Storia romana
27 Gennaio 2019La metamorfosi
27 Gennaio 2019Bianca Stancanelli
Schema di analisi del libro
Titolo:
Il libro A testa alta” di Bianca Stancanelli vide la sua prima stampa nel 2003 ad opera della casa editrice Einaudi; questo libro fa parte di una collana di libri più ampia chiamata Gli struzzi”, tutti questi libri trattano temi di attualità, seppur varino dalla sessualità allo spionaggio internazionale.
Autrice:
Bianca Stancanelli è nata a Messina, ha esordito come giornalista nel quotidiano LOra di Palermo, occupandosi soprattutto di mafia e politica.
Dal 1987 vive a Roma dove è inviato speciale per il settimanale Panorama.
Dopo avere già pubblicato due volumi di racconti, Cruderie (Marsilio, 1996) e Morte di un servo (Marsilio, 2000), con il libro A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario (Einaudi, 2003) Bianca Stancanelli ha dato prova della rara capacità di saper trasmettere la forza dell’impegno civile attraverso il linguaggio letterario.
Riassunto:
“A testa alta” tratta della vita, o meglio degli ultimi tre anni di vita, di Padre Pino Puglisi(3P), la storia di un uomo che avuto coraggio.
Tutto inizia l’ultimo sabato di settembre 1990 quando il cardinale di Palermo, Salvatore Pappalardo, firma la lettera di nomina del nuovo parroco per la chiesa di San Gaetano e di Maria Santissima a Palermo nel quartiere Brancaccio; appena nominato Padre Pino si da subito da fare cercando di rendere l’oratorio un luogo decoroso, ma soprattutto di incontro per la gioventù di Brancaccio, ma soprattutto lavora sui ragazzi stessi per fare in modo di cambiare la loro mentalità, per salvarmi dalla mafia, infatti esso pensava che cambiare gli adulti fosse impossibile, e perciò si concentrò sui ragazzi. La biografia racconta molto dettagliatamente, con taglio quasi cronistico, gli avvenimenti successi in questi intensi tre anni, dalla lettera che scrisse appena arrivato, sino alla sua morte, ma non trattando solo i fatti del quartiere Brancaccio ma rapportandoli alla realtà italiana come con la morte di Falcone e Borsellino, oppure la cordata per il Quirinale.
Personaggi:
Padre Pino Puglisi: Nato a Branciaccio Il 15 settembre 1937, mori esattamente 56 anni dopo ucciso dalla mafia, esso era un uomo pieno di dignità e coraggio e, come si scrive nel libro, aveva un talento speciale quello di ascoltare(cosa non molto comune ai nostri giorni).
Suor Carolina: E la suora che aiutava padre pino nella gestione della parrocchia e soprattutto nella gestione dello stesso prete.
Fabio Di Giuseppe: Un giovane di 20 anni, che frequentò la parrocchia ai tempi di Rosario Giuè, e che rimase a fianco di Don Puglisi; conosce molto bene la zona dei grandi palazzi in via Hazon, ed è stato amministrato dei numeri 17 e 18.
Giuseppe Guida, Pino Martinez, Mario Romano:Presidente del comitato intercondominiale, i quali organizzarono una marcia per commemorare la morte di Falcone.
Giuseppe Porcaro:Conoscente/amico di Don Puglisi, colui che suscitò dubbi sullincolumità dello stesso Don.
Carmelo:Soprannominato buttigghiuni era un bambino che viveva nei grandi palazzi, al limite della povertà, marinava spesso la scuola, ma era già all’età di 6 anni un ladro davvero esperto.
Grigoli, Di Filippo, Graviano: Gli assassini di padre Puglisi, Graviano e Grigoli si pentiranno e collaboreranno con la magistratura.
Le persone di Brancaccio: La società mostra come la mafia si ben permeata all’interno della popolazione tanto che all’uccisione del giudice Borsellino, i ragazzi, i bambini e chiunque altro grida Abbiamo vinto,viva la mafia”
Spazio:
La biografia di questi lunghi tre anni, si svolge nel quartiere Brancaccio di Palermo.
I luoghi nella biografia della Stancanelli acquistano solo un ruolo denotativo, infatti essa da buona giornalista cerca di mantenersi il più oggettiva possibile in pieno stile giornalistico, come se stesso scrivendo per Panorama.
Tempo:
I fatti narrati si svolgono tra il 1990 e il 1993; l’autrice scrive della vita di Don Puglisi in maniera perfettamente cronologica, anche se spesso ricorre a ellissi o riassunti.Nel libro si usa anche una specie di tecnica del ricordo, che sono i racconti delle persone e dei pentiti che hanno incontrato Don Puglisi o che hanno collaborato con cosa nostra.
Stile:
Il livello lessicale risulta semplice e molto scorrevole, in concordanza con il taglio giornalistico che appartiene all’autrice;riguardo ai personaggi invece si può notare una certa confusione nel parlare, o quantomeno non del tutto lineare, con dellintercalare di parole in dialetto palermitano, che aiutano a rimanere fedeli alla realtà del luogo.
Tecniche:
Nel testo prevale il discorso indiretto, con una struttura di tipo giornalistico, con il semplice riportare di fatti o testimonianze, ma in queste testimonianze spesso si nota l’uso del discorso diretto libero con un rapito susseguirsi di battute tra i vari personaggi.
Narratore:
Possiamo dire che il narratore è onnisciente, infatti essendo stato scritto dopo lo svolgersi dellazioni in esso contenute, il libro offre una visone dinsieme delle situazioni in esso riportate.
Tematiche:
Lonore, ecco la principale tematica del libro, ma non l’onore di concezione medioevale che spesso affascina il pubblico, e neanche l’onore di stampo mafioso, che più che onore e clientelismo se non addirittura servilismo, ma l’onore di vivere, quello onore che ci permette di esprimerci e anche di rifiutare se necessario, il rispetto per gli altri ma soprattutto per noi stessi. Questa è la vera unica e grande tematica che l’autrice attraverso la storia di Don Pino voleva farci conoscere, e non ha importanza se in questo caso centra la mafia, la mafia è solo un esempio, perché tutti, anche i più giovani, rischiano di essere sottomessi da qualcuno, e questo non si deve permettere.
Commento:
Il libro in se non è che sia molto bello, infatti la Stancanelli sarà una bravissima giornalista, ma come scrittrice oserei dire che non è una luminare, ma il fattore veramente importante è la storia che racchiude questo libro, ovvero il sacrificio di Don Puglisi, che ha voluto far aprire gli occhi ai suoi cari, e che grazie a questo libro gli sta facendo aprire a molti di più. La storia di 3p è davvero importante e la divulgazione di essa non può che essere favorevole, infatti la storia di Pino Puglisi è una storia di coraggio che non deve essere perduta, perché come si suol dire contro un grande male ci vuole un grande bene, e Pino Puglisi è stato questo, un grande bene.
Maurizio Cattaneo