Un treno per non dimenticare le pagine più buie della storia
E intanto scoppia una polemica sul “Diario di Anna Frank”
La Stampa – 18 gennaio 2010
Mercoledi’ il primo viaggio verso i lager nazisti
di Andrea Rossi
Torino
Il primo treno partirà mercoledì con i ragazzi di Torino e di alcuni comuni della provincia. Il 2010 sarà una tappa cruciale di questo viaggio che è un percorso nella storia e non a caso si chiama Treno della Memoria: quest’anno salirà il decimillesimo ragazzo. Tanti altri, prima di lui, hanno percorso queste centinaia di chilometri, toccato tappe fondamentali della Shoah come il campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau e il ghetto della città di Cracovia, in Polonia. Mille e più chilometri di strada per non dimenticare, un progetto organizzato dall’associazione Terra del Fuoco, finanziato dalla Regione Piemonte e rivolto ai ragazzi delle scuole superiori (questa edizione apre anche Torino 2010 Capitale Europea dei Giovani). Un progetto tanto più importante quanto in questi giorni lo sterminio di sei milioni di cittadini ebrei compiuto dal regime nazista tra il 1938 e il 1945 è tornato prepotentemente d’attualità in Italia. Suo malgrado. Colpa di una polemica che si è scatenata su uno dei capisaldi della letteratura europea, uno dei libri più letti dai ragazzi, più commoventi e istruttivi, per toccare con mano quel che è stato l’Olocausto e l’immane sofferenza che esso ha causato.
Parliamo del «Diario di Anna Frank», lo scritto in cui una ragazza ebrea racconta la fuga della sua famiglia dalla Germania per scampare alle persecuzioni, la vita ad Amsterdam nascosti in un nascondiglio. L’ultima pagina del diario è datata primo agosto 1944; tre giorni dopo la polizia farà irruzione nellalloggio segreto, arrestando tutta la famiglia (otto persone). Anna Frank viene deportata nel campo di Bergen-Belsen dove morirà meno di un anno dopo. Nei giorni scorsi su questo libro – che viene fatto leggere in quasi tutte le classi – si è innescata una disputa, avviata da un gruppo di genitori di bambini della scuola primaria Mandelli di Usmate Velate, in provincia di Monza-Brianza, e subito ripresa dal deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi, che l’ha addirittura trasformata in un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
Perché? Perché in quella scuola primaria è stato fatta leggere la versione integrale del diario, dove c’è un passaggio in cui Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime. «La descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini di una elementare», dice il deputato. Troppo oscena quella descrizione – secondo Grimoldi – per bimbi così piccoli; più del patimento e delle sofferenze di Anna Frank.
Invano il dirigente vicario della scuola Claudio Redaelli ha cercato di spiegare che «in quelle pagine ci sono descrizioni in termini talmente ingenui, come logico attendersi da una dodicenne degli anni ’40, da non destare, soprattutto se mediata dall’intervento dell’insegnante, particolare turbamento in bambini del ventunesimo secolo che in Tv vedono e sentono di peggio».
Lonorevole ha tirato dritto per la sua strada: «Mi sono sentito in dovere di fare questa interrogazione: credo che quelle pagine per bambini di nove anni si possano definire hard». Ora sarà il ministro a dover spiegare se è davvero così. Se «Il diario di Anna Frank» va censurato.