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31 Maggio 2025Traccia svolta di un tema argomentativo su La violazione dei diritti umani
TRACCIA
Esempio di traccia di prova scritta del Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca
ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA B
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
Il tentativo di realizzare i diritti umani è continuamente rimesso in discussione. Le forze che si oppongono alla loro realizzazione sono numerose: regimi autoritari, strutture governative soverchianti e onnicomprensive, gruppi organizzati che usano la violenza contro persone innocenti e indifese, più in generale, gli impulsi aggressivi e la volontà di predominio degli uomini che animano quelle strutture e quei gruppi. Contro tutti questi «nemici», i diritti umani stentano ad alzare la loro voce.
Che fare dunque? Per rispondere, e non con una semplice frase, bisogna avere chiaro in mente che i diritti umani sono una grande conquista dell’homo societatis sull’homo biologicus. Come ha così bene detto un grande biologo francese, Jean Hamburger, niente è più falso dell’affermazione secondo cui i diritti umani sono «diritti naturali», ossia coessenziali alla natura umana, connaturati all’uomo. In realtà, egli ha notato, l’uomo come essere biologico è portato ad aggredire e soverchiare l’altro, a prevaricare per sopravvivere, e niente è più lontano da lui dell’altruismo e dell’amore per l’altro: «niente eguaglia la crudeltà, il disprezzo per l’individuo, l’ingiustizia di cui la natura ha dato prova nello sviluppo della vita». Se «l’uomo naturale» nutre sentimenti di amore e di tenerezza, è solo per procreare e proteggere la ristretta cerchia dei suoi consanguinei. I diritti umani, sostiene Hamburger, sono una vittoria dell’io sociale su quello biologico, perché impongono di limitare i propri impulsi, di rispettare l’altro: «il concetto di diritti dell’uomo non è ispirato dalla legge naturale della vita, è al contrario ribellione contro la legge naturale».
Se è così, e non mi sembra che Hamburger abbia torto, non si potrà mai porre termine alla tensione tra le due dimensioni. E si dovrà essere sempre vigili perché l’io biologico non prevalga sull’io sociale.
Ne deriva che anche una protezione relativa e precaria dei diritti umani non si consegue né in un giorno né in un anno: essa richiede un arco di tempo assai lungo. La tutela internazionale dei diritti umani è come quei fenomeni naturali – i movimenti tellurici, le glaciazioni, i mutamenti climatici – che si producono impercettibilmente, in lassi di tempo che sfuggono alla vita dei singoli individui e si misurano nell’arco di generazioni. Pure i diritti umani operano assai lentamente, anche se – a differenza dei fenomeni naturali – non si dispiegano da sé, ma solo con il concorso di migliaia di persone, di Organizzazioni non governative e di Stati. Si tratta, soprattutto, di un processo che non è lineare, ma continuamente spezzato da ricadute, imbarbarimenti, ristagni, silenzi lunghissimi. Come Nelson Mandela, che ha molto lottato per la libertà, ha scritto nella sua Autobiografia: «dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare».
Antonio Cassese, I diritti umani oggi, Economica Laterza, Bari 2009 (prima ed. 2005), pp, 230-231
Antonio Cassese (1937-2011) è stato un giurista, esperto di Diritto internazionale.
Comprensione e analisi
- Riassumi il testo mettendo in evidenza la tesi principale e gli argomenti addotti.
- Nello svolgimento del discorso viene introdotta una contro-tesi: individuala.
- Sul piano argomentativo quale valore assume la citazione del biologo francese, Jean Hamburger?
- Spiega l’analogia proposta, nell’ultimo capoverso, fra la tutela internazionale dei diritti umani e i fenomeni naturali
- La citazione in chiusura da Nelson Mandela quale messaggio vuole comunicare al lettore?
Produzione
Esprimi il tuo giudizio in merito all’attualità della violazione dei diritti umani, recentemente ribadita da gravissimi fatti di cronaca. Scrivi un testo argomentativo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso, che puoi, se lo ritieni utile, suddividere in paragrafi.
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Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
SVOLGIMENTO
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
I diritti umani nella contemporaneità: una conquista sempre in bilico
COMPRENSIONE E ANALISI
1. Riassunto del testo con evidenziazione della tesi principale e degli argomenti
Il testo di Antonio Cassese affronta la problematica dell’attuazione dei diritti umani nel mondo contemporaneo, sviluppando una riflessione profonda sulla loro natura e sulle difficoltà che ne ostacolano la realizzazione.
Tesi principale: I diritti umani rappresentano una conquista dell’uomo sociale sull’uomo biologico e la loro tutela richiede un impegno costante e prolungato nel tempo, poiché devono continuamente confrontarsi con gli istinti aggressivi naturali dell’essere umano.
