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27 Maggio 2025ITALIANO Scritto Esame di Stato 2002 Prima prova di Italiano
tracce elaborate dal ministero
UGUALI PER OGNI TIPO DI INDIRIZZO SCOLASTICO!!!
ESAME DI STATO 2002PRIMA PROVACOMPITO DI ITALIANO
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TIPOLOGIA A
– ANALISI DEL TESTO S. QUASIMODO, Uomo del mio tempo
Note: (1) è Caino che induce Abele a seguirlo Salvatore Quasimodo, siciliano (1901-1968), collaboratore delle maggiori riviste letterarie del ventennio, insegnante di italiano al Conservatorio di Milano, fu premio Nobel nel 1959. Rappresentante autorevole dell’ermetismo, cioè di una scuola poetica caratterizzata dalla concezione della poesia come linguaggio assoluto, puro, suggestivo, musicale, a seguito dell’esperienza della guerra e del dopoguerra si orientò in una direzione diversa: i poeti dovevano saper dialogare con gli altri uomini ed esprimere i temi sociali. Questa poesia, inserita nella raccolta “Giorno dopo giorno” pubblicata nel 1947, riflette questo orientamento. 1) Comprensione del testo TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di ‘saggio breve’ o di ‘articolo di giornale’, utilizzando i documenti o i dati che lo corredano. – Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro) – Se scegli la forma dell’articolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed e indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione. 1. AMBITO ARTISTICO LETTERARIO DOCUMENTI TRAVERSANDO LA MAREMMA TOSCANA Ben riconosco in te le usate forme Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano: pace dicono al cuor le tue collina
I PASTORI Han bevuto profondamente ai fonti E vanno pel tratturo (2) antico al piano Ora lungh’esso il litoral cammina Ah perché non son io co’ miei pastori? (1) verga d’avellano: il bastone di nocciolo con cui i pastori guidano il gregge e si sostengono nel cammino.
da LIGURIA Marchio d’amore nella carne, varia Ché non giovano, a dir di te, parole: 1) scapolare: rettangolo di stoffa legato ad una striscia che si appende al collo per devozione
TRIESTE Trieste ha una scontrosa Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
In più un disegno di R.Guttuso per l’edizione di “I promessi sposi” del 1960
2.AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO. Il dibattito sulla evoluzione del concetto di stato sociale. DOCUMENTI “Il termine Welfare State venne usato per la prima volta in Gran Bretagna dopo la prima Guerra mondiale, per descrive il tipo di stato “ricostruito” dal governo laburista col più ampio consenso. Il termine è sopravvissuto alla caduta di quel governo (1951). (…) Il potere politico, nel Welfare State, poteva essere impiegato per modificare, con mezzi legislativi e amministrativi, il gioco delle forze del mercato in tre possibili direzioni. A. Briggs “Welfare State: passato, presente, futuro”. Mondo Operaio II, 1985 “Lo stato-provvidenza realizzato in Europa a partire dal 1945-46 ha cambiato natura e funzione. Ancora tra le due guerre, il suo scopo era quello dell’assistenza, di un riequilibrio precario delle disfunzioni sociali più evidenti, nel quadro di una preoccupazione politica che consisteva nel neutralizzare la lotta di classe nel momento di sviluppo della grande industria (…) Dopo il 1945, l’incremento molto sensibile delle spese sociali per il canale dello stato-provvidenza, appare come uno dei motori necessari per dare impulso alla crescita economica, mediante lo sviluppo della produttività del lavoro (…) Il progresso sociale è una componente indispensabile dello sviluppo, perché partecipa all’ampliamento del mercato interno, al miglioramento della produttività lavorativa, contribuendo a una ripresa degli investimenti, delle opportunità di lavoro e di impiego”. F. Demier, “Lo stato sociale”, in “Storia e dossier”, febbraio 1989 “L’attuale dibattito sulla crisi dello Stato sociale e assistenziale non riguarda solo l’aumento degli oneri finanziari. La critica è rivolta anche alla crescente burocratizzazione, centralizzazione, professionalizzazione, monetarizzazione e giuridificazione, collegate allo sviluppo dello Stato sociale. E’ difficilmente contestabile il fatto che lo Stato sociale sia stato un forte motore di trasformazione