Introduzione a Montale
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28 Dicembre 2019Eugenio Montale è uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo e uno dei principali esponenti (a suo modo) dell’ermetismo.
Nato a Genova nel 1896 e morto a Milano nel 1981, Montale ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975. La sua poesia è caratterizzata da una profonda riflessione sulla condizione umana, spesso permeata da un senso di disillusione e di consapevolezza della precarietà della vita.
La sua prima raccolta poetica, “Ossi di seppia”, pubblicata nel 1925, è considerata un capolavoro della letteratura moderna. Questo libro segna l’inizio della carriera poetica di Montale e racchiude molte delle tematiche che saranno presenti anche nelle sue opere successive.
Temi principali degli Ossi di seppia
- Il paesaggio e la natura: Il mare ligure, le coste rocciose e i paesaggi aridi rappresentano lo sfondo simbolico della raccolta. Montale usa spesso la natura per descrivere uno stato d’animo interiore, dove l’ambiente non è solo descritto, ma diventa il riflesso di una condizione esistenziale. Il paesaggio secco e brullo è una metafora della mancanza di speranza e di una vita che sembra priva di significato.
- Il motivo degli “ossi”: Il titolo stesso della raccolta fa riferimento agli “ossi di seppia”, ossi bianchi e levigati dal mare che rappresentano simbolicamente ciò che rimane di una vita dopo che il mare dell’esistenza ha consumato tutto. Gli ossi rappresentano la desolazione, il relitto della vita che è sopravvissuto alla violenza del tempo e delle esperienze.
- L’incomunicabilità: Montale esprime spesso un senso di isolamento e di incapacità di trovare un senso o un valore profondo nel mondo. Le parole diventano strumenti insufficienti per esprimere la realtà o per cercare risposte a domande esistenziali.
- La ricerca di un “varco”: Montale cerca spesso nelle sue poesie un “varco”, ossia un’apertura, una via di fuga dalla condizione di aridità esistenziale. Tuttavia, tale varco appare sempre come inaccessibile o illusorio, segno della sua disillusione rispetto alla possibilità di trovare un significato o una via d’uscita.
Stile
Lo stile di Montale negli Ossi di seppia è caratterizzato da una forte concentrazione di immagini e da una sintassi densa e complessa. L’ermetismo di Montale non è legato tanto a un oscuramento deliberato del linguaggio, ma alla sua visione dell’esistenza come qualcosa di enigmatico e intraducibile nelle forme comuni del discorso.
Montale rifugge dalle grandi ideologie o dalle certezze filosofiche, preferendo piuttosto una poesia che esplora la disillusione, l’incertezza e l’inevitabile condizione di sofferenza e solitudine dell’uomo. Tuttavia, questa visione pessimistica non è priva di un certo grado di resistenza: la poesia diventa una forma di resistenza stessa all’insensatezza del mondo.
Conclusione
“Ossi di seppia” rimane una delle opere più importanti del Novecento italiano, non solo per il suo valore poetico intrinseco, ma anche per il modo in cui anticipa le problematiche esistenziali della modernità. Montale, attraverso immagini ricche e una lingua severa e precisa, esplora la condizione umana in tutta la sua precarietà, cercando, pur senza mai trovarla, una risposta al senso dell’esistenza.