
Introduzione alle odi e ai sonetti di Ugo Foscolo
28 Dicembre 2019
La cultura e le idee di Ugo Foscolo
28 Dicembre 2019Ugo Foscolo (1778-1827) è stato un poeta, scrittore, traduttore e intellettuale italiano, considerato uno dei maggiori esponenti del Neoclassicismo e precursore del Romanticismo in Italia.
La sua vita è segnata dalla passione politica, dall’impegno patriottico e dal disincanto verso le delusioni della realtà storica, che si riflettono intensamente nella sua produzione letteraria.
Infanzia e Giovinezza (1778-1796)
Foscolo nacque il 6 febbraio 1778 a Zante (o Zacinto), un’isola greca che all’epoca faceva parte della Repubblica di Venezia, da padre veneziano e madre greca. L’infanzia di Foscolo fu segnata dalla perdita prematura del padre, Andrea, medico al servizio della Repubblica di Venezia, avvenuta quando Ugo aveva appena dieci anni. Dopo questa perdita, la famiglia si trasferì a Venezia, dove Foscolo iniziò gli studi e si immerse nell’ambiente culturale dell’epoca.
In questo periodo, Foscolo cominciò a scrivere i primi versi e a sviluppare un forte interesse per la cultura classica, che rimarrà sempre centrale nella sua poetica. A Venezia ebbe anche modo di entrare in contatto con le idee della Rivoluzione francese, e il suo spirito patriottico trovò inizialmente un ideale nella figura di Napoleone Bonaparte.
La delusione di Campoformio e Le ultime lettere di Jacopo Ortis (1797-1802)
Nel 1797, il Trattato di Campoformio, con cui Napoleone cedette Venezia all’Austria, segnò una svolta drammatica per Foscolo e per i giovani italiani che avevano sperato nella liberazione della penisola dalle dominazioni straniere. Questo evento provocò in lui una profonda disillusione verso la politica napoleonica, vissuta come un tradimento degli ideali di libertà e indipendenza.
Questa esperienza di delusione e sconforto si riflette in Le ultime lettere di Jacopo Ortis, il suo celebre romanzo epistolare, iniziato in questi anni e pubblicato nel 1802. L’opera narra la storia di Jacopo, un giovane idealista distrutto dalla delusione politica e da un amore impossibile, che alla fine si suicida. La vicenda di Jacopo riflette molte delle convinzioni e delle sofferenze di Foscolo e rappresenta uno dei primi esempi di romanzo romantico italiano.
Carriera militare e Dei Sepolcri (1804-1807)
Nel 1799, Foscolo si arruolò nell’esercito della Repubblica Cisalpina, un’entità politica creata da Napoleone in Italia, e partecipò alle campagne militari in Francia. In questo periodo Foscolo coltivò le sue idee patriottiche e cercò di contribuire alla causa italiana.
Tra il 1804 e il 1807, Foscolo visse a Milano, dove entrò in contatto con gli ambienti culturali più vivaci dell’epoca e con intellettuali come Vincenzo Monti. Durante questo periodo scrisse Dei Sepolcri (1807), un carme fondamentale della sua poetica. Dei Sepolcri nasce come una riflessione sul valore della memoria e delle tombe, ispirata dalla legge napoleonica che vietava le sepolture private, e si sviluppa come una meditazione sulla continuità della cultura e dei valori patriottici, che trovano nei sepolcri degli eroi e degli antenati un luogo di ricordo e identità.
L’Insegnamento, l’Esilio e le Ultime Opere (1812-1815)
Nel 1809, Foscolo venne nominato professore di eloquenza all’Università di Pavia, ma l’esperienza accademica fu breve, poiché nel 1811 la cattedra fu soppressa dal governo napoleonico. La sua situazione economica peggiorò, costringendolo a cercare una stabilità che non trovò mai.
