Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019di Alissa Peron
Ugo Foscolo: Alla sera
Forse perché della fatal quiete
Tu sei limmago a me sì cara vieni,
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all’universo meni,
sempre scendi invocata e le secrete
vie del mio cor soavemente vieni.
Vagar mi fai co miei pensier su lorme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace dorme
quello spirto guerrier chentro mi rugge.
Analisi tematica della poesia Alla sera di Ugo Foscolo
Il poeta immagina di rivolgersi alla sera che, in ogni stagione dell’anno, porta pace e serenità
ponendo fine al tormento e alla sofferenza che spesso la vita procura agli esseri umani.
Nella I strofa la Sera viene invocata, quasi fosse un elemento vitale (personificazione) per il senso di pace che trasmette poiché evoca l’immagine stessa della morte (fatal quiete). Elementi fisici, visivi e tattili, sono le nubi estive e i venti primaverili che sembrano accarezzare in modo lieve il poeta e infondergli serenità.
Nella II strofa prosegue la presentazione degli elementi atmosferici: la sera invernale, in contrapposizione a quella primaverile, appare carica di umidità, di precipitazioni nevose e di tenebre lunghe e minacciose; nonostante ciò il poeta continua a provare sensazioni di pace e di tenerezza.
Nella III strofa il poeta si immerge nella Sera per dare spazio alla fantasia e lasciare i suoi pensieri liberi alla ricerca del senso stesso della vita; nel frattempo, assiste, impotente, al trascorrere inesorabile del Tempo che trascina con sé le preoccupazioni di tutti i giorni che gli procurano continuamente sofferenza.
Nella IV strofa il poeta sembra ritrovare la pace che placa, momentaneamente, il suo spirito combattivo e tormentato.
Le figure retoriche presenti nella poesia sono:
la personificazione – leufemismo – lenjembement
Ugo Foscolo fu poeta in parte neoclassico (II metà del ‘700) in parte romantico (I metà dell’800)
Ricerco ora gli elementi Neoclassici e quelli Romantici all’interno della poesia.
Gli elementi neoclassici sono: la struttura metrica, rigida a endecasillabo e a rima alternata; la presenza di numerose parole di origine latina come immago, cor, aere, secrete, reo, meco, che conferiscono alla poesia quello stile e quella eleganza formale che sono tipici di una poesia classica. Gli elementi romantici, invece, sono da ricercarsi nelle parole che esprimono stati d’animo, sentimenti dell’autore e amore per la natura.
La fatal quiete, ad esempio, rappresenta la morte, il doloroso destino cui l’uomo va incontro: il poeta, poi, invoca la Sera che viene personificata e che porta con sé altre immagini della natura (le nubi estive, gli zeffiri, leggiadri venticelli primaverili).
Il nevoso aere rappresenta il cielo carico di nuvole che diffonde sulla terra l’oscurità e che porta un senso di pace, espresso dallavverbio Soavemente.
Il nulla eterno è un’altra immagine pessimistica e dolorosa del Foscolo romantico e così pure il reo tempo (il tempo che fugge).
Altri elementi romantici sono: lo spirto guerrier che indica il carattere combattivo ed irruente del poeta. Ed ancora i verbi strugge e rugge: il primo fa pensare ad un animo logora, che si consuma; il secondo al fremito che l’autore prova nel tentativo di dominare i suoi sentimenti.