Messaggi di don Savino a don Domenico Sirtori – 2009
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Ci è stato tolto un padre, ma ci è stato donato un santo, o forse è meglio dire che ora abbiamo un padre santo.
Questo popolo immenso di figli che don Bruno ha generato alla Chiesa ora è non solo esortato ed educato alla santità, ma è sostenuto, sorretto e incitato a tendere alla realizzazione della propria vita da colui che per primo ha vissuto la coincidenza tra la sua vocazione alla santità e il compito che gli era stato affidato; don Bruno lascia un popolo in cammino, tenacemente proteso alla meta e fedele a ciò che ha ricevuto.
Il nostro dolore è grande perché la nostra povera fragilità umana ci fa essere attaccati solo alle apparenze, ma subito ci sostiene la certezza della fede sostenuti da quel GESU’ RISORTO che è stato l’unico grande amore di don Bruno.
“adesso ci sei vicino in un modo diverso da prima – ci ha detto il nostro caro don Gius – ma infinitamente di più di prima e ci guardi con la stessa pietà , con lo stesso sguardo di Colui in cui sei.”
Per questo sono vicino a noi e tra noi dei custodi di questa fede che don Bruno ha fortemente voluto qui a Dergano: sono gli amici MEMORES DOMINI che ringrazio immensamente a nome di tutta la Parrocchia per l’amore e l’affetto che ci hanno testimoniato in questi mesi nei quali hanno accompagnato don Bruno come un vero padre ricordandoci che tutti noi siamo suoi figli.
Ora c’è una domanda che ci insegue: come farà Dergano senza don Bruno? Come faremo senza più la sua testimonianza quotidiana di fedele attaccamento a Cristo, senza il suo insegnamento radicale sulla necessità di seguire tutto Cristo e l’autentica Chiesa?
La risposta è che la nostra Parrocchia non potrà mai fare a meno di don Bruno e della sua testimonianza che ci ha dato fino all’ultimo istante sul letto del dolore.
Ma ancora con don Giussani oso pregarlo per me e per tutti noi:
“Aiutaci, tu che adesso vedi senza ombre quel mistero che tanto ci attira e ci affascina tutti, a vivere con più verità la nostra vita e il nostro compito” .
Il Parroco don Savino