L’intelligenza artificiale nelle scuole
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2 Gennaio 2024L’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle aule scolastiche sarà dirompente: non sarà più possibile avversare l’adeguamento della scuola al mondo contemporaneo, come accade da cinquant’anni.
Per comprendere appieno le potenzialità di questa nuova risorsa informatica pensiamo a Pitagora che ha concepito il suo teorema attraverso l’astrazione: ha abbandonato il mondo delle cose per concentrarsi sulle relazioni tra i lati del triangolo.
Questo procedimento è analogo a quello di ChatGPT: il suo campo d’azione è smisurato, riguarda i linguaggi e archivi con lo scibile umano.
Una conversazione mostra le sue facoltà.
Scriviamo: “Condividi la frase: la sintassi determina le tue azioni, non la semantica?”.
La risposta: “Sì, posso comprendere il significato della frase. La sintassi si riferisce alla struttura e alla grammatica di una frase o di un linguaggio, mentre la semantica riguarda il significato delle parole e delle frasi. Nella tua affermazione, sembra che tu stia sottolineando che le azioni di ChatGPT sono guidate principalmente dalla sintassi (cioè dalla struttura delle frasi) e non tanto dalla semantica (cioè dal significato effettivo delle parole). Questo può essere vero nel senso che il modello basa le sue risposte sulla struttura e sulla coerenza delle frasi, piuttosto che su una comprensione profonda del significato delle parole”.
Questa nuova presenza renderà improcrastinabile sia l’applicazione della legge 12/2020 che orienta l’istituzione scuola verso l’educazione, intesa come individuazione, crescita e maturazione delle capacità individuali, sia la convocazione degli organismi di governo in funzione degli oggetti del loro mandato costitutivo [art. 37 Dlgs 150/2009], sia la pratica dell’autonomia scolastica che “si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”.
L’insegnamento del pedagogista Francesco De Bartolomeis è una stella polare: egli proponeva un approccio flessibile all’educazione, coinvolgendo attivamente gli studenti nella scoperta e nella costruzione del sapere mediante indagine e ricerca. Si tratta di un metodo didattico che presuppone il possesso, da parte di ogni studente, dell’origine e del senso del proprio agire. Le attività di classe, in conformità ai regolamenti di riordino del 2010, sono caratterizzate da “La pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari”.
Un punto d’ingresso alla problematica è in rete: “Laboratorio di matematica: gli automi a stati finiti, per studenti della secondaria di primo grado