Roberto Artl
27 Gennaio 2019Banners
27 Gennaio 2019La Rivoluzione francese inferse un colpo mortale al feudalesimo e realizzò una nuova società fondata sui principi della libertà e dell’uguaglianza civile segnando la fine dell’Ancien Régime. Gli storici hanno perciò scelto questo evento come discrimine tra età moderna ed età contemporanea. Le principali caratteristiche di quest’ultima sono:
- una nuova dinamica della produzione fondata sul profitto capitalistico
- una nuova concezione della vita associata e della politica ispirate alla filosofia illuminista e al romanticismo
- l’avanzata di nuovi gruppi borghesi disposti a stabilire alleanze con gli strati popolari
Condizioni della Francia negli ultimi decenni del XVIII sec
- la monarchia aveva realizzato lo stato assoluto.
Primo Stato:
- la nobiltà di spada” era stata ridotta al rango di cortigiani, ma manteneva comunque moltissimi privilegi (soprattutto nelle campagne dove i signori godevano ancora degli antichi diritti feudali); in sostanza, la classe nobiliare, nonostante avesse cessato di ricoprire le funzioni che avevano giustificato la sua preminenza sociale, continuava a godere di un trattamento privilegiato
- la plebe nobiliare“, una nobiltà minore che viveva nelle campagne, esercitava in maniera vessatoria i propri diritti sulle masse contadine.
- la nobiltà di toga“, costituita dagli alti magistrati di origine borghese che sedevano nei Parlamenti, aveva assunto atteggiamenti di insubordinazione contro l’assolutismo regio ai tempi di Mazarino con la fronda parlamentare.
Secondo Stato:
- l’alto clero, di origine aristocratica, godeva degli stessi privilegi della nobiltà di spada; fruiva infatti di vasti patrimoni inalienabili (manimorte) e disponeva della decima.
- il basso clero invece conduceva una vita simile a quella dei contadini e condivideva con questi le aspirazioni e le rivendicazioni.
Terzo Stato:
- la grande e media borghesia era una classe attiva, aperta alla cultura del secolo, consapevole dei propri diritti e decisa a mutare le condizioni della vita sociale e la forma stessa dello stato; in passato i borghesi erano stati un grande sostegno per la corona, impegnata contro la prepotenza dei nobili, ma Luigi XV e Luigi XVI avevano consentito all’aristocrazia di recuperare almeno in parte il loro antico ruolo.
- la piccola borghesia era costituita dai ceti cittadini e contadini che gravitavano intorno alla piccola impresa; da questa classe sociale (e in parte dalla successiva) usciranno i sanculotti, il gruppo politicamente più dinamico.
- gli esclusi dalla possidenza, vincolati ad un precario rapporto di lavoro, costituiranno la classe sociale che prenderà il nome di Quarto Stato.
A tenere unito il Terzo Stato erano la comune opposizione ai privilegiati e la rivendicazione dell’uguaglianza civile. Quando questa fu conquistata, la solidarietà delle varie classi sociali che lo componevano si dissolse, dando origine alle lotte sociali durante la Rivoluzione.
Inoltre la Francia era ancora un mosaico di circoscrizioni territoriali, condizione questa che mortificava l’intraprendenza della borghesia.
Premessa economica
Nella seconda metà del XVIII sec la Francia verteva in una situazione economica piuttosto dissestata. I riformatori volevano risanare il bilancio pubblico facendo pagare l’imposta fondiaria alle classi privilegiate e favorendo l’iniziativa commerciale; al fallimento del programma di Turgot, un economista d’ispirazione fisiocratica, i gruppi sociali interessati erano troppo potenti per ricadere nell’inazione. Inoltre nel corso del secolo, la monarchia assoluta aveva privato i nobili di molti dei loro privilegi e nello stesso tempo lo sviluppo economico e l’inflazione avevano tolto loro buona parte della loro ricchezza. I nobili allora tentarono di recuperare le funzioni amministrative che il governo aveva affidato ai parvenus. Queste rivendicazioni, che presero il nome di reazione nobiliare”, provocarono l’ostilità dei ceti medi e bassi.
Il dissesto finanziario, provocato dalla guerra contro l’Inghilterra e dalla crisi economica del 1788-89, fece precipitare gli eventi.
