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Pod-Cast Radio Effe
Eli: benvenuti a questa nuova puntata di Radio F. L’argomento che vogliamo affrontare oggi è la Nutrigenomica, una nuova scienza che studia le interazioni tra i nostri geni e i nutrienti. E stato osservato infatti che gli alimenti sono in grado di regolare il corretto funzionamento dei nostri geni influenzando quindi il nostro metabolismo e il nostro stato di salute. I geni devono essere accesi per essere in grado si funzionare e definire le caratteristiche del nostro organismo: aspetto comportamento, benessere.
Marty: per dimostrare come la nutrizione influisca sull’espressioni dei geni pensiamo agli scimpanzé. Essi differiscono dall’uomo solo per l1% dei geni, tuttavia le differenze sono evidenti.
La composizione dei geni, infatti, non è così importante come l’uso che si fa di essi, e cioè la loro espressione. Sembra che l’uomo si sia differenziato dagli scimpanzé grazie al cibo. La diversa alimentazione e in particolare l’utilizzo del fuoco e l’acquisizione delle tecniche di cottura sono stati determinanti per questa evoluzione. Con la cottura alcuni nutrienti sono più disponibili per l’organismo, altri meno, il corpo deve difendersi meno dalle tossine presenti nei cibi presenti negli alimenti vegetali e animali. I cambiamenti della dieta hanno portato a cambiamenti nel metabolismo e nei processi biochimici tali che in milioni di anni l’intero sistema di regolazione genica è stato alterato.
Eli: ma vediamo adesso l’applicazione pratica della nutrigenomica: essa potrà essere utilizzata, infatti, per creare diete individuali che prevengano l’insorgere di tumori.
Marty: infatti, dato che stiamo parlando di una scienza che si basa sui geni, e dato che ogni individuo ha i geni diversi dall’altro, anche le diete dovranno essere variate.
Un cibo dannoso per un individuo può non esserlo per un altro o viceversa.
Mentre ci sono dei consigli che valgono per tutti, l’uomo presenta un forte individualismo ed occorre, in base alla costituzione fisica, discendenza etnica, circostanze di vita e climatiche, tipo di lavoro, anamnesi, ecc. ricercare quale sia il tipo migliore di alimentazione per ognuno.
Eli: sono già in commercio, soprattutto in America dove sono venduti nei supermercati, dei test genetici fai da te. Ma è sempre meglio diffidare di questi test. Non sono sempre così precisi e devono essere interpretati da dottori esperti. Si rischia di seguire diete inadatte.
Marty: in più, gli scienziati dicono di non affidarsi a questi test perché la nutrigenomica è una scienza nuova che non conosce ancora abbastanza il legame tra i geni e l’alimentazione. Quindi è ancora troppo presto per parlare di diete personalizzate sulla base della genetica.
Eli: un test genetico fatto bene, i cui risultati siano interpretati da un medico esperto in questo campo, prende in esame almeno una dozzina di polimorfismi (piccole variazioni dei geni di ognuno) che potrebbero condurre a determinate malattie che possono invece essere prevenute se si cambia l’alimentazione in modo coerente con i risultati del test.
Marty: sviluppare la Nutrigenomica è molto importante, soprattutto se si prendono in considerazione i dati che riguardano linsorgenza dei tumori.
Il 40% dei tumori, è infatti provocato da unerrata alimentazione.
Eli: in più, si possono confrontare le abitudini alimentari con le incidenze di neoplasie gastriche delle varie regioni. Ad esempio: nelle aree dove è alta l’incidenza delle neoplasie gastriche, il consumo di acidi grassi insaturi, cioè di grassi e derivati animali è prevalente rispetto a quelle aree dove il consumo di glicidi complessi, cioè di cereali, risulta alto.
Marty: ma vediamo ora qualche consiglio da seguire per la nostra alimentazione:
bisogna limitare il consumo: del pomodoro per la presenza di tomatina,
di latte per la presenza di lattina,
di carne e derivati per evitare fenomeni di
putrefazione intestinale,
di spezie quali pepe e peperoncino per la presenza rispettivamente di piperina e di capsaicina,
di alcool per l’elevato contenuto in acido acetico.
Tutti questi cibi causano lirritazione della mucosa gastro-uterina.
In più bisogna sapere che una fettina di carne equivale al consumo di 4 pacchetti di sigarette.
Eli: bisogna stare attenti anche all’assunzione di integratori. Essi possono essere dannosi se assunti in quantità eccessive. I cibi che assumiamo, infatti, sono già in grado di fornirci tutti gli elementi dei quali abbiamo bisogno.
Marty: Anche la cottura dei cibi può essere dannosa. I cibi crudi, contengono, infatti, tutti gli enzimi necessari per la loro digestione. Quando invece vengono cotti, gli alimenti, perdono gli enzimi che a 45 gradi vengono distrutti. Lorganismo deve quindi ricorrere alla sue riserve di enzimi, finché queste non sono esaurite, e non sono tra l’altro più a disposizione per altri compiti diversi dalla digestione, come l’eliminazione delle cellule cancerose che in ognuno si formano ogni giorno ma sono subito distrutte se il sistema immunitario è in buone condizioni.
Eli: bisogna invece aumentare il consumo di cereali, che contengono unelevata quantità di acido folico. Questo, è infatti importante perché interviene nella genesi dellAlzheimer, nellateroscl’erosi, nellictus, nellosteoporosi, nella depressione, nella demenza, nella genesi del palatoschisi e del labbro leporino, nellacusia e nella comparsa del fenomeno di Raynaud.
Eli: Ma sono molti i cibi in grado di prevenire i tumori:
Ad esempio ci sono: la soia (tumore seno, ovaio, prostata), Cavoli e crocifere (tumore seno, polmone, prostata), pomodori (tumore prostata, cavo orale, faringe, esofago, laringe e colon retto), agrumi (tumori fegato, cavo orale, stomaco), carote (tumori colon e apparato digerente)
Marty: e poi ci sono laglio e la cipolla (tumori cavo orale, prostata, colon), uva e vino rosso (neoplasie della mammella e della prostata), caffè (cancro del fegato,e cirrosi, tumori mammella e colon), tè verde (cancro polmone, mammella, prostata, pelle, colon, cavo orale, vescica,), olio di oliva (Tumore seno).
Eli: anche se la nutrigenomica è una scienza nuova, ha già fatto molte scoperte.
Marty: Speriamo, quindi, che questa non venga abbandonata, ma anzi venga sviluppata in modo che vengano fatte nuove scoperte che permettano di prevenire i tumori.