Nel 1812, Foscolo pubblicò le “Poesie”, tra cui spiccano i celebri sonetti A Zacinto e Alla sera, in cui il poeta esplora il tema dell’esilio, della nostalgia e del desiderio di immortalità attraverso la memoria. Queste poesie segnano un passaggio importante nella sua carriera, poiché affrontano temi universali come la patria, la bellezza e la morte, riflettendo il suo stile classico ma anche la sensibilità romantica.
Dopo la caduta di Napoleone e il ritorno degli Austriaci in Italia, Foscolo, avendo già una reputazione di patriota, fu costretto a lasciare il Paese per evitare persecuzioni. Nel 1815 partì per la Svizzera e poi si trasferì in Inghilterra, dove visse fino alla morte.
L’Esilio in Inghilterra e la Morte (1816-1827)
Durante l’esilio in Inghilterra, Foscolo attraversò una fase di difficoltà economica e psicologica. Lontano dall’Italia, si sentiva profondamente alienato, ma continuò a lavorare come giornalista e critico letterario per mantenersi. Durante questi anni scrisse opere critiche, traduzioni e saggi, dedicandosi anche a tradurre autori classici e a scrivere saggi su Dante, Boccaccio e Petrarca.
In Inghilterra, però, Foscolo non riuscì mai a stabilizzarsi e visse sempre in ristrettezze economiche. Soffriva anche di numerosi problemi di salute, aggravati dal crescente isolamento e dalla mancanza di sostegno. Morì in povertà a Turnham Green, nei pressi di Londra, il 10 settembre 1827.
Nel 1871, i suoi resti furono traslati in Italia e sepolti a Firenze, nella Basilica di Santa Croce, accanto alle tombe di grandi italiani, un riconoscimento postumo che soddisfece il desiderio, espresso nei suoi scritti, di tornare idealmente nella sua patria.
Temi e Poetica
La vita di Ugo Foscolo è segnata da una tensione costante tra ideali e realtà, tra passioni civili e delusioni politiche. I temi centrali della sua opera sono:
- Patriottismo e Identità Nazionale: Foscolo fu un fervente patriota e dedicò gran parte della sua opera alla celebrazione dell’Italia e alla denuncia della condizione di sottomissione del Paese. Tuttavia, il suo patriottismo è spesso segnato da una vena di pessimismo, poiché Foscolo era consapevole delle divisioni interne e delle difficoltà politiche dell’Italia.
- L’Esilio e la Nostalgia: Il tema dell’esilio è ricorrente in Foscolo, sia per la sua origine greca sia per la sua vita lontano dall’Italia. Il senso di distacco dalla patria si riflette in poesie come A Zacinto, dove la Grecia rappresenta per lui la terra delle radici e dei ricordi, ma anche l’inevitabilità dell’esilio.
- Il Pessimismo e il Culto delle Illusioni: Foscolo vedeva la vita come una successione di illusioni che l’uomo crea per dare senso alla propria esistenza. Tuttavia, è consapevole che queste illusioni – come l’amore, la gloria o la patria – sono fragili e destinate a dissolversi, lasciando dietro di sé il vuoto e il disincanto.
- Il Valore della Memoria e dei Sepolcri: In Dei Sepolcri, Foscolo celebra il valore della memoria e delle tombe come luoghi di connessione tra passato e futuro. Per lui, i sepolcri non sono solo simboli della morte, ma anche spazi di memoria che danno continuità alla cultura e ai valori di un popolo. La tomba diventa quindi un simbolo di speranza, l’unico modo per sottrarsi all’oblio e per garantire la continuità delle tradizioni.
Conclusione
La vita di Ugo Foscolo è una storia di passione, idealismo e disillusione. Egli visse intensamente le aspirazioni e le contraddizioni della sua epoca, incarnando l’archetipo del poeta romantico e patriota, tormentato da un mondo che non rispondeva ai suoi ideali. La sua opera rappresenta una delle massime espressioni della letteratura italiana del primo Ottocento, capace di mescolare classicismo e romanticismo, sentimento patriottico e pessimismo esistenziale. Foscolo rimane una figura centrale nella letteratura italiana, la cui poesia ha attraversato il tempo per parlare ancora oggi delle grandi domande e dei tormenti dell’animo umano.