Anno primo: 1789
I nobili sollecitarono il sovrano a convocare l’assemblea degli Stati Generali, mai più convocata dopo il 1614; essi si ripromettevano una resa dei conti con il re. | |
In vista dell’apertura degli Stati Generali, in tutta Francia le assemblee locali stesero i Cahiers de doléances, dei documenti in cui esprimevano tutte le lamentele e le richieste da far pervenire al governo. | |
5 maggio | Seduta inaugurale degli Stati Generali
La prima questione affrontata riguardava il tipo di votazione, se doveva essere effettuata per ordine o per testa (il terzo stato era più numeroso degli altri due messi insieme). |
20 giugno | Giuramento della Palla Corda
La questione si trascinò finché il terzo Stato non si autoproclamò Assemblea Nazionale Costituente e giurò di non sciogliersi se non dopo aver dato un nuovo ordinamento allo Stato. I ceti privilegiati e il monarca finirono per piegarsi: un’assemblea di deputati con diritto di voto individuale sostituì la vecchia assemblea feudale. |
Per reagire alla presa di posizione rivoluzionaria del terzo stato, Luigi XVI fece licenziare Necker, un ministro gradito alla borghesia, e fece ammassare le truppe intorno a Versailles. Questi provvedimenti scatenarono la protesta popolare. | |
14 luglio | Presa della Bastiglia
I parigini scesero in piazza e presero d’assalto, ed espugnarono, la Bastiglia |
A Parigi fu costituito un nuovo consiglio municipale, la Comune, in cui i vecchi amministratori aristocratici furono sostituiti da borghesi; per difenderli fu creata la Guardia Nazionale, il cui comando fu affidato a La Fayette. | |
La rivoluzione si estese a tutta la Francia: ogni città costituì una propria municipalità ed armò una Guardia Nazionale. | |
Il re dovette richiamare Necker e consentire che gli fosse appuntata dal nuovo sindaco di Parigi, l’astronomo Bailly, la coccarda tricolore simbolo dell’alleanza fra il monarca ed il popolo. | |
4 agosto | Abolizione dei diritti signorili
In seguito alla rivoluzione cittadina esplose anche quella contadina che non si placò finché l’Assemblea Costituente non dichiarò aboliti i diritti feudali. |
26 agosto | DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLUOMO
L’Assemblea Costituente formulò la solenne ‘Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino con cui sanciva l’inizio di una nuova organizzazione politica fondata sul pensiero illuminista. Tuttavia accanto agli accenti rousseauiani traspaiono molte contraddizioni, prima fra tutte quella che limitava l’eguaglianza, subordinandola all’utilità sociale; la diseguaglianza derivante dalla ricchezza, dunque, restava invariata. D’altronde i principi della Dichiarazione costituiranno la solida base delle costituzioni liberali dell’Ottocento, ma anche dell’ordine sociale dei regimi borghesi. La Dichiarazione poggiava sul diritto di proprietà, riconoscendola, per la prima volta, libera da ogni vincolo, diritto che infliggerà il colpo mortale al feudalesimo. |
6 ottobre | Invasione della reggia di Versailles
I parigini spossati dai continui rincari dei generi alimentari si esasperarono quando la Dichiarazione incontrò l’opposizione del re; una folla mosse su Versailles e invase la reggia : il mito plurisecolare della sacralità regia era stato infranto. I rivoltosi imposero al re di trasferirsi alle Tuileries, la sua residenza parigina, sotto il controllo cittadino. |
Con ciò la rivoluzione dell’Assemblea, liberale, si saldava con quella popolare e radicale, fatto che porterà ad una spaccatura tra le esigenze borghesi e quelle plebee. Alcuni gruppi dell’assemblea cercarono di chiudere il circuito rivoluzionario, ma l’impresa si rivelò impossibile allorché fu chiaro il rifiuto del re nei confronti di una prospettiva costituzionale. | |
Il nuovo volto violento della lotta politica accentuò l’esodo degli aristocratici, soprattutto verso la riva tedesca del Reno, che, non rassegnati, erano pronti a ricorrere all’aiuto delle potenze europee per organizzare la controrivoluzione. Questa trovava grande appoggio nelle campagne e nell’ovest e sud francesi, dove era più radicata la tradizione feudale. | |
CLUBS
L’opinione pubblica era tenuta desta dall’opera dei clubs, circoli politici aperti nei quali si discutevano, oltre al resto, le questioni affrontate di volta in volta in aula dai rappresentanti. 1. I Foglianti erano moderati guidati da Lafayette; 2. I Giacobini erano borghesi appartenenti al ceto medio e medio-alto, sensibili però alle esigenze popolari; tra essi si distingueva Robespierre; 3. I Cordiglieri, più radicali, raccoglievano consensi tra i ceti medio-bassi, proponevano riforme sociali ed erano guidati da Danton. Nell’Assemblea si conformarono tre raggruppamenti: 1. gli aristocratici a destra, 2. i monarchici al centro e 3. i patrioti” a sinistra. |
Anno secondo: 1790 (opera dell’Assemblea costituente)
Campo politico
Ispirandosi ai principi di Montesquieu procedettero all’ordinamento dello stato monarchico-costituzionale:
- il potere esecutivo fu affidato al re, che era però sottoposto al controllo dell’assemblea legislativa;
- il potere legislativo era nelle mani dell’Assemblea legislativa, da eleggersi ogni due anni, la cui opera era limitata dal diritto di veto del re, al quale poteva però opporsi appellandosi direttamente al popolo;
- il potere giudiziario era invece affidato a magistrati che venivano eletti nelle assemblee locali direttamente dal popolo.
