Roma in fiamme prima parte Annales XV 381
28 Dicembre 2019Contovello di Umberto Saba
28 Dicembre 2019La poesia “Trieste” di Umberto Saba esprime un ritratto personale e intimo della città natale del poeta, che viene descritta con un tono affettuoso e quasi malinconico.
Testo della poesia “Trieste” di Umberto Saba
Analisi
La poesia si apre con una descrizione del cammino del poeta attraverso la città, che culmina in una salita verso un angolo solitario dove sembra che la città stessa si concluda (versi 1-7). Questo luogo solitario rappresenta uno spazio di riflessione e contemplazione, lontano dal caos urbano, dove Saba si ritrova con i suoi pensieri. Il muro che chiude l’erta diventa un confine fisico e simbolico, che segna una pausa dal resto del mondo.
Trieste viene descritta come una città con una “scontrosa grazia” (verso 8), una metafora che racchiude il carattere difficile ma affascinante della città. L’immagine di Trieste come un “ragazzaccio aspro e vorace” (verso 10) evoca un senso di gioventù ruvida e irriverente, ma con un’innocenza sottostante, rappresentata dagli “occhi azzurri” (verso 11). C’è una tensione tra la durezza e la dolcezza, tra l’asprezza e l’amore, che rende Trieste unica agli occhi del poeta. La città diventa quasi una figura umana, personificata come un amante difficile e geloso (verso 13), ma pur sempre caro.
Dall’alto dell’erta, Saba osserva la città con uno sguardo complessivo e vede le chiese, le vie, la spiaggia ingombra di traffico e la collina, con l’ultima casa aggrappata sulla cima sassosa (versi 15-19). Questa vista panoramica offre un senso di completezza, come se il poeta riuscisse a contenere l’essenza della città in un solo sguardo.
L’atmosfera che circonda la città è descritta come “strana” e “tormentosa” (verso 20), un’aria natia che richiama le emozioni profonde e complesse che il poeta associa alla sua città. Trieste è una città viva, animata in ogni sua parte (verso 23), ma ciò che la rende speciale per Saba è quel “cantuccio” (verso 24) che sembra fatto apposta per lui, per la sua vita “pensosa e schiva” (verso 25). Questo rifugio rappresenta il luogo dove il poeta si sente più a casa, in un’intima connessione con la città.
Temi principali
- Il rapporto con la città natale: Saba esplora il suo legame con Trieste, una città che ama nonostante (o forse proprio a causa) delle sue imperfezioni e del suo carattere scontroso.
- Solitudine e contemplazione: La poesia si svolge in un luogo solitario, che permette al poeta di riflettere e contemplare, lontano dalla vita frenetica della città.
- Personificazione della città: Trieste è descritta come un essere umano, dotato di caratteristiche contrastanti come asprezza e grazia, amore e gelosia.
Tecniche narrative
- Descrizione dettagliata: Saba utilizza descrizioni vivide e precise per dipingere un’immagine della città, sia dal punto di vista fisico che emotivo.
- Simbolismo: La salita verso l’erta e il cantuccio solitario rappresentano un viaggio interiore verso la contemplazione e la connessione con il proprio spazio vitale.
- Personificazione: La città viene personificata come un “ragazzaccio”, un’immagine che le conferisce un’anima e un carattere specifico.
Conclusione
“Trieste” è una poesia profondamente autobiografica che rivela il rapporto speciale tra Saba e la sua città natale. Trieste appare aspra, difficile, ma anche affettuosa e familiare, un luogo che accoglie il poeta e il suo mondo interiore. Il cantuccio solitario è lo spazio dove Saba si ritrova, e attraverso la descrizione della città, il poeta riesce a comunicare l’essenza della sua stessa anima, pensosa e schiva, ma anche profondamente legata alle sue radici.