della società ma che, ampliando le funzioni pubbliche nel campo della sicurezza sociale, abbia anche distrutto l’ambiente sociale, indebolito il potenziale di iniziativa personale e limitato l’autonomia dei singoli. L’individuo è stato assoggetato alle rgole disciplinatorie dello Stato sociale ed ha perso la libera disponibilità su un’ampia parte dei propri beni. Molti chiedono perciò di risolvere i problemi sociali in modo più deciso, attaverso il mercato o riando slancio alla funzione sociale dei gruppi, come le organizzazioni di autotutela ed in particolare la famiglia. Quest’ultimo punto appare tanto più necessario, in quanto, ad esempio, alcolizzati, tossicodipendenti, malati di Aids o malati cronici necessitano non solo di aiuto materiale ma anche, soprattutto, di dedizione umana”. G. A. Ritter, “Storia dello Stato sociale”, Roma-Bari 1996 “In realta, si profila l’esigenza di ripartire dal basso poiché, se è vero che la crescente articolazione e sofisticazione della domanda dei cittadini ha rappresentato l’aspetto veramente dirompente rispetto alla rottura del modello di welfare tradizionale, statocentrico e monopolista, di fatto, nei processi di ridefinizione organizzativa e funzionale del nostro modello di politiche sociali gli utenti hanno svolto finora un ruolo del tutto residuale (…) Invece, laddove i soggetti di offerta hanno operato “sporcandosi le mani” con i bisogni sociali emergenti, anche estremi, si sono registrati i risultati più importanti in termini di innovazione dei modelli di intervento e qualità delle prestazioni (emblematica sotto questo aspetto è tutta la vicenda del Terzo settore nel campo dell’assistenza ai tossicodipendenti ed ai malati di Aids, oppure negli interventi a favore dei minori, ecc.)”. Trentaquattresimo rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese 2000 – Sintesi, Censis
3. AMBITO STORICO-POLITICO DOCUMENTI “Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. E’ così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell’attimo e perciò né triste né annoiato… F. NIETZSCHE. Considerazioni inattuali – Sull’utilità e il danno della storia per la vita 1884 “La distruzione del passato, o meglio la distruzione dei meccanismi sociali che connettono l’esperienza dei contemporanei a quello delle generazioni precedenti, è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani degli ultimi anni del Novecento. La maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono. Questo fenomeno fa sì che la presenza e l’attività degli storici, il cui compito è ricordare ciò che gli altri dimenticano, siano ancor più essenziali alla fine del secondo millennio di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi. Ma proprio per questo motivo gli storici devono essere più che semplici cronisti e compilatori di memorie, sebbene anche questa sia la loro necessaria funzione”. E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano 1997 “Mai si è parlato tanto di memoria storica da quando è caduto il muro di Berlino nell’autunno ’89, e tuttavia questo discorrere concitato restava ingabbiato nel nominalismo: i fatti riesumati non erano che flatus vocis, il cui significato sembrava essere destinato a sperdersi (…) La storia recente dell’uomo europeo si riassume in questa incapacità di cadere nel tempo e di conoscerlo. Di lavorare sulla memoria, ma anche di oltrepassarla per estendere i confini e costruire su di essa (…) Quel che ci salva, che ci dà il senso del tempo, è il nostro “esser nani che camminano sulle spalle dei giganti”. I giganti sono le nostre storie, i successivi e contraddittori volti che abbiamo avuto in passato, e in quanto tali personificano il vissuto personale e collettivo che ci portiamo dietro come bagagli. Dalle loro alte spalle possiamo vedere un certo numero di cose in più, e un po’ più lontano. Pur avendola vista assai debole possiamo, col loro aiuto, andare al di là della memoria e dell’oblio”. B. SPINELLI, Il sonno della memoria, Milano, 2001 “La memoria è il rombo sordo del tempo, scandisce il distacco dal passato per tentare di capire quel che è accaduto”. E. LOEWENTHAL, “La Stampa”, 25.1.2002