In contrasto coi principi della Dichiarazione il diritto di voto fu riservato solo a coloro che possedevano un certo reddito, perciò i cittadini furono divisi tra attivi e passivi. Analogamente le cariche amministrative furono affidate ai soli ceti abbienti.
Campo amministrativo
Per rispondere all’esigenza dell’opinione pubblica che chiedeva larghe autonomie, la Francia fu divisa in 83 dipartimenti, divisi a loro volta in cantoni e ancora in comuni. Questi ultimi acquistarono poteri amplissimi, per cui venne a mancare tra il centro e la periferia ogni effettivo legame. A questa opera di decentramento seguirà a distanza di soli due anni una di riaccentramento, ma ad ogni modo l’autogoverno locale contribuì a promuovere la formazione di una nuova classe politica, capace di interessarsi ai problemi concreti.
Campo finanziario
Per far fronte alla banca rotta imminente si procedette all’incameramento dei beni ecclesiastici, per cui lo stato si assunse le spese del culto. Conseguì un miglioramento nella situazione economica.
Tale provvedimento finanziario e l’introduzione dell’elezione popolare anche per le cariche ecclesiastiche scatenarono una grave crisi religiosa che portò allo scisma tra i cosiddetti preti giurati o costituzionali” e quelli non giurati che vennero allontanati a forza dalle parrocchie. Le forze controrivoluzionarie trovarono un ingente appoggio tra le masse cattoliche rimaste fedeli ai loro parroci.
Anno terzo: 1791
Il progetto riformatore dell’Assemblea Costituente fallì perché poggiava su un compromesso politico impossibile ovvero l’appoggio del re. | |
20 giugno | Fuga del re
Luigi XVI decise di abbandonare Parigi per rifugiarsi in Lorena, raggiungendo la maggior parte degli aristocratici emigrati. L’Assemblea, il cui programma era seriamente minacciato da questo atto del re, lo dichiarò sospeso dalle sue funzioni. |
17 luglio | Strage di Marte
I parigini interpretarono la fuga del re come un atto di tradimento e una folla tumultuosa si radunò al Campo di Marte. La borghesia, preoccupata, schierò la Guardia Nazionale che non esitò a sparare sui dimostranti. L’ordine borghese era salvo ma ormai in aperto contrasto con la resistenza dei gruppi democratici e delle forze popolari. |
La vittoria borghese era minacciata da due lati, le forze democratiche e quelle controrivoluzionarie. Gli stati europei, preoccupati da un eventuale contagio rivoluzionario, si preparavano ad un intervento di restaurazione monarchica. | |
27 agosto | Dichiarazione di Pillnts
L’imperatore d’Austria e il re di Prussia si dichiararono pronti a intervenire militarmente. |
1 ottobre | Seduta inaugurale dell’Assemblea legislativa
La questione della guerra fu l’argomento di questa prima seduta: · I Girondini, che rappresentavano gli interessi della borghesia provinciale, presero posizione in favore della guerra, volendo consolidare il nuovo stato e sconfiggere l’aristocrazia; · Anche i nobili e lo stesso Luigi XVI caldeggiavano la guerra poiché speravano nella rovina del loro paese e la conseguente restaurazione dell’Ancien Régime; · I Giacobini di Robespierre invece vi si opponevano poiché temevano l’instaurazione di un regime militare. |
Anno quarto: 1792 (anno 1°)
20 aprile | Dichiarazione di guerra
Votata quasi all’unanimità, la guerra fu dichiarata |
Le sconfitte francesi, dovute anche alla sfiducia dei soldati nei confronti dei comandanti, che erano quasi tutti aristocratici, esasperarono la tensione dei parigini, che strapparono all’Assemblea legislativa una serie di provvedimenti estremi, quali la deportazione dei preti non giurati e il concentramento intorno alla città di ingenti forze della Guardia nazionale. | |
10 agosto | Incarceramento di Luigi XVI
Il risentimento popolare, incrementato dal veto di Luigi XVI, giunse al limite quando il generale prussiano Brunswick chiese la resa incondizionata, pena la distruzione di Parigi; questo fatto apparve come la conferma del tradimento del re, il quale, attaccato nella sua stessa residenza da una folla in tumulto, finì per essere imprigionato nelle prigioni del Tempio. I rivoltosi si impadronirono del municipio e vi insediarono la Comune Insurrezionale. |
L’Assemblea indisse le elezioni, a suffragio universale, per una nuova costituente, la Convenzione Nazionale, che avrebbe dovuto dare alla Francia una costituzione repubblicana.
