Smarrimento primo canto Inferno
28 Dicembre 2019Per Vincenzo Caldesi di Giosue’ Carducci
28 Dicembre 2019Mario e Silla furono due figure chiave della tarda Repubblica romana, protagonisti di un periodo di intense guerre estere e conflitti civili che segnarono profondamente la storia di Roma.
Gaio Mario
Gaio Mario, un uomo di origini modeste, è noto per essere stato un brillante generale e per le sue riforme militari. La sua carriera militare si legò a guerre esterne cruciali:
- Guerra giugurtina (111-105 a.C.), contro il re Giugurta della Numidia, dove Mario emerse come comandante capace.
- Guerre cimbriche (113-101 a.C.), in cui Mario sconfisse i Cimbri e i Teutoni, tribù germaniche che minacciavano Roma. La sua vittoria lo rese una figura popolare e dominante a Roma.
Mario attuò profonde riforme militari, come l’introduzione di un esercito professionale composto da volontari (spesso proletari), eliminando il requisito del censo per l’arruolamento. Queste riforme, pur rafforzando l’esercito, contribuirono alla progressiva militarizzazione della politica romana e alla lealtà dei soldati verso i generali piuttosto che verso lo Stato.
Lucio Cornelio Silla
Silla, un aristocratico patrizio, fu il rivale principale di Mario. Si distinse durante le campagne orientali, in particolare nella Guerra sociale (91-88 a.C.), dove le città italiane insorsero per ottenere la cittadinanza romana. Silla ottenne successo anche nella lotta contro Mitridate VI, re del Ponto, durante la Prima guerra mitridatica (88-85 a.C.), affermandosi come un comandante spietato e abile.
Lo Scontro Civile
L’antagonismo tra Mario e Silla sfociò in una sanguinosa guerra civile, causata da:
- Ambizioni personali: Entrambi i generali erano determinati a controllare Roma. Quando Silla ricevette il comando della guerra contro Mitridate, Mario, ormai anziano, usò la sua influenza politica per farselo assegnare. Questo atto portò Silla a marciare su Roma per la prima volta nella storia, nel 88 a.C., un evento senza precedenti.
- Guerra civile: Seguì una guerra civile tra le fazioni mariane e sillane, con Silla che prese temporaneamente il controllo di Roma prima di partire per l’Oriente contro Mitridate. Durante la sua assenza, Mario, con il suo alleato Cinna, riprese la città.
Nel 82 a.C., Silla ritornò vittorioso dall’Oriente e, dopo una serie di scontri, sconfisse definitivamente i sostenitori di Mario (che era morto nel 86 a.C.). Silla si fece nominare dittatore a tempo indeterminato, e instaurò una feroce repressione attraverso le proscrizioni, una lista di nemici politici da eliminare. Utilizzò il suo potere per ridimensionare l’influenza dei populares (la fazione di Mario) e rafforzare il potere del Senato.
Conclusione
Lo scontro tra Mario e Silla non fu solo una lotta tra personalità rivali, ma un conflitto tra due visioni opposte di Roma: Mario rappresentava i populares, i difensori degli interessi della plebe e delle riforme sociali, mentre Silla rappresentava gli optimates, l’aristocrazia senatoria che cercava di preservare il potere tradizionale. Il loro conflitto contribuì ad accelerare la crisi della Repubblica, aprendo la strada a ulteriori guerre civili e, infine, alla nascita dell’Impero con Augusto.
Audio Lezioni di Storia Romana del prof. Gaudio
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