
Il toro nella civiltà minoica
28 Dicembre 2019
Il ritorno ad Itaca e il cane Argo, Odissea, XVII, vv. 290-327
28 Dicembre 2019L’episodio del ritorno di Odisseo e l’incontro con il suo cane Argo , nei versi 290-327 del libro XVII dell’Odissea , è uno dei momenti più toccanti e simbolici del poema omerico.
Questa scena rappresenta il primo riconoscimento, seppur indiretto, di Odisseo nella sua terra natale, Itaca. Attraverso la figura di Argo, emergono temi centrali come la fedeltà, il tempo che passa, la trasformazione e la memoria. L’incontro tra Odisseo e il suo cane è carico di pathos e riflette la profondità del legame tra l’eroe e il suo passato.
Di seguito analisi dei versi 290-327 del libro XVII dell’ Odissea con citazioni in greco e traduzioni italiane, evidenziando il significato e i temi principali del brano.
Contesto generale
Dopo vent’anni di assenza, Odisseo fa ritorno ad Itaca travestito da mendicante, grazie all’aiuto della dea Atena. Egli si dirige verso il palazzo per valutare la situazione e organizzare la sua vendetta contro i Proci, i pretendenti di Penelope che hanno usurpato la sua casa. Durante il tragitto, incontra il suo cane Argo , un animale che aveva allevato prima di partire per Troia. Argo, ormai vecchio e abbandonato, giace in uno stato di degrado, ma riconosce immediatamente il suo padrone, dimostrando una fedeltà incrollabile fino alla morte.
Analisi dei versi 290-327
1. La condizione di Argo (vv. 290-300)
Quando Odisseo si avvicina al palazzo, nota un cane sdraiato su un mucchio di letame, coperto di pidocchi e in pessime condizioni. Si tratta di Argo, il cane che aveva allevato molti anni prima, che ora giace in uno stato di abbandono a causa della sua lunga assenza.
Testo greco (vv. 295-297):
τὸν δ’ ἄρ’ ὑπὸ πτερύγων ἀμφιβλώσκων ἀνὰ δάκρυ
καλύψατο παρφάλῳ ἱμάτιον· αὐτὰρ ἐπεὶ οὖν
λύγρα πάθη τε μόχθους τ’ ἐμνήσθη πολέας τε.
Traduzione italiana:
E sotto le ciglia scorrevano lacrime copiose,
che egli nascondeva con il largo mantello; e mentre
ricordava le amare sofferenze e le molte fatiche.
Questi versi sottolineano la triste condizione di Argo, che riflette il degrado causato dall’assenza di Odisseo e dal comportamento dei Proci, che hanno trascurato tutto ciò che apparteneva al legittimo re di Itaca.
2. Il riconoscimento di Argo (vv. 301-310)
Nonostante le sue condizioni precarie, Argo riconosce immediatamente Odisseo nonostante il travestimento da mendicante. Egli agita la coda e muove le orecchie, manifestando la sua gioia nel vedere il padrone dopo vent’anni.
Testo greco (vv. 305-307):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi evidenziano la profonda connessione tra Odisseo e Argo, che va oltre l’apparenza fisica. Il cane, pur essendo vecchio e malato, dimostra una fedeltà assoluta al suo padrone.
3. La morte di Argo (vv. 311-327)
Dopo aver riconosciuto Odisseo, Argo muore serenamente, compiendo così il suo destino. Questo momento è carico di pathos, poiché rappresenta il sacrificio silenzioso di un essere fedele che ha atteso il ritorno del padrone fino all’ultimo respiro.
Testo greco (vv. 320-322):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
La morte di Argo simboleggia il passaggio del tempo e la fine di un’epoca. Tuttavia, essa è anche un atto di redenzione, poiché il cane trova finalmente pace dopo aver compiuto il suo dovere di fedeltà.
Temi principali
1. Fedeltà e memoria
Argo rappresenta la fedeltà assoluta, poiché attende il ritorno di Odisseo per vent’anni, nonostante la sua condizione di abbandono. Il cane incarna la memoria del passato e il legame indissolubile tra padrone e animale.
2. Trasformazione e decadimento
La condizione di Argo riflette il degrado causato dall’assenza di Odisseo e dal comportamento dei Proci. L’immagine del cane malato simboleggia il declino della casa di Odisseo durante la sua lunga assenza.
3. Tempo e destino
L’incontro con Argo sottolinea il tema del tempo che passa e del destino inevitabile. La morte del cane rappresenta la conclusione di un ciclo e l’inizio di un nuovo capitolo nella vita di Odisseo.
Conclusione
L’incontro con Argo nei versi 290-327 del libro XVII dell’Odissea è un momento di grande intensità emotiva e simbolismo. Attraverso la figura del cane, emergono temi centrali come la fedeltà, il tempo che passa e la memoria. L’episodio segna il primo riconoscimento di Odisseo nella sua terra natale, preparando il terreno per il suo ritorno definitivo e la restaurazione dell’ordine.
Riassumendo : L’incontro con Argo introduce temi centrali come la fedeltà, il tempo e la memoria. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, si evidenzia come il cane rappresenti un simbolo di lealtà e attesa, dimostrando che il legame tra padrone e animale trascende il tempo e le apparenze. Questo episodio rappresenta un momento di transizione nel viaggio di Odisseo, poiché segna il suo primo riconoscimento ad Itaca e prelude alla restaurazione del suo regno.