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Benedetta Di Cesare 3^F
Dopo aver letto un articolo di Massimo Gaggi, ho capito che l’America nonostante tutto ciò che è successo nella sua storia , è ancora molto lontana dal diventare una democrazia multietnica.
La prima parte dell’articolo mostra come in molti stati del sud tutt’oggi i neri venivano segregati: quasi tutti finiscono in galera e pochi riescono a concludere una carriera di successo.
Ancora oggi è in atto la protesta da parte degli afroamericani per la democrazia razziale in quanto il colore della pelle viene valutato ancora in campo scolastico e lavorativo, esiste persino ancora nei quartieri, con la presenza di ghetti neri e di poche zone della città miste.
Secondo gli afroamericani la segregazione razziale si trova più frequentemente nei rapporti con la polizia , questa infatti concentra la sua attività di sorveglianza
nello stato del Missouri del sud che è il più razzista d’America , il 95% dei poliziotti sono bianchi per una popolazione del 63% nera.
Infatti nel Missouri se solo un afroamericano dovesse guidare un’auto viene considerato reato.
Infatti il 9 agosto in un sobborgo di St. Louis in Missouri c’è stata un’eruzione di violenza urbana tra gli afroamericani e le forze dell’ordine, che si è conclusa con l’uccisione di un giovane diciottenne afroamericano, di nome Michael Braurm da parte di un poliziotto.
Da ora le tensioni tra le due parti sono altissime e ieri in quel sobborgo è stato proclamato il coprifuoco.
Così crescono a dismisura le manifestazioni degli afroamericani che si sentono ancora offesi e sentono ancora aperta la ferita di quando i loro antenati sono stati ridotti a schiavitù.
Nonostante Martin Luther King attraverso il suo lavoro sia riuscito a cancellare la segregazione razziale facendola diventare reato, negli stati del sud niente è cambiato.
La divisione tra quartieri che sorse 300 anni fa poiché c’erano tradizioni diverse, ora non dovrebbe essere un problema, poiché bianchi o neri che siano sono sempre americani.
I ghetti neri non devono esistere: gli americani hanno bisogno di quartieri forti , misti ma uniti , dove il bianco e il nero convivono pacificamente, e dove la polizia combatte crimini indipendentemente dal colore della pelle di chi li commette .
Non è solo il semplice autobus che si può prendere insieme (cosa considerata miracolosa 40 anni fa) che migliora la situazione .
Siamo nel ventunesimo secolo e gli afroamericani chiedono ancora molto per una democrazia ugualitaria e multietnica .
Ora è tutto nelle mani del primo presidente nero d’America che deve realizzare il segno tanto atteso di cui parlava Martin Luther King.
Benedetta Di Cesare 3^F