Masetto da Lamporecchio. Decameron, III, 1
28 Dicembre 2019I pastori di Gabriele D’Annunzio
28 Dicembre 2019“La pioggia nel pineto” è una poesia di Gabriele D’Annunzio, inclusa nel terzo volume delle Laudi, intitolato Alcyone (1903).
Analisi de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio
“La pioggia nel pineto” è uno dei componimenti più celebri di Gabriele D’Annunzio, tratto dalla raccolta Alcyone (1903), parte del ciclo delle Laudi. Il testo è espressione pura dell’estetismo dannunziano e rappresenta un’immersione totale nella natura, dove il protagonista e la figura femminile si fondono con l’ambiente circostante, quasi annullando la distinzione tra essere umano e natura.
Temi principali
- Fusione con la natura: La poesia celebra la fusione dell’essere umano con la natura. Sia il protagonista che Ermione (probabile richiamo a Eleonora Duse, musa di D’Annunzio) diventano parte del paesaggio, confondendosi con gli elementi naturali che li circondano.
- Citazione: “E immersi / noi siam nello spirto / silvestre, / d’arborea vita viventi;”
In questa fusione tra umano e naturale, i due protagonisti diventano creature silvane, quasi in preda a un’estasi panica.
- Sensualità e bellezza: D’Annunzio utilizza il paesaggio per esplorare la sensualità umana. La pioggia che cade sui corpi dei protagonisti crea una sensazione di intimità con la natura, che diventa un’evocazione del piacere fisico e spirituale.
- Citazione: “E il tuo volto ebro / è molle di pioggia / come una foglia”
- Musicalità della natura: La poesia è pervasa dal suono della pioggia, che diventa musica naturale. D’Annunzio utilizza una ricca serie di immagini e suoni onomatopeici per ricreare l’atmosfera del bosco durante la pioggia. Ogni pianta ha il suo suono particolare, e l’intero paesaggio sembra vibrare di vita e armonia.
- Citazione: “E il pino / ha un suono, e il mirto / altro suono, e il ginepro / altro ancóra, stromenti / diversi / sotto innumerevoli dita.”
- Panismo: La poesia esprime una forma di panismo, ossia la sensazione di unione mistica tra l’essere umano e il mondo naturale. In questa unione, le distinzioni tra soggetto e oggetto si dissolvono, portando il protagonista a vivere un’esperienza di assoluta integrazione con l’ambiente.
- Citazione: “E tutta la vita è in noi fresca / aulente,”
Personaggi
- Il poeta (io lirico): Il protagonista maschile della poesia, che rappresenta una sorta di alter ego del poeta, vive un’esperienza sensoriale totale di immersione nella natura. La sua percezione si apre ai suoni, agli odori e alle sensazioni della pioggia e del bosco, in un processo di progressiva identificazione con l’ambiente.
- Ermione: La donna che accompagna il poeta e con cui egli condivide l’esperienza estetica e panica. Il suo nome evoca antiche figure mitologiche e classiche, ma nella poesia assume un significato universale di donna ideale, una creatura terrestre che si trasforma sotto l’effetto della pioggia, diventando un elemento della natura stessa.
- Citazione: “O creatura terrestre / che hai nome / Ermione”
Spazi
L’intero componimento si svolge in un bosco vicino al mare, sotto la pioggia, che diventa simbolo di rigenerazione e di fusione con la natura. Lo spazio naturale non è solo uno sfondo, ma un protagonista attivo che interagisce con i personaggi e determina il loro stato d’animo.
- Il bosco: È descritto come un luogo sacro e vibrante, dove ogni pianta ha una sua vita e una sua voce. La pioggia amplifica questa vitalità, trasformando il bosco in uno spazio di meditazione e sensualità.
Tempo
Il tempo della poesia è sospeso in una dimensione quasi fuori dal reale. La pioggia che cade continuamente sembra prolungare un momento di estasi e comunione con la natura, un attimo eterno in cui il mondo esterno si ferma. Non ci sono riferimenti a un tempo storico preciso: la pioggia e il suono della natura creano un tempo circolare, in cui il presente si confonde con la memoria del passato e la speranza del futuro.
Tecniche narrative
- Linguaggio sensoriale: D’Annunzio utilizza un linguaggio che coinvolge tutti i sensi del lettore. La pioggia, i profumi della vegetazione, i suoni degli alberi e il tocco della pioggia sulla pelle sono descritti in modo estremamente dettagliato e suggestivo. Il lettore è immerso in un’esperienza sinestetica, in cui il confine tra i vari sensi si sfuma.
- Citazione: “E tutta la vita è in noi fresca / aulente, / il cuor nel petto è come pèsca / intatta,”
- Ripetizione e musicalità: La poesia è dominata dalla ripetizione di parole e frasi (ad esempio, “piove”, “ascolta”, “canta”), che contribuisce a creare una sorta di ritmo ipnotico. Questa ripetizione richiama la continuità del suono della pioggia e la ciclicità della natura.
- Onomatopea e allitterazione: D’Annunzio utilizza ampiamente suoni onomatopeici per imitare il croscio della pioggia e il fruscio delle foglie. Allo stesso tempo, l’allitterazione di consonanti morbide crea una musicalità interna che riflette il ritmo naturale della pioggia e del vento.
- Citazione: “il croscio che varia / secondo la fronda / più folta, men folta.”
- Associazione tra umano e vegetale: I personaggi, specialmente Ermione, sono spesso descritti con immagini vegetali, come se i loro corpi si fondessero con gli alberi e le piante attorno a loro.
- Citazione: “Piove su le tue ciglia nere / sì che par tu pianga / ma di piacere”
- Simbolismo: La pioggia assume un significato simbolico, diventando emblema di purificazione, rinnovamento e fusione tra l’uomo e la natura. Essa lava via le illusioni, permettendo ai protagonisti di sperimentare una forma di comunione primitiva con l’ambiente.
Conclusione
“La pioggia nel pineto” è una celebrazione della bellezza e dell’armonia tra uomo e natura. Attraverso un linguaggio fortemente sensoriale e musicale, D’Annunzio invita il lettore a immergersi in un’esperienza panica, in cui i confini tra essere umano e ambiente si dissolvono. La poesia diventa così una rappresentazione dell’estetismo dannunziano, che celebra la fusione tra arte, vita e natura.