La scuola di massa, diffusasi nel secondo dopoguerra, ha portato ad un’espansione della spesa.
Purtroppo, però, a questa espansione della spesa non corrispondeva un mantenimento dei buoni risultati, del periodo precedente l’espansione dei sistemi di istruzione.
Il modello burocratico è in crisi, e a questo modello si sostituisce il modello post-burocratico.
Ci sono a questo proposito due tendenze:
La politica “devolutione and choice” prevede che la concorrenza tra scuole, la scelta di una scuola invece di un’altra, spinge ad una maggiore qualità
La politica “standards and accountability” prevede la valutazione delle scuole attraverso i risultati.
Una volta la valutazione degli insegnanti in una scuola era comparabile a quella di un’altra scuola, anche perché l’utenza era assimilabile per origine sociale.
Oggi, le valutazioni degli insegnanti non sono più comparabili, e un 6 in Veneto non ha niente a che vedere con il 6 di una scuola del sud.
Questo non perché gli insegnanti siano scorretti, ma perché gli insegnanti valutano in relazione con la situazione della classe e della scuola.
La valutazione esterna è perciò necessaria
Le prove INVALSI e OCSE-PISA sono oggettive perché i risultati sono indipendenti da chi le corregge e le valuta.
Per questo scopo la prova deve essere UNIFORME, e anche la SOMMINISTRAZIONE deve essere fatta con la stessa MODALITA’.
Inoltre, le prove per essere oggettive, o devono essere con domande a risposta chiusa, oppure possono anche essere con risposta aperta, ma con criteri di correzione uniformati.
Attenzione, però, anche i test standardizzati esterni sono soggetti a limiti, in particolare:
Gardner non dà valore ai test strutturati esterni, Hirsch afferma che i test , pur con tutti i limiti, sono l’unico mezzo per assicurare a ogni soggetto una valutazione obiettiva”