Argomenti addotti:
- I diritti umani si scontrano con numerosi “nemici”: regimi autoritari, strutture governative oppressive, gruppi violenti e gli impulsi aggressivi dell’uomo
- Contrariamente alla concezione comune, i diritti umani non sono “naturali” ma costituiscono una ribellione contro la legge naturale della vita
- La tensione tra dimensione biologica e sociale dell’uomo è ineliminabile e richiede vigilanza costante
- La tutela dei diritti umani è un processo lento, non lineare, soggetto a ricadute e che richiede generazioni per consolidarsi
- Il progresso in questo campo dipende dal concorso di migliaia di persone, organizzazioni e Stati
2. Individuazione della contro-tesi
La contro-tesi introdotta nel discorso è quella secondo cui i diritti umani sarebbero “diritti naturali”, ossia coessenziali alla natura umana e connaturati all’uomo. Questa concezione viene presentata come comunemente accettata ma sostanzialmente erronea.
Cassese, attraverso la citazione di Jean Hamburger, confuta questa visione dimostrando che l’uomo biologico è naturalmente portato all’aggressione, al predominio e alla prevaricazione, rendendo i diritti umani non un’espressione della natura umana, ma una sua conquista culturale e sociale.
3. Valore argomentativo della citazione di Jean Hamburger
La citazione del biologo francese Jean Hamburger assume un valore di autorità scientifica nel discorso argomentativo. Hamburger, in quanto biologo, porta una prospettiva scientifica che conferisce credibilità alla tesi di Cassese.
Il valore argomentativo si articola su più livelli:
- Autorevolezza della fonte: un esperto di biologia che analizza la natura umana da un punto di vista scientifico
- Paradosso efficace: l’idea che i diritti umani siano una “ribellione contro la legge naturale” rovescia la concezione comune e fornisce una chiave interpretativa originale
- Supporto empirico: l’osservazione sulla crudeltà della natura nello sviluppo della vita fornisce una base concreta alla teoria
4. Analogia tra tutela dei diritti umani e fenomeni naturali
L’analogia proposta da Cassese paragona la tutela internazionale dei diritti umani ai fenomeni naturali impercettibili come i movimenti tellurici, le glaciazioni e i mutamenti climatici.
Elementi di somiglianza:
- Lentezza temporale: entrambi i processi richiedono tempi lunghissimi che trascendono la vita del singolo individuo
- Impercettibilità: i cambiamenti avvengono gradualmente, spesso senza essere immediatamente visibili
- Scala generazionale: i risultati si misurano nell’arco di generazioni, non di anni
Differenza fondamentale: Mentre i fenomeni naturali si dispiegano autonomamente, i diritti umani richiedono l’azione consapevole e coordinata di migliaia di persone, organizzazioni e Stati.
Questa analogia serve a trasmettere il messaggio che la tutela dei diritti umani richiede pazienza, perseveranza e una visione a lungo termine.
5. Messaggio della citazione di Nelson Mandela
La citazione di Nelson Mandela (“dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare”) comunica un messaggio di realismo e perseveranza.
Significato profondo:
- Ogni conquista nel campo dei diritti umani rappresenta solo un traguardo parziale
- Il progresso non è mai definitivo e richiede impegno costante
- La lotta per i diritti umani è un processo senza fine che richiede dedizione continua
- Anche i grandi leader e le grandi vittorie sono solo tappe di un percorso più ampio
La scelta di Mandela come fonte è particolarmente efficace perché rappresenta una figura simbolica della lotta per i diritti umani e la sua testimonianza ha valore tanto morale quanto pratico.
PRODUZIONE
I diritti umani oggi: tra conquiste fragili e nuove sfide globali
I drammatici eventi che continuamente occupano le cronache contemporanee ci pongono di fronte a una realtà inquietante: nonostante decenni di dichiarazioni solenni, trattati internazionali e organizzazioni sovranazionali, la violazione dei diritti umani fondamentali rimane una piaga aperta del nostro tempo. La lucida analisi di Antonio Cassese, pur risalendo a oltre un decennio fa, conserva una attualità impressionante e ci offre strumenti interpretativi essenziali per comprendere la persistenza di questa problematica.
La fragilità strutturale dei diritti umani
La tesi di Cassese secondo cui i diritti umani rappresentano una conquista dell'”homo societatis” sull'”homo biologicus” trova purtroppo conferma nella cronaca quotidiana. Gli impulsi aggressivi e la volontà di predominio di cui parla l’autore si manifestano oggi attraverso modalità sempre più sofisticate ma non meno brutali.
I conflitti armati che devastano diverse regioni del mondo – dall’Ucraina al Medio Oriente, dall’Africa subsahariana all’Asia – mostrano come la “legge del più forte” continui a prevalere sui principi di rispetto della dignità umana. Ma la violazione dei diritti umani non si limita ai teatri di guerra: essa si annida nelle democrazie occidentali attraverso discriminazioni sistemiche, nelle autocrazie attraverso la repressione del dissenso, nelle società divise attraverso l’odio etnico e religioso.
