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28 Dicembre 2019La novella del palafreniere Agilulfo e Teodolinda dal Decameron di Boccaccio (III, 2) affronta in modo significativo il tema dei rapporti sociali, evidenziando le dinamiche di potere tra le diverse classi sociali, in particolar modo tra un individuo di classe inferiore, come il palafreniere, e le figure dell’autorità suprema, il re e la regina.
Questo tipo di relazione, in cui un servo riesce a ingannare e a superare, anche solo temporaneamente, il suo sovrano, offre spunti di riflessione su questioni come il potere, l’astuzia e il ribaltamento delle gerarchie sociali.
Ribaltamento delle Gerarchie
In questa novella, si verifica un ribaltamento temporaneo delle gerarchie sociali. Il palafreniere, pur appartenendo a una classe sociale nettamente inferiore rispetto al re e alla regina, riesce ad ingannare non solo la sovrana, ma anche il re, sovvertendo così il suo ruolo servile.
- Il palafreniere: Rappresenta l’astuzia e l’intraprendenza della classe sociale inferiore. Nonostante il suo ruolo umile di servo addetto ai cavalli reali, il palafreniere riesce a sfruttare l’occasione per realizzare un desiderio che altrimenti sarebbe irraggiungibile, ovvero giacere con la regina Teodolinda. L’intelligenza pratica e la capacità di osservare le abitudini della corte gli permettono di orchestrare l’inganno. Questo dimostra che, sebbene appartenga a una classe subordinata, il servo è in grado di superare, anche se solo temporaneamente, il divario di potere grazie alla sua furbizia.
- Il re Agilulfo: Sebbene il re rappresenti il potere assoluto nella società feudale, la sua autorità viene messa in discussione dall’inganno del palafreniere. Tuttavia, il re non si comporta come un tiranno che punisce ciecamente il suo subordinato, ma agisce con razionalità e discrezione, cercando di risolvere la questione senza pubblicizzare la vergogna subita. Questo mostra un certo grado di umanità e moderazione nel potere reale. Tuttavia, il palafreniere riesce ad eludere anche questo tentativo di controllo, dimostrando come il potere non sempre riesca a imporsi di fronte all’astuzia.
L’Inversione del Ruolo di Potere
L’inganno del palafreniere evidenzia un tema centrale nel Decameron: l’abilità dell’individuo, anche di bassa estrazione sociale, di utilizzare la propria astuzia e intelligenza per ribaltare, anche se temporaneamente, il proprio stato sociale. Il palafreniere riesce a “prendersi gioco” del sistema gerarchico e sociale del suo tempo, arrivando a giacere con la regina, un atto che non solo costituisce un successo personale, ma anche una trasgressione dell’ordine naturale delle cose. Il suo inganno mette in crisi le distinzioni nette tra le classi e, per un breve momento, l’inferiore riesce a ottenere ciò che normalmente sarebbe stato riservato solo ai potenti.
- L’autorità del re viene messa alla prova, e il re Agilulfo, pur essendo consapevole dell’inganno, non riesce a punire il colpevole. Il palafreniere, segnando i capelli di tutti gli altri servitori come il re aveva fatto con lui, elimina la possibilità di essere identificato, sfuggendo così alla giustizia reale. Questo rappresenta una vittoria del furbo sul potente, una dinamica che Boccaccio ama rappresentare nel Decameron come parte della sua critica sociale e del suo elogio dell’ingegno umano.
- Il re, sebbene vittima dell’inganno, reagisce con intelligenza e discrezione: pur avendo il potere assoluto, Agilulfo non agisce in modo violento o irrazionale. Il suo tentativo di risolvere la situazione in modo sottile, senza creare scandali o disturbare l’ordine della corte, dimostra che il potere, anche ai livelli più alti, può essere esercitato con moderazione e ragionevolezza. Tuttavia, il suo insuccesso nel punire il palafreniere mostra anche i limiti dell’autorità di fronte alla creatività e alla scaltrezza degli individui.
La Regina e la Passività del Potere
La regina Teodolinda rappresenta, in questa vicenda, una figura passiva. Nonostante sia al centro della trama, poiché è la sua relazione con il palafreniere a innescare la vicenda, non ha alcun controllo sugli eventi. La sua passività riflette la condizione della donna in molte novelle del Decameron: sebbene centrale per la trama, la sua voce e potere d’azione sono limitati o inesistenti. Viene ingannata dal palafreniere e, anche quando il re si rende conto del tradimento, la sua reazione non coinvolge direttamente la regina. È una figura che subisce le azioni degli altri e non partecipa attivamente alle dinamiche del potere.
Temi Chiave
- Astuzia contro potere: Il tema centrale è il confronto tra il potere istituzionale, rappresentato dal re e dalla regina, e l’astuzia dell’individuo di classe inferiore, il palafreniere. Quest’ultimo riesce a ribaltare l’ordine gerarchico attraverso l’inganno, un tema ricorrente nel Decameron.
- Il ribaltamento delle gerarchie sociali: Il fatto che un semplice servo riesca a superare il re, sia seducendo la regina che sfuggendo alla punizione, dimostra che le gerarchie sociali possono essere temporaneamente sovvertite dall’ingegno personale.
- La discrezione del potere: La reazione del re Agilulfo, che cerca di risolvere la questione senza creare scandali, dimostra una visione moderata e intelligente del potere. Tuttavia, la sua incapacità di trovare e punire il colpevole suggerisce che l’autorità ha dei limiti, soprattutto di fronte all’astuzia.
Conclusione
La novella del palafreniere Agilulfo e Teodolinda offre una riflessione arguta sui rapporti sociali e sulle dinamiche di potere nel contesto medievale. Boccaccio mostra come, attraverso l’astuzia e l’ingegno, anche un individuo di classe inferiore possa ingannare e superare chi detiene il potere. Tuttavia, l’esito della vicenda, con il palafreniere che sfugge alla punizione, suggerisce che il potere reale, pur agendo con discrezione e intelligenza, può rivelarsi fallibile di fronte alla creatività e alla scaltrezza degli individui più modesti.
Leggi qui sotto il testo della novella: