Il pasticciaccio delle nuove classi
ItaliaOggi – 4 novembre 2009
di Alessandra Ricciardi
I matematici paventano 5 mila esuberi dei prof di ruolo
E’ l’ultimo tassello mancante della riforma della scuola avviata con il decreto legge n.112/2008. Quello del raggruppamento delle classi di concorso, che dovrà consentire di avere insegnanti pluriabilitati in grado di sortire un doppio effetto: insegnare su più cattedre, evitando sprechi e duplicazioni, e rispondere alle indicazioni didattiche delle nuove scuole superiori. Ma il regolamento, inviato al consiglio nazionale per la pubblica istruzione per il prescritto parere, presenta alcune incongruenze: come quella della classe di concorso di Matematica (A047) che verrebbe soppressa in quanto tale nei licei per diventare Matematica e Fisica. Anche perché l’insegnamento della Fisica, proprio con la riforma delle superiori, è stato esteso al primo biennio del liceo scientifico, che invece oggi prevedeva la sola Matematica. In questo modo però i prof di liceo abilitati all’insegnamento delle scienze matematiche andrebbero in esubero nel proprio istituto di titolarità. In assenza di adeguate misure transitorie, secondo le prime stime, la situazione di soprannumerarietà potrebbe interessare circa 5 mila insegnanti di ruolo. Le classi separate di Matematica e Fisica resterebbero invece per gli istituti tecnici e professionali. Una differenza che, secondo l’Unione matematici italiani, non può essere motivata da argomentazioni culturali e didattiche.
Sul piede di guerra anche i docenti di Filosofia e psicologia (classe 36/A), che vedrebbero assegnato l’insegnamento della Teoria della comunicazione sia alla loro classe di concorso che a quella di nuova istituzione (A-58): un controsenso che minaccia di generare confusione a fronte di una riforma che invece mira a semplificare e rafforzare classi di concorso omogenee.
Insomma, i fronti per un ripensamento non mancano al ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini. Che intanto, però, può procedere alla riforma delle superiori: la scorsa settimana la conferenza stato-regioni ha promosso la ristrutturazione degli istituti tecnici e professionali mentre ha bocciato quella dei licei. Ma pur sempre ha espresso il suo parere e così nei prossimi giorni le commissioni parlamentari di camera e senato, a cui il regolamento era stato già trasmesso, potranno dire la loro. Entro fine anno, se tutto andrà per il verso giusto, la Gelmini potrà presentare la riforma completa delle secondarie per il decollo dal prossimo anno scolastico. Gli studenti potranno scegliere l’istituto dove fare la preiscrizione entro il 27 febbraio, ma non è da escludersi una proroga a fine marzo, nel caso in cui il regolamento sulle superiori dovesse tardare. La riforma prevede una riduzione di indirizzi e di classi, che dovrà produrre entro il 2012 un risparmio di docenti per oltre 2.500 posti nei licei, oltre 10.300 nei tecnici e 4.300 nei professionali. Il problema è che al Tesoro si aspettano che il prossimo anno la riforma parta per le prime due classi contemporaneamente, per recuperare il mancato avvio di quest’anno. Una partenza di due classi in un anno che si presenta come assai semplice sulla carta, assai complicata nei fatti. La Gelmini, raccontano rumors di Palazzo, si starebbe impegnando a fondo per evitare la doppia partenza e ottenere il prolungamento di un anno del piano dei risparmi.
Posizione dell’ANIMAT (Associazione Nazionale Insegnanti di MaTematica) in merito alla bozza di riordino delle classi di concorso.
3 novembre 2009
Il Comitato Direttivo di Animat (Sezione di Roma), in riferimento a:
· Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei
· Regolamento recante l’accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento di istruzione secondaria entrambi approvati dal Consiglio dei Ministri in prima lettura in data 12 giugno 2009, avanza le motivate considerazioni e gli urgenti rilievi di seguito esposti.
Le nuove ipotizzate classi di concorso per l’insegnamento, presentano, per quanto riguarda l’insegnamento della matematica nella Scuola secondaria di secondo grado, anomalie e incongruenze che, a nostro avviso, vanno corrette in sede di esame da parte delle competenti Commissioni parlamentari.
