Maurizio Tiriticco ha scritto una lettera aperta alla ministra Lucia Azzolina per circoscrivere il significato delle tre mete cui mira il decreto 297/99 sull’autonomia delle istituzioni scolastiche: l’Educazione, la Formazione, l’Istruzione.
Si tratta di una questione essenziale: dalla sua corretta soluzione dipende la possibilità di governare le scuole.
Lo scritto propone un’ipotesi astratta, indipendente dai vincoli posti dal sistema di regole in cui vivono le scuole: le disposizioni del TU 297/94 sono state ignorate. Esse illuminano e riempiono di significato i tre pilastri dell’autonomia.
E’stato infranto il principio: “Il significato delle parole è contestuale” .
Una trasgressione da cui l’inconsistenza e la devianza della proposta.
Queste le indicazioni dell’ispettore Tiriticco:
“L’EDUCAZIONE attiene ai VALORI, alla necessità che i nuovi nati, giunti in età scolastica, siano avviati anche e in primo luogo alla condivisione dei “principi fondamentali” che sostengono la nostra convivenza civile e che sono descritti negli articoli 1-12 della Costituzione repubblicana” .
“L’EDUCAZIONE costituisce l’insieme dei valori che un dato regime è tenuto a perseguire” .
“La FORMAZIONE attiene alla promozione di date abilità operative, al saper fare” .
“L’ISTRUZIONE attiene alla acquisizione delle conoscenze disciplinari, inter- e pluridisciplinari, di cui ai singoli gradi ed ordini di studio” .
La lettura dei primi articoli del Testo Unico citato evidenzia il contrasto esistente tra la volontà del legislatore e quanto è stato esposto.
La legge ha risolto il problema del governo della scuola fornendo un duplice ordine d’indicazioni: strutturali e contenutistiche.
INDICAZIONI STRUTTURALI.
La legge ha disegnato l’organigramma della scuola; la sequenza degli articoli lo traccia:
Art. 1 Formazione della personalità degli alunni [momento esecutivo].
Art. 5 Consiglio di intersezione, di interclasse, di classe [momento tattico].
Art. 7 Collegio dei Docenti [momento strategico e tattico].
Art. 8 Consiglio di Circolo, di Istituto [momento strategico].
INDICAZIONI DI CONTENUTO
Consiglio di Circolo/Istituto
1- “elabora e adotta gli indirizzi generali” [approvando il Piano Triennale dell’Offerta Formativa].
L’organismo collegiale deve definire il contenuto del concetto FORMAZIONE: quali competenze devono possedere i giovani, al termine del percorso scolastico per interagire positivamente con l’ambiente?
2- Ha potere deliberante su “criteri generali per la programmazione educativa” ;
riguarda la responsabilità di elaborare le linee guida per indirizzare il lavoro del Collegio dei Docenti.
Riformulando: inizialmente si elencano le mete formative, poi si forniscono le indicazioni per il loro raggiungimento [EDUCAZIONE].
Collegio dei Doceti
1- “cura la programmazione dell’azione educativa” , applicando la strategia dettata dall’organismo sovraordinato.
2- “valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica” .
Riformulando: la programmazione dell’azione educativa consiste nel prefigurare, organizzare, sviluppare e controllare i percorsi che gli studenti devono percorrere per potenziare e sviluppare le qualità intellettive e operative (capacità e abilità) richieste dal mandato formativo ricevuto.
Consiglio di intersezione, di interclasse, di classe
1- Realizza il “coordinamento didattico” per concordare e monitorare la strategia che conduce alla conquista delle mete educative elencate dal Collegio [ISTRUZIONE].
Riformulando: la progettazione dell’insegnamento, che ogni docente del Consigio realizza, deve essere incardinata su due elementi: il perseguimento dei traguardi comuni e la trasmissione di una corretta e precisa immagine della propria disciplina.
Per focalizzare quanto ha impedito la concretizzazione della legge si veda “Scuola: i nodi vengono al pettine” , in rete.