuna (quartine), con rime alternate (ABAB CDCD EFEF GHGH), e un andamento che mima il consiglio e l’osservazione.
Strofa 1: Il Peso Interiore e la Soluzione (vv. 1-4) La poesia si apre con un’affermazione che sembra un precetto morale o psicologico: “È bene ritrovare in noi gli amori / perduti, conciliare in noi l’offesa”. Questo suggerisce un lavoro interiore di riconciliazione con il passato e con i dolori subiti. Tuttavia, il “ma” introduce una condizione cruciale: “ma se la vita all’interno ti pesa / tu la porti al di fuori.” Questo è il fulcro del messaggio iniziale: quando il fardello dell’esistenza diventa insopportabile nella dimensione intima, la soluzione è proiettarlo all’esterno, aprirsi al mondo.
Strofa 2: L’Apertura al Mondo e la Semplicità della Gioia (vv. 5-8) Il poeta offre consigli pratici per questo “portare fuori” la vita: “Spalanchi le finestre o scendi tu / tra la folla”. L’apertura fisica (finestre) e l’immersione nel sociale (folla) sono le vie per liberarsi del peso. La promessa è immediata e rassicurante: “vedrai che basta poco / a rallegrarti”. La gioia non è cercata in grandi eventi, ma in dettagli semplici e quotidiani: “un animale, un gioco”. Questi elementi rappresentano la spontaneità, l’innocenza e la capacità di trovare felicità nelle piccole cose.
Strofa 3: L’Esempio del Garzone (vv. 9-12) La poesia si concentra su un’immagine specifica e vivida che esemplifica questa capacità di rallegrarsi con poco: “o, vestito di blu, / un garzone con una carriola”. Il garzone, figura umile e lavoratrice, diventa il simbolo di una vitalità autentica. La sua azione di “tenere la strada aperta” con la sua voce e il suo “volare” quando la strada è in discesa, esprimono una gioia e una libertà che trascendono la fatica del lavoro. Il “vestito di blu” aggiunge un tocco di colore e di concretezza all’immagine, rendendolo un personaggio quasi fiabesco nella sua semplicità.
Strofa 4: La Reazione della Folla e l’Amplificazione della Gioia (vv. 13-16) L’ultima strofa descrive la reazione della folla al garzone: “La gente che per via a quell’ora è tanta / non tace, dopo che indietro si tira.” La folla, inizialmente forse indifferente o irritata, viene coinvolta dalla vitalità del garzone. La sua “ira” (forse il suo modo rumoroso di farsi strada) e il suo “fracasso” non sono negativi, ma si trasformano in un’espressione di gioia contagiosa: “Egli più grande fa il fracasso e l’ira, / più si dimena e canta.” La sua esuberanza è tale da superare ogni possibile fastidio, diventando un’affermazione di vita che coinvolge e quasi costringe gli altri a partecipare, anche solo con il loro “non tacere”.
Temi Principali
- Il Conflitto Interiore e la Ricerca di Benessere: La poesia affronta il tema del “peso” della vita interiore, delle malinconie e delle sofferenze non risolte, e propone una via d’uscita attraverso l’apertura al mondo esterno.
- La Gioia nella Semplicità Quotidiana: Saba esalta la capacità di trovare felicità nelle piccole cose, nei gesti semplici e nelle figure umili della vita di strada. È una celebrazione del quotidiano e dell’ordinario.
- Il Contatto Umano e la Vita Comune: L’immersione nella “folla” e l’osservazione degli “uomini di tutti i giorni” sono presentate come antidoti alla solitudine e al peso interiore. La poesia suggerisce che la vera consolazione si trova nel riconoscersi parte di una comunità umana.
- La “Poesia Onesta”: Il linguaggio semplice, diretto e colloquiale, l’attenzione ai dettagli della vita comune e la sincerità nell’esprimere sentimenti e consigli sono tratti distintivi della “poesia onesta” di Saba.
- La Vitalità Contagiosa: La figura del garzone è un simbolo di una vitalità autentica e contagiosa, capace di scuotere la routine e di infondere gioia anche in chi osserva.
Stile e Linguaggio
La poesia è caratterizzata da uno stile chiaro, prosastico e accessibile, tipico di Saba.
- Linguaggio Colloquiale: L’uso di espressioni come “basta poco”, “spalanchi le finestre”, “scendi tu” conferisce un tono intimo e diretto, quasi una conversazione con il lettore.
- Immagini Concrete e Quotidiane: Le descrizioni sono vivide e attingono alla realtà urbana e popolare (“garzone con carriola”, “animali”, “gioco”, “folla”).
- Ritmo e Musicalità: Nonostante la semplicità, la poesia ha una sua musicalità data dalle rime e dal ritmo quasi cantilenante, che rende il messaggio più leggero e immediato.
- Consiglio e Esortazione: Il tono è quello di un consiglio affettuoso, un’esortazione a superare la malinconia attraverso l’apertura al mondo.
Conclusione
“Il garzone con la carriola” è una poesia che, con la sua apparente semplicità, offre una profonda riflessione sulla ricerca della felicità e sul modo di affrontare il peso dell’esistenza. Umberto Saba ci invita a non chiuderci nella nostra sofferenza interiore, ma a cercare sollievo e gioia nell’apertura al mondo, nel contatto con gli altri e nell’osservazione delle piccole, autentiche manifestazioni di vita quotidiana. È un inno alla capacità di trovare la luce nella semplicità e nella condivisione, un messaggio di speranza e di resilienza che risuona con la caratteristica “onestà” della poesia sabiana.