Rileviamo infatti che, mentre, correttamente e secondo una tradizione consolidata, i nuovi regolamenti prevedono che in tutti i Licei e gli Istituti tecnici gli insegnamenti di Matematica e Fisica costituiscano discipline separate (con orari e valutazioni differenziate), ma non necessariamente con insegnanti differenti, nella bozza sulle nuove classi di concorso si opera una drastica scelta, secondo la quale:
· nei Licei (di ogni indirizzo, salvo lo scientifico a indirizzo scientifico-tecnologico) potrà insegnare Matematica solo chi è in possesso dell’abilitazione Matematica e Fisica (classe di concorso A-26, ex A049);
· negli Istituti tecnici e professionali potrà insegnare Matematica solo chi è in possesso dell’abilitazione Matematica (A-25 ex A047) e potrà insegnare Fisica solo chi è in possesso dell’abilitazione Fisica’ (A-19 ex A038).
Tutto ciò, se approvato in sede definitiva, comporterà:
· una diversa scelta per i Licei (Matematica e Fisica insegnate dallo stesso insegnante?) e per gli Istituti Tecnici (Matematica e Fisica obbligatoriamente insegnate da due distinti docenti), che non ha alcuna giustificazione culturale, anche perché non sono ancora definiti programmi o curricoli disciplinari relativi ai nuovi regolamenti
· una lesione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche che finora, e proprio per ottimizzare risorse e competenze professionali, hanno organizzato le cattedre interne in modo variabile e flessibile,
· un numero enorme di trasferimenti forzati per tutti quei docenti, abilitati nella sola Matematica, che attualmente insegnano nei Licei scientifici o in Licei di altro tipo, con conseguenti disagi per l’utenza dovuti all’impossibilità di mantenere la continuità didattica.
La Sezione romana di Animat (Associazione Nazionale Insegnanti di Matematica), anche in sintonia con quanto richiesto dall’UMI (Unione Matematica Italiana, Commissione scientifica del 22.07.09), chiede pertanto che sia corretta tale corrispondenza tra classi di abilitazione e discipline insegnabili e che pertanto
a) Qualunque sia il tipo di scuola superiore di secondo grado, la disciplina «Matematica» possa essere insegnata da chi è in possesso dell’attuale abilitazione «Matematica» oppure dell’abilitazione «Matematica e Fisica»; b) Qualunque sia il tipo di scuola superiore di secondo grado, la disciplina «Fisica» possa essere insegnata da chi è in possesso dell’attuale abilitazione «Fisica» oppure dell’abilitazione «Matematica e Fisica»;
c) Sia abolita la distinzione tra «Matematica» e «Matematica applicata», retaggio di obsolete suddivisioni disciplinari, e le due classi di concorso, nonché le prossime classi di abilitazione, confluiscano in un’unica classe da denominarsi «Matematica»;
d) Per le scuole secondarie di secondo grado si formino, in futuro, soltanto due distinte classi di abilitazione, l’una da denominarsi «Matematica», l’altra da denominarsi «Fisica», entrambe le quali potranno ovviamente essere conseguite, secondo requisiti da definire più in dettaglio.
Tale soluzione, che consentirà alle scuole una organizzazione più duttile anche in base alle risorse e alle competenze effettivamente presenti al loro interno, comporta necessariamente alcuni accorgimenti organizzativi, soprattutto nella fase di transizione.
In particolare:
1. La formazione, nelle scuole in cui sono presenti entrambi gli insegnamenti di Matematica e Fisica, di graduatorie uniche «Matematica e Fisica» in cui confluiranno tutti coloro, abilitati e in ruolo per l’una, l’altra o entrambe le discipline. Per le eventuali perdite di posto dovute a contrazioni si seguirà tale unica graduatoria, salvo il fatto di garantire con le risorse a disposizione l’insegnamento delle due discipline;
2. In linea di principio, (nella ripartizione tra le attuali cattedre di Matematica, Matematica applicata, Matematica e Fisica, Fisica) il mantenimento dello status quo ante nelle scuole in cui si liberino posti per dimissioni, trasferimento o decesso, all’atto della richiesta di completamento degli organici da parte delle singole Dirigenze delle Scuole;
3. L’iscrizione di chi non è di ruolo in una o entrambe le graduatorie di Matematica e di Fisica (se si possiedono le due abilitazioni) con il medesimo punteggio.
Valter Maraschini Presidente di Animat