Con l’ingresso dei cittadini passivi nella scena politica, cadevano le barriere sociali e politiche. |
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La Comune insurrezionale istituì un tribunale criminale straordinario, per giudicare i delitti contro la rivoluzione. | |
settembre | Stragi di settembre
Le colonne nemiche continuarono ad avanzare, finché non si trovarono aperta la via per Parigi. L’isterismo collettivo derivato da questa notizia provocò l’assalto alle prigioni e l’esecuzione in massa di cittadini sospetti. |
20 settembre | Battaglia di Valmy
Le truppe francesi infersero ai prussiani una sconfitta decisiva tale da farli ripiegare. Il giorno stesso fu aperta la Convenzione Nazionale, che dichiarò la fine della monarchia e l’instaurazione della repubblica e proclamò l’inizio di una nuova era segnata con l’anno I del calendario rivoluzionario. |
Divisione all’interno della Convenzione
1. Gran parte della borghesia temeva la sovversione sociale e voleva ristabilire l’ordine; 2. per molti altri la questione più importante era la difesa della rivoluzione contro l’aristocrazia; 3. i gruppi più estremisti volevano l’alleanza con il movimento popolare e quindi l’accettazione almeno parziale delle rivendicazioni sociali della plebe. · A destra seggono i Girondini, convinti rivoluzionari ma nemici delle agitazioni di piazza; · A sinistra seggono i Montagnardi, gruppi democratici che sono più o meno favorevoli nei confronti dell’alleanza con il popolo e godono dell’appoggio della Comune insurrezionale; fra essi vi sono rappresentanti dei Giacobini e dei Cordiglieri, e da qui uscirà un gruppo estremista detto degli Arrabbiati; · Al centro siede un gruppo di deputati poco caratterizzati politicamente che furono detti della Palude. |
Anno quinto: 1793 (anno 2°)
21 gennaio | Esecuzione di Luigi XVI
Processato e riconosciuto reo di alto tradimento il re fu condannato e giustiziato. Era la sfida aperta all’Europa. |
Dopo Valmy i francesi erano riusciti a liberare Belgio, Savoia, Nizza e parte della Renania. La guerra, il cui obiettivo ufficiale era la liberazione dei popoli afflitti, era anche guerra di conquista. | |
febbraio- marzo | Ma quando le armate francesi, schierandosi sulla Manica e sul Mar Nero, giunsero a minacciare l’Inghilterra, questa divenne centro di una coalizione antifrancese. |
Assaliti su tutti i fronti, i francesi abbandonarono i territori occupati e il pericolo controrivoluzionario si ripresentò.
