Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019 Se nella prima immagine del vino, quale sostanza eccessiva, è legittimo vedere riflessa l’immagine della droga, questa seconda presentazione si iscrive nell’universo dei farmaci: il rapporto tra l’infelicità degli uomini, la loro pena di vivere o morire, il loro dolore quotidiano e “il frutto della vite” che promette sonno e oblio. Già Alceo aveva perentoriamente affermato: “Alle sventure non concediamo l’anima! / Bicchi, non gioverà / questo tedio d’esistere. Il migliore / farmaco è il vino: prendere una sbornia (…)”. Non si insisterà mai abbastanza sull’importanza di tenere strettamente intrecciati nella riflessione il desiderio di felicità, ovvero l’assenza di dolore, ed il ricorso al farmaco/droga.
Alcol e letteratura (3) Continua è
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