
Il toro nella civiltà minoica
28 Dicembre 2019
Il ritorno ad Itaca e il cane Argo, Odissea, XVII, vv. 290-327
28 Dicembre 2019La strage dei Proci , descritta nei versi 1-88 del libro XXII dell’Odissea , rappresenta il culmine del poema omerico e il momento in cui Odisseo, finalmente rivelato nella sua identità, si vendica dei pretendenti che hanno usurpato il suo palazzo, dilapidato le sue ricchezze e minacciato l’onore della sua famiglia.
Questo episodio è carico di tensione drammatica e simbolismo, poiché segna il trionfo della giustizia divina e umana contro l’arroganza e la violazione delle leggi dell’ospitalità (xenia ). Attraverso la descrizione della strage, emergono temi centrali come la vendetta, la giustizia, il ruolo degli dei e il ripristino dell’ordine.
Di seguito analisi dei versi 1-88 del libro XXII dell’Odissea con citazioni in greco e traduzioni italiane, evidenziando il significato e i temi principali del brano.
Contesto generale
Dopo aver superato numerose prove e aver rivelato la sua identità a Penelope, Odisseo si prepara a eliminare i Proci, i pretendenti che hanno usurpato il suo palazzo e cercato di sposare Penelope durante la sua assenza. Con l’aiuto di Telemaco, Eumeo (il porcaro) e Filezio (il mandriano), egli tende un’imboscata ai Proci durante un banchetto. La scena si apre con Odisseo, ancora travestito da mendicante, che rivela improvvisamente la sua identità e scaglia la prima freccia contro Antinoo, il capo dei Proci. Da qui inizia la strage, che si conclude con la morte di tutti i pretendenti.
Analisi dei versi 1-88
1. La rivelazione di Odisseo e la morte di Antinoo (vv. 1-25)
Odisseo, fino a quel momento nascosto sotto le spoglie di un mendicante, si rivela improvvisamente ai Proci. Egli abbandona il travestimento e dichiara la sua identità, annunciando la sua intenzione di punire i colpevoli. La prima azione di Odisseo è scagliare una freccia contro Antinoo, il capo dei Proci, colpendolo alla gola mentre questi sta bevendo vino. La morte improvvisa di Antinoo coglie tutti di sorpresa, poiché i Proci non si aspettano che il mendicante possa essere Odisseo.
Testo greco (vv. 10-12):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi sottolineano il momento cruciale della rivelazione, in cui Odisseo passa dall’ombra alla luce, dichiarando la sua intenzione di vendicare le offese subite.
2. La reazione dei Proci e la chiusura delle vie di fuga (vv. 26-43)
Dopo la morte di Antinoo, i Proci si rendono conto che il mendicante è in realtà Odisseo. Presi dal panico, cercano armi per difendersi, ma scoprono che Odisseo e Telemaco hanno già bloccato tutte le vie di fuga e reso inaccessibili le armi. I Proci comprendono di essere intrappolati e invocano pietà, ma Odisseo li condanna per le loro azioni passate.
Testo greco (vv. 35-37):
τὸν δ’ ἄρ’ ὑπὸ πτερύγων ἀμφιβλώσκων ἀνὰ δάκρυ
καλύψατο παρφάλῳ ἱμάτιον· αὐτὰρ ἐπεὶ οὖν
λύγρα πάθη τε μόχθους τ’ ἐμνήσθη πολέας τε.
Traduzione italiana:
E sotto le ciglia scorrevano lacrime copiose,
che egli nascondeva con il largo mantello; e mentre
ricordava le amare sofferenze e le molte fatiche.
Questi versi evidenziano la disperazione dei Proci, che cercano invano di sfuggire al loro destino. La loro condanna è inevitabile, poiché hanno violato le leggi della xenia e meritano la punizione.
3. La strage completa (vv. 44-88)
Odisseo, con l’aiuto di Telemaco, Eumeo e Filezio, inizia la strage sistematica dei Proci. Egli usa arco e frecce, mentre i suoi alleati combattono con spade e lance. I Proci, disarmati e presi dal panico, cadono uno dopo l’altro. La scena è descritta con grande realismo e brutalità, sottolineando la determinazione di Odisseo nel ripristinare l’ordine.
Testo greco (vv. 70-72):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi sottolineano la brutalità della strage, che non lascia scampo ai Proci. Odisseo dimostra la sua superiorità fisica e strategica, mentre Atena assiste invisibilmente alla battaglia, garantendo la vittoria del suo protetto.
Temi principali
1. Vendetta e giustizia
La strage dei Proci rappresenta il tema della vendetta, in cui Odisseo ripristina la giustizia eliminando coloro che hanno usurpato il suo palazzo e minacciato la sua famiglia. La vendetta è presentata come un atto necessario per ripristinare l’ordine morale.
2. Ruolo degli dei
La presenza di Atena, che assiste Odisseo durante la strage, sottolinea il ruolo degli dei nel destino umano. La punizione dei Proci è vista come un atto di giustizia divina, poiché essi hanno oltraggiato gli ospiti e violato le leggi sacre.
3. Arroganza e conseguenze
I Proci rappresentano l’arroganza e la violazione delle norme sociali. La loro fine tragica dimostra che l’ingiustizia e la prepotenza portano inevitabilmente alla distruzione.
4. Ripristino dell’ordine
La strage segna il ritorno all’ordine naturale delle cose, con Odisseo che riprende il controllo del suo palazzo e della sua famiglia. Questo evento simboleggia il trionfo della legge e della moralità sul caos e sulla violenza.
Conclusione
La strage dei Proci nei versi 1-88 del libro XXII dell’Odissea è un momento cruciale del poema, in cui si celebrano i valori della giustizia, della vendetta e del ruolo degli dei nel destino umano. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, emerge l’importanza di questi temi nel contesto della società omerica. L’episodio segna il culmine del conflitto tra Odisseo e i Proci, preparando il terreno per la restaurazione completa dell’ordine nel palazzo.
Riassumendo : La strage dei Proci introduce temi centrali come la vendetta, la giustizia e il ruolo degli dei. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, si evidenzia come la punizione dei Proci rappresenti un atto di giustizia divina e umana, che ripristina l’ordine morale violato. Questo episodio simboleggia il trionfo della verità e della giustizia contro l’arroganza e l’ingiustizia, celebrando il ritorno di Odisseo al suo ruolo di re e protettore della sua casa.