Dalle sorti della guerra dipendevano la vittoria della Rivoluzione o il consolidamento dell’Ancien Régime. |
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Per salvare la repubblica e la rivoluzione era necessario ricorrere a mezzi straordinari; su questo problema si dibatté nell’Assemblea, e si scontrarono ferocemente Girondini e Montagnardi. La vittoria poteva essere assicurata solo con una guerra totale, la mobilitazione di tutte le risorse, un’economia severamente controllata, e la politicizzazione delle masse” e quindi implicava l’alleanza con le forze popolari. La politica democratica dei Girondini, che avevano avuto fino ad allora una posizione di leadership, e gli interessi economici che essi difendevano erano incompatibili con questi provvedimenti. | |
2 giugno | Caduta dei Girondini
Essi furono accusati di incapacità dalla Montagna e le sezioni popolari circondarono la convenzione ed imposero l’arresto di 29 deputati girondini. |
Seguì l’insurrezione, che fu detta insurrezione federalista“, di 60 degli 83 dipartimenti francesi e il loro distaccamento dal governo accentratore” di Parigi. In Vandea i contadini avevano formato un’armata cattolica e regia”; in tutta la Francia la guerriglia contadina, i cui protagonisti erano noti come Chouans“, spesso degenerò in forme di brigantaggio. La Repubblica era assediata su tutti i fronti. | |
Il Comitato di Salute Pubblica, l’organo di 9 membri deputato al potere esecutivo, affrontò la rivolta federalista inviando l’esercito e piegò la Vandea con esecuzioni sommarie. | |
I Giacobini, per indicazione di Robespierre, secondo il quale era la borghesia il pericolo maggiore, si allearono con i Sanculotti, creando un potente blocco contro la reazione. Per limitare il potere delle sezioni popolari presero alcuni provvedimenti e Robespierre si pose come mediatore tra popolo e borghesia, con la quale la nuova forza politica non voleva perdere i contatti. | |
Il Comitato di salute pubblica ora riassumeva in sé sia il potere esecutivo che quello legislativo, nonché il controllo diretto dell’economia nazionale.
Un nuovo organo, il Comitato di Sicurezza Nazionale, aveva il compito di applicare il regime del terrore“, ovvero le misure di repressione che dovevano colpire chiunque fosse anche solo sospettato. |
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ottobre | Fu ghigliottinata la regina Maria Antonietta. |
OPERA DELLA CONVENZIONE
La Convenzione elaborò una nuova costituzione, la costituzione dell’anno I“, mai applicata, che rivendicava il suffragio universale, i diritti all’insurrezione, al lavoro e all’assistenza e dichiarava che lo scopo del governo era il benessere dei cittadini. Furono ottenuti l’abolizione dei superstiti diritti feudali e della schiavitù nelle colonie (questo provvedimento contribuì ad incoraggiare movimenti ribelli anticolonialisti). Fu anche applicata una politica di scristianizzazione (secondo alcuni, causa del fallimento della rivoluzione): · le chiese, parte delle quali furono sbarrate, furono adibite al culto della dea Ragione; · si sostituirono le feste legate al culto cattolico con feste civili e religiose di ispirazione rousseauniana; · si sostituì il calendario gregoriano con quello rivoluzionario, fissato a partire dal 22 settembre 1792. L’intenzione di questi provvedimenti era quella di socializzare” i nuovi valori laici e repubblicani intervenendo direttamente sul quotidiano. |
Anno sesto: 1794 (anno 3°)
Divampò all’interno della Montagna una lotta tra le fazioni che la componevano:
· gli Indulgenti capeggiati da Danton, · gli Arrabbiati di Hébert che erano fautori di una politica di intervento statale nell’economia e volevano porre fine alla libertà di commercio, · i Giacobini di Robespierre che portavano avanti una politica di mediazione tra gli interessi borghesi e le spinte popolari. Robespierre attaccò gli Héberisti ottenendone la condanna a morte per tradimento; seguirono provvedimenti durissimi contro tutto il movimento popolare. Contemporaneamente si colloca la condanna a morte di Danton. |
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10 giugno | Legge dei sospetti
Ebbe inizio la dittatura dei giacobini nel comitato di salute pubblica, cioè la dittatura personale di Robespierre. Il Grande Terrore” cominciò con l’emanazione della legge dei sospetti, con cui si legittimava la condanna a morte sulla sola base della convinzione morale dei giudici. Nel corso del 1794 si contarono 50 mila morti, ossia il 2% della popolazione. Robespierre giustificava il Terrore in quanto necessario in tempi così difficili e dichiarandolo emanazione della virtù, poiché garante di quest’ultima. |