4.AMBITO TECNICO SCIENTIFICO ARGOMENTO: Conoscenza, lavoro e commercio nell’era di INTERNET. DOCUMENTI “Cento anni fa, il 12 dicembre 1901, i tre punti del codice Morse che stanno per la lettera “s” passarono per la prima volta da una sponda all’altra dell’Atlantico, attraversarono l’etere. Non lungo un cavo sottomarino ma nell’aria, da una stazione trasmittente in Cornovaglia ad una piccola costruzione distante tremila chilometri con sopra, appeso a un aquilone, un filo oscillante nel vento rabbioso del Canada. Nasceva la radiotelegrafia a grande distanza. Il suo inventore, Guglielmo Marconi, diventa di colpo famoso nel mondo. Da allora quel nome significa progresso, cosmopolitismo, modernità”. G. M. Pace, “La Repubblica”, 12 dicembre 2001 “Con lo sviluppo delle tecnologie per il trattamento delle informazioni e della telematica, la questione (quella del rapporto tra istanze economiche e istanze dello Stato) rischia di divenire ancora più spinosa. Ammettiamo per esempio che un’impresa come la IBM (International Business Machines) sia autorizzata ad occupare un corridoio orbitale attorno alla terra per piazzarvi dei satelliti di comunicazione e/o delle banche di dati. Chi vi avrà accesso? Chi deciderà quali siano i canali e i dati riservati? Lo Stato? Oppure esso sarà un utente come tutti gli altri? Nascono in tal modo nuovi problemi giuridici e attraverso di essi si pone la domanda: chi saprà? La trasformazione della natura del sapere può dunque generare un effetto di retroazione nei confronti dei poteri pubblici stabiliti tale da costringerli a riconsiderare i loro rapporti di diritto e di fatto con le grandi imprese e più in generale con la società civile”. J. F. Lyotard, “La condizione postmoderna”, Milano 1989 “Dal lavoro interinale a quello su Internet. Non più solo annunci sui quotidiani o sulle bacheche delle agenzie. Per chi è alla ricerca di un impiego o desidera cambiare lavoro le proposte non mancano. Grazie anche alle immancabili “partnership”, parola che indica le collaborazioni tra le agenzie di reclutamento web con siti e portali, sia italiani sia esteri. (…) Supplemento a “Panorama”, 15 novembre 2001 segue… (tra poco gli altri ambiti…) “Il commercio elettronico consiste nello svolgimento di attività di business in via elettronica. Esso è basato sulla elaborazione e trasmissione di dati, inclusi testi, suoni e immagini. Ricomprende una molteplicità di attività, inclusive di attività commerciali di beni e servizi, consegne online di contenuti digitali, trasferimenti elettronici di fondi, scambi commerciali elettronici, fatturazione elettronica, aste di vendita, progettazione e sviluppo collaborativo tra partner, approvvigionamenti, marketing diretto rivolto al consumatore e servizi postvendita. Esso comprende sia prodotti (ad esempio, beni di consumo o attrezzature specializzate), sia servizi (ad esempio servizi informativi, finanziari e legali); attività tradizionali (ad esempio, cure mediche, formazione) e nuove (ad esempio centri commerciali virtuali) (European Commission 1997)” A. GRANDO – Commercio elettronico e progettazione logistica. Una relazione sottovalutata, Milano, 2001 “Allo stesso modo io penso che siano stati rivoluzionari miglioramenti tecnici, nei trasporti e nelle comunicazioni, realizzati dalla fine della seconda guerra mondiale, ad aver consentito all’economia di raggiungere gli attuali livelli di globalizzazione. (…) E.J.HOBSBAWM, Intervista sul nuovo secolo, Bari, 2000
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO Secondo un giudizio storico largamente condiviso, con il Papa Giovanni XXIII la Chiesa si lascia alle spalle le fasi più aspre della contrapposizione alla modernità, quali, ad esempio, le pronunzie del “Sillabo” e la scomunica del modernismo.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE Paesi e città d’Italia custodiscono un immenso patrimonio artistico e monumentale che, oltre a rappresentare una importantissima testimonianza della nostra storia, costituisce al tempo stesso una primaria risorsa economica per il turismo e per lo sviluppo del territorio. Affronta la questione anche in relazione all’ambiente in cui vivi, ponendo in evidenza aspetti positivi e negativi che, a tuo giudizio, lo caratterizzano per la cura, la conservazione e la valorizzazione di tale patrimonio.
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