VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
A distanza di alcuni anni dagli attentati dell’undici settembre a New York, parla delle conseguenze di quegli avvenimenti sulla storia recente.
Svolgimento:
Prima di tutto vorrei ricordare quei fatti, poiché vale la pena di non dimenticare la morte di migliaia di persone, che stavano semplicemente andando a lavorare, il sacrificio e il coraggio dei pompieri di New York, i quali, molti, hanno perso la vita, sapendo il rischio cui andavano incontro, pur di soccorrere qualche malcapitato. Oltre allo sdegno e alla rabbia, giustificati, dopo quella tragedia, mi colpì anche la reazione della città. Proprio New York, che era sempre stata dipinta come la capitale dell’indifferenza e del materialismo, dimostrò in quei momenti una solidarietà e un’attenzione all’altro che sorprese tutti. Fatta questa premessa, a mio parere, necessaria, devo dire che la sensazione che tutti avemmo in quella tragica mattina, che il mondo non sarebbe stato più lo stesso, purtroppo, si è realizzata negli anni successivi. Le guerre, ma, soprattutto, le altre azioni di terrorismo a Madrid, a Londra, ecc hanno mostrato che, purtroppo, quegli attentati non sarebbero stati gli unici. Io sono convinto del fatto che l’azione di rappresaglia nei confronti di Osama Bin Laden e della rete terroristica internazionale in Afghanistan fossero giustificate da quello che era accaduto. Forse, invece, mi è parso che la guerra contro l’Iraq di Saddam Hussein fosse un po più pretestuosa. Ciò non toglie, però, che, una volta che le cose sono andate così, la presenza dell’esercito italiano in Afghanistan e in Iraq è stato un grande atto di responsabilità del nostro paese, per raggiungere un obiettivo che ritengo irrinunciabile: consentire anche ai popoli del Medio Oriente il processo di democratizzazione dei loro paesi. Insomma, l’undici settembre ci ha fatto capire che è in corso una guerra, che non siamo stati noi a proclamare. Si tratta di una guerra per distruggere, o per difendere, quella modalità di convivenza civile che l’occidente si è costruito, con la sua storia, a partire dalla polis ateniese in poi. Non so se i mezzi utilizzati per combattere questa guerra sono sempre stati i più razionali e intelligenti, ma so che quando qualcuno minaccia la libertà, come è accaduto durante la seconda guerra mondiale, allora tutti coloro che amano questo valore devono coalizzarsi per difenderla. Condivido quindi le parole che Tony Blair ha pronunciato il giorno stesso dell’attentato alle metropolitane londinesi, il 7 luglio 2005: Qualunque cosa faranno, è la nostra determinazione a far sì che non riescano a distruggere ciò che amiamo in questo paese e nelle altre nazioni civili del mondo”