Trama
Il farmacista del paese, il signor Manno, riceve una lettera anonima, in cui viene minacciato di morte. L’uomo, convinto che si trattasse di una burla, non dà peso alla lettera ma viene ucciso durante una battuta di caccia insieme al dottor Roscio. Gli inquirenti seguono una pista sbagliata, solamente il professore Laurana segue la pista giusta, riuscendo a capire che il dottor Roscio aveva scoperto la relazione che sua moglie, Luisa, aveva con suo cugino, l’avvocato Rosello. Laurana si propone di tenere per sé i risultati della sua indagine. Ma Luisa e il cugino si liberano della pericolosa testimonianza che avrebbe potuto costituire uccidendolo per poter felicemente vivere insieme.
Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) è stato uno scrittore, saggista, giornalista, politico, poeta, drammaturgo e insegnante di scuola elementare. Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo.
SAGGI
Notevole è stato il suo impegno nel combattere la mafia attraverso i suoi scritti e nel denunciare la corruzione e l’omertà dei politici, in molti casi sotto il diretto controllo dei mafiosi.
ARTICOLI
Durante la sua esperienza giornalistica ha collaborato con numerosi giornali quali
OPERE LETTERARIE
La sua carriera letteraria è stata ricca e vasta: suoi sono saggi, romanzi gialli, poesie, racconti, favole, polizieschi, quali:
La mafia
Il termine mafia viene usato per indicare una particolare e specifica tipologia di organizzazione criminale. Una delle organizzazioni del genere più famose è attualmente nota come cosa nostra, espressione che si riferisce alla mafia siciliana.
Tra le cause della nascita del fenomeno sono sicuramente da annoverare il dominio dal latifondo che opprimeva una massa di contadini miserabili. Nei primi decenni dell’Ottocento alcuni grandi proprietari terrieri siciliani presero ad affidare a clan di briganti il compito di costringere i contadini a pagare quanto pretendevano per la coltivazione delle loro terre. Con il tempo queste bande divennero sempre più forti, fino a diventare un’associazione che possiamo definire parallela allo Stato.
Leonardo Sciascia scrisse “La più completa ed essenziale definizione che si può dare della mafia, crediamo sia questa: la mafia è un’associazione per delinquere, coi fini di illecito arricchimento per i propri associati, che si impone come intermediazione parassitaria, e imposta con mezzi di violenza, tra la proprietà e il lavoro, tra la produzione e il consumo, tra il cittadino e lo Stato”.