Di male in peggio dall’Arcadia di Jacopo Sannazaro
28 Dicembre 2019Armeni popolo da conoscere
28 Dicembre 2019Il canto popolare “Ben venga maggio”, attribuito a Angelo Poliziano, celebra l’arrivo della primavera, stagione dell’amore e della giovinezza, e invita le ragazze e i loro innamorati a festeggiare insieme il mese di maggio, simbolo di rinascita e di passione.
Il tono del componimento è gioioso, leggero e ricco di immagini legate alla natura, al rinnovamento e all’amore.
Testo e parafrasi
Testo originale di Poliziano
Ben venga maggio Ben venga primavera, Chi è giovane e bella 15 Per prender le donzelle Chi l’altrui core invola Amor ne vien ridendo -Ben venga il peregrino.- 45 |
Parafrasi del testo:
Ben venga maggio Ben venga la primavera, Chi è giovane e bella Per conquistare le ragazze Chi ruba il cuore di qualcun altro, Amore arriva ridendo
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Temi principali
- Celebrazione della natura e della primavera: La primavera, e in particolare il mese di maggio, è simbolo di rinascita e di risveglio dei sentimenti amorosi. La natura in fiore, gli animali e gli uccelli che “bruciano d’amore” sono immagini che richiamano l’armonia tra il ciclo naturale e i sentimenti umani.
- Invito all’amore: Il testo esorta le giovani ragazze a non essere dure e a lasciarsi andare all’amore. L’idea centrale è che la giovinezza è un dono passeggero, e chi non approfitta del tempo dell’amore rischia di perdere una preziosa opportunità.
- Amore come gioco e celebrazione: L’amore è presentato come una giostra, un gioco in cui gli amanti si “armano” e si sfidano per conquistare le ragazze, che a loro volta sono invitate a lasciarsi “prendere” e a godere della dolcezza del sentimento.
- Amore come forza universale: Non solo gli esseri umani, ma anche le creature della natura, partecipano a questo risveglio d’amore, dimostrando l’universalità del sentimento che travolge tutto nel mese di maggio.