Le nuove frontiere della barbarie
Il XXI secolo ha prodotto forme inedite di violazione dei diritti umani che confermano la validità dell’analisi di Hamburger sulla natura intrinsecamente aggressiva dell’uomo biologico. Il cyberbullismo, le campagne di odio sui social media, la manipolazione dell’informazione per fomentare conflitti sono manifestazioni contemporanee di quella “crudeltà” e di quel “disprezzo per l’individuo” che il biologo francese identificava come caratteristiche naturali dell’essere umano.
Particolarmente significativo è il fenomeno delle fake news e della disinformazione sistematica: utilizzare la tecnologia per manipolare la verità e scatenare violenza rappresenta una forma sofisticata di aggressione che l’uomo biologico ha saputo adattare ai mezzi del nostro tempo. I genocidi del XX secolo sono stati preceduti da campagne di propaganda; oggi assistiamo a fenomeni simili amplificati dalla velocità e dalla pervasività dei mezzi digitali.
La dimensione sistemica del problema
Un aspetto particolarmente preoccupante della situazione contemporanea è la dimensione sistemica che le violazioni dei diritti umani hanno assunto. Non si tratta più soltanto di episodi isolati o di regimi chiaramente identificabili come criminali, ma di un degrado diffuso che coinvolge istituzioni democratiche, organizzazioni internazionali e persino organismi creati specificamente per la tutela dei diritti umani.
La crisi migratoria globale rappresenta un esempio paradigmatico: milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni e disastri ambientali si trovano intrappolate in un sistema internazionale che, pur proclamando principi universali di dignità umana, nella pratica spesso nega loro i diritti più elementari. I campi profughi che si perpetuano per decenni, le politiche di respingimento, la criminalizzazione dell’assistenza umanitaria mostrano come l'”io biologico” di cui parla Cassese prevalga sistematicamente sull'”io sociale” anche nelle società più evolute.
La lentezza del progresso e l’impazienza del presente
L’analogia di Cassese tra la tutela dei diritti umani e i fenomeni naturali impercettibili assume oggi una rilevanza particolare in un’epoca caratterizzata dall’accelerazione dei processi comunicativi e dall’aspettativa di risultati immediati. La cultura digitale ha abituato le nuove generazioni a tempi di risposta istantanei, rendendo più difficile accettare che i cambiamenti sociali profondi richiedano “lassi di tempo che sfuggono alla vita dei singoli individui”.
Questa tensione tra la lentezza necessaria del progresso civile e l’impazienza del presente costituisce uno dei principali ostacoli alla tutela dei diritti umani. Le frustrazioni generate da questa discrepanza temporale alimentano spesso soluzioni populiste e autoritarie che promettono cambiamenti rapidi e radicali, ma che inevitabilmente comportano arretramenti nella protezione dei diritti fondamentali.
Il ruolo delle nuove generazioni
Tuttavia, lo stesso ambiente digitale che amplifica i rischi per i diritti umani offre anche strumenti inediti per la loro promozione. I giovani attivisti di oggi possono organizzare campagne globali, documentare violazioni in tempo reale, creare reti di solidarietà che superano i confini nazionali. Movimenti come quello per il clima, le proteste per la giustizia razziale, le campagne per i diritti delle donne mostrano come l'”io sociale” possa utilizzare le tecnologie contemporanee per affermarsi sull'”io biologico”.
La sfida è educare queste nuove generazioni alla pazienza storica di cui parla Cassese, senza spegnere il loro entusiasmo e la loro determinazione. Come insegna l’esempio di Nelson Mandela, ogni “collina scalata” deve essere celebrata come una vittoria, pur nella consapevolezza che “vi sono ancora molte più colline da scalare”.
Verso una vigilanza democratica permanente
La lezione più importante che possiamo trarre dall’analisi di Cassese è la necessità di una vigilanza permanente. I diritti umani non sono mai acquisiti definitivamente, ma richiedono un impegno costante da parte di cittadini, istituzioni e organizzazioni internazionali. Questa vigilanza deve manifestarsi attraverso l’educazione civica, il sostegno alle organizzazioni non governative, la partecipazione democratica e la pressione sui governi perché rispettino gli impegni internazionali.
In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche e di crisi della democrazia liberale, diventa ancora più urgente riaffermare l’universalità dei diritti umani e la loro natura di conquista civilizzatrice che trascende le divisioni culturali, religiose e politiche. Solo attraverso questo impegno collettivo e prolungato nel tempo sarà possibile contenere gli “impulsi aggressivi” e la “volontà di predominio” che continuano a minacciare la dignità umana nel nostro secolo.
La strada è ancora lunga, e le “colline da scalare” sembrano moltiplicarsi piuttosto che diminuire. Ma proprio questa consapevolezza deve rafforzare, non indebolire, la nostra determinazione: perché ogni diritto conquistato, ogni vita salvata, ogni dignità rispettata rappresenta una vittoria dell’umanità su se stessa, una prova che l'”homo societatis” può prevalere sull'”homo biologicus”, anche se solo per un momento, anche se solo in parte, anche se solo fino alla prossima battaglia.
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