
Cosa puo’ insegnarci Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani
28 Dicembre 2019
Canto IV del Purgatorio vv. 72-125
28 Dicembre 2019La conferenza del prof. Meschini si focalizza sulla sfida digitale che il mondo contemporaneo pone al mestiere dell’insegnante, esplorando come le nuove tecnologie possono essere integrate efficacemente nella didattica senza sostituire gli approcci tradizionali.
Il professor Meschini, docente di storia medievale all’Università della Svizzera Italiana e contemporaneamente insegnante di storia in un liceo svizzero con un passato nel mondo dell’editoria e della comunicazione, condivide la sua esperienza pratica e le sue riflessioni teoriche sull’impatto del digitale sull’insegnamento e sull’apprendimento.
Temi Principali e Idee Chiave:
La Natura Trasformativa del Digitale come Nuovo Medium:
- Il professor Meschini sottolinea come il digitale rappresenti una sfida radicale per il libro e per i media tradizionali basati sulla materia. Cita l’evoluzione da “medium cartaceo sino a qualcosa di di ulteriore”, evidenziando la “grande sfida che porta il mondo digitale a questo medium e dis-materializzarlo”.
- Paragona la scrittura, definita da Walter Ong come la “tecnologia più decisiva nella storia umana”, al digitale, suggerendo che quest’ultimo sta attuando un’operazione altrettanto radicale nel riscrivere i codici della comunicazione.
- Sottolinea la rapidità supersonica con cui avviene questa trasformazione, rendendo incerto il futuro e la direzione in cui ci stiamo muovendo. “Stiamo assistendo alla più grande riscrittura dei codici di comunicazione… una situazione abbastanza dell’improprio impreciso labile… questo è quello che sta avvenendo e siccome avviene tutta l’umidità supersonica nessuno è una vaga idea di dove stiamo andando”.
La Falsa Dicotomia tra Nativi Digitali e Immigrati Digitali:
- Meschini mette in discussione il concetto di “nativi digitali” come individui che pensano in maniera radicalmente diversa. Afferma che, nonostante i giovani siano immersi in un “brodo di cultura digitale”, il loro cervello non funziona in modo essenzialmente diverso dal nostro. “In realtà pare di no… non ragionano in maniera diversa cioè pare che il modo in cui il loro cervello lavori sia esattamente identico al nostro semplicemente fanno delle procedure diverse”.
- Critica l’idea che si debbano abbandonare gli approcci tradizionali a favore di un’adozione acritica del digitale.
L’Importanza dell’Integrazione, Non della Sostituzione:
- La sua posizione è chiara: accettare la sfida digitale in maniera integrativa, affiancando gli strumenti tradizionali a quelli digitali. “Io accetto sfida digitale ma non in maniera sostitutiva bensì integrativa allora vogliamo affiancarlo benissimo prima in panne e scrivere scrivere bene io possa capire cosa è scritto e poi impareremo a leggere questo”.
- Ritiene fondamentale continuare a sviluppare competenze di base come la scrittura e la lettura, prima di passare agli strumenti digitali.
Il Ruolo Essenziale dell’Umano e della Parola:
- Definisce il medium più potente in aula non lo schermo o il PC, ma “la parola… la continua ad essere la parola tra noi”.
- Richiama Marshall McLuhan, ricordando che “il medium ogni medium non è nient’altro che l’estensione dei sensi dell’uomo”. Sottolinea che nessun medium digitale può sostituire la funzione essenziale del contatto umano nell’apprendimento. “Ciò che facciamo noi è mettere degli uomini a contatto con altri uomini”.
- Paragona il lavoro del docente a quello di medici, psicologi e persino agricoltori, in quanto si tratta di toccare e influenzare le persone.
Il Valore Insostituibile di Carta e Penna e del Libro Cartaceo:
- Sostiene con forza il mantenimento di carta e penna nella didattica per due ragioni principali: la distanza minima tra chi scrive e il supporto, che favorisce l’interiorizzazione del pensiero, e la manipolazione fisica del testo, che facilita l’apprendimento attivo. “La capacità e disponibilità del supporto di essere manipolato sono imprescindibili sono fondamentali”.
