Canto trentesimo del Purgatorio vv. 1-54
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28 Dicembre 2019La sintassi del nominativo nel latino, il caso del soggetto, è un argomento che, a prima vista, può sembrare semplice, ma che in realtà racchiude diversi usi interessanti e sfumature grammaticali, spesso molto diverse fra latino ed italiano.
Il nominativo è il caso che indica principalmente il soggetto del verbo, cioè colui o ciò che compie l’azione, ma non si limita a questo uso. Vediamo nel dettaglio i principali usi del nominativo e alcune questioni rilevanti per comprenderne appieno la funzione.
1. Soggetto del verbo
Il nominativo è il caso per eccellenza che indica il soggetto di un verbo in una proposizione attiva. È il caso del soggetto grammaticale, colui che esegue l’azione espressa dal verbo. Ad esempio:
- Puella legit librum (La ragazza legge il libro): “Puella” è al nominativo ed è il soggetto che compie l’azione di leggere.
In una frase attiva, il soggetto si trova regolarmente al nominativo.
2. Nominativo in funzione predicativa
Il nominativo viene utilizzato anche nei verbi copulativi o verbi di stato, come sum (essere), fio (diventare), video (sembrare), appareo (apparire). In questi casi, il nominativo è utilizzato sia per il soggetto sia per il complemento predicativo del soggetto. Quindi, con un verbo come esse, il predicato nominale sarà anch’esso al nominativo:
- Caesar imperator est (Cesare è imperatore): “Caesar” è il soggetto al nominativo, e “imperator” è il predicato nominale, che concorda con il soggetto in caso.
- Vir bonus videbatur (Sembrava un uomo buono): “Vir” e “bonus” sono entrambi al nominativo, perché sono in funzione predicativa con il verbo videbatur.
3. Nominativo assoluto
Anche se molto raro nel latino classico, esistono alcuni casi particolari, come il nominativo assoluto. Questo costrutto è usato in modo simile all’ablativo assoluto, ma riguarda specialmente il latino tardo o volgare. Un esempio potrebbe essere una frase in cui un participio al nominativo si lega a un sostantivo al nominativo, creando una sorta di proposizione implicita indipendente dal resto della frase. Tuttavia, è un uso poco frequente e generalmente considerato un’evoluzione tardiva della lingua latina.
4. Uso enfatico
Il nominativo può essere usato con un valore enfatico quando si vuole mettere in rilievo il soggetto della frase. In latino, la presenza del pronome personale al nominativo (ad esempio ego, tu, nos, vos) è spesso superflua poiché l’informazione del soggetto è già contenuta nel verbo. Tuttavia, quando i pronomi al nominativo sono usati, indicano un’enfasi particolare. Ad esempio:
- Ego hoc feci (Io ho fatto questo): l’uso di ego indica un’enfasi su chi ha compiuto l’azione.
- Tu amicus meus es (Tu sei mio amico): l’uso di tu rafforza l’idea che “tu” specificamente sei l’amico.
5. Concordanza del nominativo
Il nominativo, come tutti i casi latini, segue le regole di concordanza in genere e numero. Il soggetto concorda con il verbo in persona e numero, mentre un attributo, un apposizione o un complemento predicativo del soggetto al nominativo concordano con il soggetto in genere, numero e caso. Ad esempio:
- Puer diligens est (Il ragazzo è diligente): “Puer” (nominativo singolare maschile) concorda con “diligens” (nominativo singolare maschile).
- Puellae laetae sunt (Le ragazze sono felici): “Puellae” (nominativo plurale femminile) concorda con “laetae” (nominativo plurale femminile).
6. Nominativo nei periodi complessi
Nel contesto di periodi complessi o con subordinate, il soggetto di una proposizione subordinata continua a essere espresso al nominativo quando la subordinata è esplicita. Ad esempio:
- Putavi Caesarem esse imperatorem (Pensavo che Cesare fosse imperatore): qui “Caesarem” è all’accusativo perché si trova in una proposizione infinitiva, ma se la subordinata fosse esplicita, sarebbe al nominativo.
- Caesar dixit se imperatorem esse (Cesare ha detto di essere imperatore): la concordanza tra “se” e “imperatorem” segue la regola dell’accusativo nella proposizione infinitiva, non del nominativo.
Conclusione:
Il nominativo latino, pur essendo il caso apparentemente più semplice e intuitivo, rivela un’incredibile varietà di usi e funzioni nella lingua. Esso è fondamentale non solo per indicare il soggetto dell’azione, ma anche per esprimere rapporti di predicazione e enfatizzare determinati elementi della frase. All’interno del contesto più ampio della sintassi latina, il nominativo ci permette di apprezzare la precisione e l’eleganza di una lingua che ha saputo costruire strutture grammaticali complesse con rigore e coerenza.