A tal fine, assorbì la tradizione della filosofia patristica e scolastica, lesse ampiamente le opere dei filosofi post-rinascimentali e sviluppò le proprie opinioni sui fondamenti filosofici e su molte delle loro applicazioni. Più conosciuto in Italia, ma ivi figura controversa durante la sua vita e per un secolo o più dopo la sua morte, la sua opera filosofica, incentrata sulla nozione di essere e sulla dignità della persona umana, può essere riassunta nei titoli: finalità e il metodo, l’oggettività del pensiero e il concetto di certezza; la dignità della persona umana; moralità; diritti umani; la natura della società umana; teologia naturale; ed essere. Il seguente articolo esaminerà il lavoro di Rosmini sotto questi titoli, che sono di perenne attualità e sufficientemente ampi da abbracciare temi più particolari, come l’arte, la politica, l’educazione e il matrimonio, che costituiscono una preoccupazione costante di molte delle sue opere minori, ma possono solo essere menzionato qui di sfuggita. I suoi principi teologici, diversi da quelli relativi alla teologia naturale, sono considerati solo nella misura in cui gettano luce sull’origine e lo sviluppo dei suoi principi filosofici.
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