- Afferma che i libri cartacei rimangono fondamentali per la loro stabilità e per la memoria che essi custodiscono, citando il ricordo dei propri appunti universitari rileggendo vecchi volumi. “La forza grave tv imbarazzanti impressionante di questa tecnologia è che l’informazione una volta che è stata vergata fissata sul supporto dove che rimane… è sempre lì”.
- Pur aprendo alla possibilità degli ebook come strumenti integrativi, ne sottolinea i limiti rispetto alla manipolazione e alla fissità del contenuto.
L’Uso Strategico degli Strumenti Digitali nella Didattica (Esempi Pratici):
- Meschini descrive l’utilizzo di una piattaforma LMS (Everest Academy) nel suo liceo, mostrando come essa venga impiegata per diverse attività: test d’ingresso, presentazione interattiva delle lezioni, verifiche immediate (controlli), esercizi, condivisione di materiali (slide in PDF, video) e attività ludiche (quiz a squadre).
- Illustra l’uso di “controlli” digitali durante la lezione per verificare la comprensione immediata e per stimolare la partecipazione degli studenti.
- Evidenzia la possibilità di porre domande aperte e di lasciare spazio alla riflessione degli studenti anche in ambiente digitale.
- Presenta esempi di attività interattive come esercizi di geografia e quiz a squadre per rendere l’apprendimento più coinvolgente.
La Necessità di un Pensiero Critico Dietro l’Uso degli Strumenti Digitali:
- Sottolinea che gli strumenti digitali non sono neutri, ma portano con sé una profondità e richiedono una riflessione sul loro utilizzo. “I tool tra gli strumenti digitali comportano un pensiero dietro cioè non sono puro diciamo così strumento ma ci sono anche strumenti così come questo non solo in questo è uno strumento ma hanno dietro una profondità”.
- Invoca la distinzione tra dati (data), informazione (information), conoscenza (knowledge) e saggezza (wisdom), ispirandosi a un verso di T.S. Eliot. Il mondo digitale introduce un nuovo livello, quello dei “big data”, che analizza i nostri comportamenti.
- Ritiene cruciale saper distinguere i livelli e le profondità di ciascuno per utilizzare gli strumenti in modo consapevole ed efficace.
L’Apertura all’Innovazione con Radici nel Passato:
- Conclude citando un passo di Sallustio, sottolineando come i nostri antenati fossero aperti ad imitare le istituzioni straniere se le ritenevano valide. Allo stesso modo, dovremmo approcciarci al mondo digitale: “amavano imitare anziché invidiare ciò che era buono”.
- Esorta a non temere il nuovo, ma ad esplorarlo con attenzione, cercando di trarre il meglio anche da contesti apparentemente superficiali come “il mondo devastato di clash guagliani e tutti i tweet vacui inutili del mondo”. La chiave è “metterci le mani in pasta” per comprendere e integrare il digitale nella nostra “verità” di docenti.
📜 Corso di aggiornamento del prof. Marco Meschini su Post Storia: la sfida digitale al mestiere del docente
Il professor Marco Meschini, storico medievista e docente universitario, ha tenuto una conferenza intitolata “Post Storia: la sfida digitale al mestiere del docente”, in cui ha affrontato le sfide e le opportunità che la rivoluzione digitale presenta per l’insegnamento della storia. Durante l’evento, Meschini ha condiviso le sue esperienze nell’integrare strumenti digitali, come l’iPad, nella pratica didattica, evidenziando come tali tecnologie possano arricchire l’esperienza educativa e coinvolgere maggiormente gli studenti. approfondisci qui
La conferenza è stata registrata e resa disponibile online, offrendo a docenti e appassionati l’opportunità di approfondire le tematiche trattate e riflettere sull’evoluzione del ruolo dell’insegnante nell’era digitale. Vai sul sito di Marco Meschini
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Post Storia: la sfida digitale al mestiere del docente prof. Marco Meschini notizie dalla prima linea di un prof. di storia dotato di iPad. Corso di aggiornamento tenuto dal prof. Marco Meschini, docente di storia medievale presso l’Università della Svizzera Italiana (Lugano).
Per una visione più approfondita dei contenuti discussi, è possibile guardare la registrazione completa della conferenza nel seguente video:
Audio Lezioni, ascolta il podcast di Metodologia storica del prof. Gaudio
Ascolta “Metodologia storica” su Spreaker.