Le fasi della riforma goldoniana
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28 Dicembre 2019La “strada della riforma” di Goldoni rappresenta un processo lungo e graduale che si sviluppa nel corso della sua carriera e che porta alla creazione di un nuovo modello teatrale, più vicino alla vita reale e ai problemi quotidiani della società.
Carlo Goldoni è una delle figure chiave del teatro italiano del XVIII secolo, noto soprattutto per la sua riforma teatrale che rivoluzionò la commedia dell’arte e trasformò il teatro italiano in una forma d’arte più strutturata e realistica.
Contesto teatrale prima di Goldoni: la Commedia dell’Arte
Prima dell’arrivo di Goldoni, il teatro italiano era dominato dalla commedia dell’arte, una forma di rappresentazione teatrale nata nel XVI secolo. Questa forma di teatro si basava su:
- Personaggi fissi e maschere (come Arlecchino, Pantalone, Colombina, il Dottore, ecc.).
- Improvvisazione: gli attori recitavano seguendo semplici tracce narrative chiamate canovacci, mentre i dialoghi erano improvvisati.
- Situazioni ripetitive: trame spesso ripetitive e stereotipate, che ruotavano attorno a intrighi amorosi, inganni e travestimenti.
Anche se la commedia dell’arte aveva un grande successo popolare, con il passare del tempo iniziò a perdere la sua freschezza. Le sue maschere e i suoi canovacci divennero prevedibili e meccanici, e gli spettatori più esigenti desideravano qualcosa di più sofisticato e realistico.
Il progetto di riforma di Goldoni
Goldoni, influenzato dai modelli teatrali francesi e dalle nuove idee illuministe, si pose l’obiettivo di riformare il teatro italiano, rendendolo più coerente, realistico e moralmente edificante. Il suo percorso di riforma si sviluppò gradualmente, a partire dal 1738 con l’opera “Momolo cortesan”, fino a raggiungere la piena maturità negli anni successivi con opere come “La locandiera” e “Il servitore di due padroni”.
Le caratteristiche principali della riforma goldoniana includono:
- Abbandono dell’improvvisazione: Goldoni si distanzia dalla tradizione dell’improvvisazione tipica della commedia dell’arte. Egli scriveva dialoghi completi per i suoi personaggi, stabilendo una struttura narrativa precisa che non lasciava spazio all’invenzione degli attori. Questo permette una maggiore coerenza e raffinatezza nella rappresentazione teatrale.
Goldoni si vantava di aver scritto commedie “per intero”, in contrasto con i canovacci della commedia dell’arte che fornivano solo tracce generali.
- Personaggi più complessi e realistici: Sebbene Goldoni utilizzi spesso personaggi provenienti dalla tradizione della commedia dell’arte (come Pantalone o Arlecchino), egli li umanizza e li rende più complessi. I suoi personaggi non sono più maschere stereotipate, ma individui dotati di caratteri sfaccettati, in grado di evolversi e di suscitare sentimenti di identificazione o critica da parte del pubblico.
Nella “Locandiera”, Mirandolina, ad esempio, è un personaggio femminile forte e indipendente, che rompe con il ruolo tradizionale della servetta civettuola della commedia dell’arte.
- Abolizione delle maschere: Un altro elemento importante della riforma è la progressiva eliminazione delle maschere. Goldoni voleva che i personaggi fossero più naturali e vicini alla vita reale, e riteneva che le maschere impedissero agli attori di esprimere appieno le emozioni e la psicologia dei personaggi.
- Commedie più vicine alla vita reale: Goldoni sostituì le trame basate su travestimenti e situazioni irrealistiche con storie più credibili, spesso tratte dalla vita quotidiana della borghesia veneziana. Il suo teatro rifletteva la società contemporanea, con le sue tensioni, le sue contraddizioni e i suoi problemi. Gli spettatori potevano riconoscere sé stessi nelle situazioni rappresentate, e questo dava alle sue commedie una funzione morale e di critica sociale.
Le commedie di Goldoni rappresentano spesso i vizi della società, come l’avarizia, l’ipocrisia e la superficialità, ma senza mai scadere nel moralismo pesante.
- Armonia tra comicità e serietà: Goldoni voleva che la comicità fosse più sottile e non semplicemente legata a gag fisiche o battute facili. Le sue commedie, pur rimanendo divertenti e spensierate, contengono elementi di riflessione e serietà. Questo equilibrio tra riso e riflessione permette al pubblico di divertirsi e, al contempo, di riflettere su sé stesso e sulla società.
Opere chiave della riforma
Tra le opere principali che rappresentano la sua riforma teatrale:
- “La locandiera” (1753): È una delle sue commedie più celebri, in cui Goldoni dipinge un ritratto vivido e ironico della borghesia del tempo. Mirandolina, la protagonista, è una donna di grande intelligenza e fascino, che riesce a manipolare i suoi corteggiatori con astuzia, incarnando un modello di indipendenza femminile.
- “Il servitore di due padroni” (1745): Questa commedia è uno degli esempi più brillanti di comicità e ritmo teatrale. Il personaggio di Truffaldino, un servo che cerca di servire due padroni contemporaneamente, rappresenta la comicità tradizionale, ma all’interno di una trama più strutturata e ben scritta rispetto alla commedia dell’arte.
- “I rusteghi” (1760): Quest’opera mette in scena lo scontro tra modernità e tradizione, rappresentando un gruppo di uomini burberi e conservatori, i “rusteghi”, in contrasto con le nuove generazioni più aperte e intraprendenti. È una critica leggera e ironica alla rigidità e ai pregiudizi della società veneziana.
Reazioni e resistenze alla riforma
La riforma di Goldoni non fu accolta senza opposizioni. Molti attori e compagnie teatrali legati alla tradizione della commedia dell’arte si opposero alle sue innovazioni, poiché il suo teatro limitava il loro ruolo di improvvisatori. Inoltre, alcuni scrittori e pubblico tradizionalista criticavano Goldoni per aver abbandonato le caratteristiche popolari e immediate della commedia dell’arte, considerata parte integrante del patrimonio teatrale italiano.
Un avversario particolarmente agguerrito fu il commediografo Carlo Gozzi, che difendeva il teatro tradizionale delle fiabe e delle maschere, accusando Goldoni di voler distruggere la cultura popolare e di volersi piegare ai gusti borghesi e stranieri.
Conclusione
La strada della riforma di Carlo Goldoni rappresentò un momento decisivo nella storia del teatro italiano. Grazie alla sua opera, il teatro si avvicinò maggiormente alla vita reale, abbandonando i formalismi e le ripetitività della commedia dell’arte, in favore di un modello di commedia più moderna, realistica e strutturata. Goldoni non solo riuscì a rinnovare il teatro italiano, ma pose anche le basi per lo sviluppo del teatro moderno europeo.