Stile, personaggi e ambiente dell’ Odissea
28 Dicembre 2019Amai di Umberto Saba
28 Dicembre 2019Eugenio Montale, nella sua poesia “Spesso il male di vivere ho incontrato”, esprime metaforicamente la sua esperienza di vita di sofferenza e dolore.
La poesia riflette su come l’autore abbia spesso sperimentato situazioni difficili e avversità nel corso della sua esistenza. Montale usa una serie di immagini e metafore per descrivere le varie forme di male e di angoscia che ha affrontato, ma anche la sua resilienza nel continuare a vivere nonostante tutto. La poesia riflette una profonda introspezione sull’esperienza umana e sul significato della vita di fronte alle difficoltà incontrate lungo il cammino.
Testo della poesia:
«Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzatoBene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.»
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzatoBene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.»
Parafrasi della poesia
Molte volte ho sperimentato il dolore di vivere: era il flusso d’acqua soffocato che gorgoglia, era il piegarsi e incresparsi della foglia bruciata dal sole, era il cavallo caduto a terra.
Non ho conosciuto nulla di buono, se non il miracolo che si manifesta nell’assoluta Indifferenza divina: era la statua immobile nel torpore del mezzogiorno, e la nuvola, e il falco che vola alto.