
L’esempio di Cesare Borgia ll capitolo settimo del Principe
28 Dicembre 2019
Introduzione alla lettura del romanzo Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar
28 Dicembre 2019L’Impero romano d’Oriente, conosciuto anche come Impero Bizantino, fu una delle più durature e influenti potenze della storia, che perdurò dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente (nel 476 d.C.) fino alla conquista di Costantinopoli nel 1453.
Il periodo di massimo splendore per l’Impero bizantino si ebbe durante il regno di Giustiniano I (527-565 d.C.), l’imperatore che portò a termine un ambizioso progetto di espansione territoriale, riforma giuridica e promozione culturale e religiosa.
L’Impero d’Oriente: contesto e ascesa
Con la divisione definitiva dell’Impero Romano nel 395 d.C., la parte orientale, con capitale Costantinopoli, riuscì a resistere alle invasioni barbariche che colpirono l’Occidente, mantenendo una struttura politico-amministrativa e un esercito ben organizzato. La sua posizione strategica, tra Europa e Asia, favorì una stabilità economica, che permise all’Impero d’Oriente di prosperare e svilupparsi culturalmente e commercialmente.
Giustiniano I: il “Grande Riformatore”
Giustiniano I, salito al trono nel 527, cercò di riportare l’Impero agli antichi fasti romani. Il suo regno è caratterizzato da una serie di politiche e riforme fondamentali:
- Espansione militare: Giustiniano intraprese una vasta campagna di riconquista dei territori occidentali, affidandosi a generali come Belisario e Narsete. Queste campagne, seppur onerose, permisero all’Impero di recuperare parte dei territori perduti: Africa settentrionale, Italia e parte della Spagna. Nonostante questi successi, la tenuta delle conquiste risultò difficile e costosa da mantenere.
- Codificazione del diritto romano: Uno dei maggiori successi di Giustiniano fu la codificazione del diritto romano, nota come Corpus Iuris Civilis, pubblicato tra il 529 e il 534. Questa opera monumentale, suddivisa in Codex, Digesto, Istituzioni e Novelle, raccolse e organizzò le leggi romane, creando una base giuridica che ha influenzato profondamente il diritto occidentale e ancora oggi è alla base di molti sistemi giuridici moderni.
- Riforma religiosa e culturale: Giustiniano promosse una forte politica religiosa, sostenendo l’ortodossia cristiana e cercando di consolidare l’unità religiosa nell’Impero. Tentò di risolvere le controversie teologiche, soprattutto quelle tra la Chiesa ortodossa e le sette monofisite (che vedevano Cristo come una singola entità divina, in contrasto con la posizione ortodossa), anche se senza molto successo. Giustiniano si considerava il rappresentante diretto di Dio sulla Terra e diede impulso alla costruzione di chiese, tra cui la celebre Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli.
- Politica economica e riforme amministrative: Giustiniano riorganizzò l’amministrazione e rafforzò il controllo economico e fiscale dell’Impero, cercando di far fronte alle difficoltà economiche causate dalle costose campagne militari e dalle opere pubbliche. La sua politica però provocò un aumento delle tasse, suscitando malcontento tra la popolazione e portando alla rivolta di Nika (532 d.C.), che fu duramente repressa ma che mise in luce le tensioni sociali dell’epoca.
La fine del regno e l’eredità di Giustiniano
Nonostante i successi, le costose guerre e la peste del 542 (nota come peste di Giustiniano) indebolirono l’Impero sia demograficamente che economicamente. Alla morte di Giustiniano nel 565, l’Impero cominciò a ritirarsi da molte delle sue conquiste occidentali. Tuttavia, l’eredità del suo regno rimase a lungo, con il Corpus Iuris Civilis che continuò a ispirare il diritto medievale e moderno, e la monumentalità architettonica che fece di Costantinopoli un faro culturale e spirituale dell’epoca.
L’opera di Giustiniano, pur non riuscendo a riportare completamente l’unità dell’Impero Romano, segnò l’apice della civiltà bizantina e una delle epoche più brillanti della storia tardo-antica, preparando l’Europa e l’Oriente per l’epoca medievale.