Il pensiero e l’opera di Lucrezio
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28 Dicembre 2019Tito Lucrezio Caro è uno dei giganti della letteratura e del pensiero romano, modello latino del poema didascalico.
Nato probabilmente intorno al 99 a.C. e morto nel 55 a.C., è conosciuto principalmente per la sua monumentale opera “De Rerum Natura” (Sulla Natura delle Cose), un poema didascalico in esametri che cerca di spiegare la realtà del mondo fisico attraverso la filosofia atomistica di Epicuro.
Contesto filosofico:
Lucrezio era un convinto seguace dell’epicureismo, una scuola filosofica fondata da Epicuro nel IV secolo a.C. La filosofia epicurea insegnava che il fine della vita è raggiungere la felicità e la tranquillità d’animo (atarassia), che si possono ottenere solo comprendendo la natura dell’universo e superando le paure infondate, come quelle degli dèi e della morte. Gli epicurei credevano che l’universo fosse composto da atomi eterni che si muovono nel vuoto, e che tutte le cose, incluse le anime e gli dèi, fossero fatte di questi atomi.
De Rerum Natura:
L’unica opera conosciuta di Lucrezio è proprio questo poema, un’opera filosofica di circa 7.400 versi suddivisa in sei libri. Il suo obiettivo principale è divulgare la filosofia epicurea a un pubblico romano, spiegando la natura del mondo fisico, la composizione dell’universo e le leggi che lo governano, il tutto con l’intento di liberare l’umanità dalla paura degli dèi e della morte.
Temi principali del poema:
- La teoria atomistica:
Lucrezio spiega che tutto ciò che esiste è composto da atomi e vuoto. Gli atomi, eterni e indistruttibili, si combinano in modi differenti per creare le varie forme e sostanze del mondo. Questa visione materialistica nega l’idea di una creazione divina e pone la natura come un processo meccanico. - Il clinamen:
Uno degli aspetti più affascinanti della fisica lucreziana è il concetto di clinamen, ovvero la deviazione casuale del movimento degli atomi. Questo piccolo “scarto” è ciò che permette la libertà e l’imprevedibilità nell’universo, ed è la base per spiegare l’esistenza del libero arbitrio nell’uomo. Senza il clinamen, gli atomi si muoverebbero in linee rette senza mai incontrarsi, e il mondo non potrebbe esistere. - La mortalità dell’anima:
Lucrezio sostiene che l’anima è materiale e, come ogni altra cosa, composta di atomi. Quando il corpo muore, l’anima si disintegra, e per questo motivo non c’è nulla da temere nella morte: la morte è solo un ritorno al nulla, e non c’è alcuna sofferenza o coscienza dopo di essa. Questo è uno dei temi centrali del poema, poiché l’epicureismo cerca di liberare l’uomo dalla paura della morte, che secondo Lucrezio è una delle principali fonti di angoscia umana. - Critica della religione tradizionale:
Per Lucrezio, la religione tradizionale è fonte di paure irrazionali e superstizioni che opprimono l’umanità. Nel primo libro del poema, racconta la storia del sacrificio di Ifigenia, figlia di Agamennone, per mostrare come la religione possa portare a crimini orribili. Tuttavia, Lucrezio non nega l’esistenza degli dèi, ma afferma che essi vivono in uno stato di beatitudine perfetta, distaccati e indifferenti agli affari umani. - La natura del piacere e del dolore:
In linea con l’epicureismo, Lucrezio afferma che il piacere è il bene supremo, ma non nel senso edonistico e volgare che molti attribuiscono a questa dottrina. Il vero piacere, per Epicuro e Lucrezio, è l’assenza di dolore fisico (aponia) e di disturbo mentale (atarassia). Solo comprendendo la natura dell’universo si può ottenere questa pace interiore.
Lo stile poetico:
Nonostante la complessità filosofica e scientifica dei temi trattati, Lucrezio scrive con una forza e una bellezza poetica straordinarie. L’uso di immagini potenti e suggestive, di metafore naturalistiche e di un linguaggio vigoroso fanno di “De Rerum Natura” non solo un’opera di filosofia, ma anche un capolavoro letterario. Anche Cicerone, pur non essendo un seguace dell’epicureismo, lodò lo stile di Lucrezio.
Influenza e ricezione:
Durante la sua vita, Lucrezio non ebbe una grande influenza, e l’epicureismo non era molto popolare a Roma. La sua visione materialistica e la negazione della provvidenza divina erano in netto contrasto con la religiosità tradizionale romana e con il crescente influsso della filosofia stoica, che aveva una visione più compatibile con le virtù civiche e morali di Roma.
Solo molti secoli dopo, con l’avvento dell’umanesimo rinascimentale, Lucrezio fu riscoperto e apprezzato. Pensatori come Giordano Bruno e Pierre Gassendi lo utilizzarono per sviluppare le proprie teorie filosofiche e scientifiche. Il suo materialismo, basato sull’atomo e la negazione di una vita ultraterrena, ispirò anche il pensiero moderno, in particolare con l’illuminismo e il razionalismo.
Conclusione:
Lucrezio è una delle figure più affascinanti della letteratura e della filosofia romana. Con il suo “De Rerum Natura”, non solo ha introdotto la filosofia epicurea a Roma, ma ha anche offerto una visione del mondo profondamente innovativa, materialistica e priva di superstizioni. Il suo scopo era liberare l’umanità dalla paura e dall’ignoranza, con una fiducia assoluta nella ragione e nella conoscenza scientifica.
Audio Lezioni su Lucrezio del prof. Gaudio