Quando le vittorie francesi riportate su tutti i fronti scongiurarono il pericolo della controrivoluzione, la dittatura di Robespierre non fu più tollerata. La borghesia volle la fine del terrore” e il ripristino della libertà di commercio e di produzione. | |
27 luglio | Rovina di Robespierre
I deputati della Palude che costituivano la maggioranza congiurarono per eliminare Robespierre e lo accusarono, nella seduta del 9 Termidoro anno III, di volersi fare tiranno della Francia. La Comune parigina, i Sanculotti e le sezioni popolari non capirono che la caduta del Comitato di salute pubblica avrebbe trascinato nella rovina tutto il movimento democratico. Così Robespierre fu ghigliottinato senza processo insieme a 22 stretti collaboratori. |
Al Terrore rosso” seguì il Terrore bianco“, promosso dalla cosiddetta gioventù dorata“, che si scatenò contro i Giacobini. Fu abolito il calmiere e ripristinata la libertà commerciale, ma l’inflazione subì un’impennata che ebbe conseguenze gravissime per i ceti popolari. |
Anno settimo: 1795
aprile-maggio | A Parigi le masse cittadine ridotte alla fame insorsero mentre i realisti” arrivarono a tentare l’assalto della Convenzione, dalla quale però furono rigettati ad opera del generale Bonaparte, preposto alla difesa. |
La Costituzione dell’anno III
La Convenzione, guidata da una borghesia vittoriosa ma debole, elaborò una nuova costituzione, la costituzione repubblicana dell’anno III, risultato dell’accordo tra repubblicani moderati e monarchici costituzionali. Si ritornò ai principi dell’89, ma interpretati conformemente agli interessi borghesi; fu ripristinato il suffragio censitario. La nuova Carta” garantiva a tutti i cittadini francesi l’uguaglianza civile, ma non quella politica. Il potere esecutivo fu affidato ad un Direttorio di 5 membri, mentre quello legislativo a due Camere, il Consiglio degli anziani e quello dei Cinquecento, per evitare la tirannide dell’Assemblea. |
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26 ottobre | La Convenzione si sciolse il 26 ottobre 1795. |
Anno ottavo: 1796
maggio | Congiura degli Uguali
Il movimento democratico ebbe ancora un sussulto con il moto insurrezionale degli Uguali, progettato da Babeuf e Buonarrotti contro il Direttorio. Babeuf, le cui posizioni ideologiche erano affini a quelle héberiste (senso della sovranità popolare e della democrazia diretta), aveva sperato che, con la fine di Robespierre, sarebbero nate a vita nuova le società popolari; egli aveva capito che bisognava andare oltre al compromesso giacobino eliminando la proprietà, origine di ogni male e temeva che ai vecchi signori ne sarebbero di nuovi appartenenti al ceto borghese. Invece i Termidoriani avevano ripristinato il liberismo e soppresso il suffragio universale. La congiura fu scoperta e Babeuf fu giustiziato mentre Buonarrotti riuscì a mettersi in salvo. |
PERDIODO NAPOLEONICO
Nel 1796 il Direttorio affidò al giovane generale Napoleone Bonaparte le operazioni militari in Italia; nel giro di un anno egli conquistò Piemonte e Lombardo-Veneto.
Si costituirono tutto intorno le Repubbliche Giacobine, anti-francesi, che però finirono per crollare nel 1799, a causa dell’offensiva russa a nord e del cardinale Ruffo a sud (favorito dagli inglesi), e tornarono alla Francia; all’inizio vissero questa annessione come una liberazione, ma l’occupazione francese si rivelò prepotente e repressiva; tuttavia essa contribuì alla modernizzazione delle province (abolizione privilegi feudali, laicizzazione dello stato, etc.).
Nel novembre 1799, Napoleone con un colpo di stato sciolse il Parlamento e istituì un Consolato a tre, riservandosi la carica di Primo Console; negli anni immediatamente successivi si insignì dei titoli di Console a vita (1802) e Imperatore (1804). La dittatura personale di Napoleone poggiava sull’esercito e si giustificava con i plebisciti.
Nel 1806 gran parte dell’Europa era caduta sotto il dominio francese, come territori annessi, protettorati o tramite una politica matrimoniale; solo Russia e Inghilterra restavano fuori dal controllo francese.
Nel 1812 la fallimentare campagna in Russia indebolì l’esercito napoleonico che dovette poi cadere a Waterloo nello scontro con Inglesi e Prussiani.
CONSEGUENZE
In campo economico, la Francia subì un grosso colpo perché:
- la sua economia era troppo legata alla produzione militare;
- si distaccò ancor più dall’Inghilterra, allora in piena Rivoluzione industriale;
- il blocco continentale sfavorì moltissimo il suo commercio.
In campo amministrativo, Napoleone lasciò in eredità:
- i codici penale, civile, commerciale
- l’organizzazione scolastica;
In campo politico, vennero cancellati i risultati dell’89:
- il principio della sovranità popolare;
- l’istituto repubblicano;
- i contenuti democratici della costituzione dell’anno I.