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30 Settembre 2018Don Savino Gaudio e la carezza che salva: un ricordo tra parole, musica e poesia
Cesano Boscone, 20 settembre 2018 – Sala della Musica
Una serata intensa e carica di emozione quella che ha accompagnato la presentazione del libro “Vita della mia vita. Don Savino Gaudio, innamorato di Cristo”, scritto da Luigi Gaudio, figlio spirituale e biografo dell’amato sacerdote scomparso.
Accanto all’autore, hanno partecipato alla serata Patrizio Abbiati e Salvatore Indino, offrendo letture, riflessioni e testimonianze che hanno aiutato i presenti a entrare nel cuore di una figura spirituale capace di lasciare un segno profondo in chi lo ha conosciuto.
La narrazione dell’incontro si è sviluppata in un intreccio di testimonianza personale, arte e spiritualità, costruito intorno a quattro testi centrali, capaci di illuminare il tema della “carezza” – immagine chiave della vita e della fede di don Savino – intesa come gesto di vicinanza, compassione e misericordia.
1. La carezza come mistero dell’amore – Enrico Ruggeri, Mistero
La serata si è aperta con le parole del brano “Mistero” di Enrico Ruggeri, che scandisce i paradossi e le domande dell’amore autentico.
Il testo, intenso e frammentato come la vita, riflette lo sconcerto dell’uomo moderno di fronte a ciò che lo trascende. L’amore, vissuto fino in fondo, resta un “mistero” che non si può afferrare né razionalizzare: un’eco perfetta dell’esperienza di fede di don Savino, sempre aperta al rischio, al dono e all’abbandono.
2. La carezza del Nazareno – Enzo Jannacci
Un’altra voce profonda è stata quella di Enzo Jannacci, medico e artista, che in un’intervista al Corriere della Sera confessava:
“Se il Nazareno tornasse, ci prenderebbe a sberle. Ce lo meritiamo. Però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza”.
Una frase provocatoria eppure colma di nostalgia: la sete di perdono e di bene che ogni uomo porta con sé. Jannacci, come don Savino, ha saputo cogliere la forza rivoluzionaria della tenerezza cristiana: una carezza più forte di qualsiasi condanna.
3. La carezza di Maria – Don Savino Gaudio
Il cuore della serata è stato il testo stesso di don Savino: una preghiera composta durante un pellegrinaggio a Czestochowa.
“A te rivolgiamo il nostro sguardo distratto, ma alla ricerca di una consolazione e di una carezza che solo tu ci puoi dare.”
Una supplica alla Vergine che svela l’anima semplice e profonda del sacerdote: un uomo che cercava Dio con tenerezza, e lo indicava come carezza che consola e sostiene, anche nei momenti più oscuri del cammino.
4. George Gray – Edgar Lee Masters
In chiusura, la lettura della poesia George Gray, tratta dalla Spoon River Anthology, ha spostato lo sguardo su una riflessione esistenziale:
una barca che rimane nel porto, le vele ammainate, perché ha avuto paura di vivere, di amare, di rischiare.
“Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio.”
È questa la distanza tra una vita custodita e una vita sprecata. Don Savino, invece, ha alzato le vele: ha amato Cristo con passione, ha servito la Chiesa con umiltà, ha dato la sua carezza a chiunque incontrasse. E da questo amore totale nasce il desiderio di raccontarne la vita.
Un ricordo che resta
L’incontro si è concluso con parole semplici e commosse, lasciando nei presenti il senso di un’eredità viva e generativa.
La figura di don Savino Gaudio non appartiene al passato, ma continua a interpellare il presente: una vita donata, una fede incarnata, una carezza lasciata in eredità.
Come ha detto uno dei relatori, “ricordare don Savino non significa solo raccontarlo, ma lasciarsi interrogare da lui. E chiedersi se anche noi stiamo navigando a vele spiegate o se siamo fermi nel porto per paura.”
L’incontro si è tenuto il 20 settembre 2018 a Cesano Boscone nella Sala della musica.
Hanno partecipato Luigi Gaudio (l’autore), Patrizio Abbiati e Salvatore Indino
1) La “fredda” carezza da Mistero di Enrico Ruggeri
Con gli occhi bene aperti chiediamo un po’ d’amore
alla persona che vorremmo fare rimanere.
E ci facciamo male se la pressione sale
poche parole ci precipita il morale giù.
Cos’è che ci trascina fuori dalla macchina?
Cos’è che ci fa stare sotto ad un portone?
Cosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
Mistero!
Il gioco si fa duro e non si può dormire
e non sappiamo più decidere se ripartire.
E batte forte il cuore, anche per lo stupore
di non capire l’orizzonte che colore ha.
Cos’è che ci cattura e tutto ci moltiplica?
Cos’è che nella notte fa telefonare?
Quando si chiede, quanto si da?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Abbiamo già rubato, abbiamo già pagato
ma non sappiamo dire quello che sarebbe stato.
Ma pace non abbiamo, nemmeno lo vogliamo;
nemmeno il tempo di capire che ci siamo gia.
Cos’è che ancora ci fa vivere le favole?
Chi sono quelli della foto da tenere?
Quando si chiede, quanto si da?
Quando si ama davvero?
Mistero!
Sarai sincera? Dimmelo, dimmelo.
Sarai sincero?
Il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è.
Dipende solo da te; prendere la mano è facile.
La verità che la vita ti dà
è una fredda carezza nel silenzio che c’è.
Cos’è che ci trascina fuori dalla macchina?
Cos’è che ci fa stare sotto ad un portone?
Cosa ci prende, cosa si fa quando si ama davvero?
Mistero!
Quando si chiede, quando si dà?
Quando si ama davvero?
Mistero! Mistero
2) La carezza del Nazareno di Enzo Jannacci
“Ci vorrebbe una carezza del Nazareno […]
In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire.
Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza.”
da una intervista ad Enzo Jannacci apparsa sul Corriere della Sera il 6 febbraio 2009
3) La carezza di Maria di don Savino Gaudio
Maria nostra Regina della Polonia e Regina della nostra esistenza, tu sei la sicurezza della nostra speranza!
A chi possiamo rivolgerci se non a te, nostra Madre, noi figli bisognosi di tutto e a volte smarriti nel cammino faticoso di questa meravigliosa avventura.
A te rivolgiamo il nostro sguardo distratto, ma alla ricerca di una consolazione e di una carezza che solo tu ci puoi dare.
da una Preghiera composta da don Savino in occasione del pellegrinaggio a Czestochowa dell’ottobre 2015.
4) George Gray di Edgar Lee Masters
Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì
e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto
avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
E’una barca che anela al mare eppure lo teme.
Antologia di Spoon River (Mondadori, 2001),
trad. italiana di Antonio Porta
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