Storia della Palestina e di Israele nel novecento
27 Gennaio 2019Musica
27 Gennaio 2019di Emily Bronte
di Claudia Rivoletti
Cime tempestose, uscito nel 1847, è l’unico romanzo di Emily Bronte, autrice inglese vissuta nell’Ottocento, nel pieno del romanticismo.
Il racconto inizia in medias res, nel 1801, a Wuthering Heights (da cui il romanzo prende il nome), una fattoria nella brughiera dello Yorkshire. Qui il proprietario, il signor Heathcliff, incontra laffittuario della sua villa di Thrushcross Grange, il signor Lockwood, gentiluomo inglese e narratore di primo grado.
Mr. Lockwood, dopo aver conosciuto gli strani familiari del signor Heathcliff, si informa dall’anziana governante di villa Grange, Ellen Dean, sul passato del proprietario della casa.
La signora Dean, narratrice di secondo grado, racconta la storia di Heathcliff da quando entra a far parte della famiglia Earnshaw, nel 1771, dopo esser stato trovato in strada ed adottato dal signor Earnshaw, del quale si guadagna presto l’affetto. Heathcliff è dapprima odiato da tutta la famiglia per la sua condizione sociale, in particolare da Hindley, il fratello adottivo maggiore, che si sente derubato dell’affetto del padre. Con il tempo, nasce una grande intesa con la sorella Catherine, affine per indole e carattere.
Heathcliff e Catherine sono entrambi bambini vivaci, selvaggi, esuberanti e audaci; sono molto affezionati l’uno all’altra, tanto che il peggior castigo che possono ricevere è venire separati. La loro ribellione li porta una sera a scappare di casa dopo essere stati sgridati da Hindley, ormai sposato. Correndo per la brughiera, giungono alla villa Grange dove Heathcliff viene malamente cacciato, mentre Catherine viene ospitata dai padroni di casa, i signori Linton. Qui conosce e fa amicizia con i figli dei suoi ospiti, Edgar e Isabella. Edgar e sua sorella sono ragazzi dolci, delicati e accurati. In particolare è da notare l’attribuzione di caratteristiche femminili a un personaggio maschile.
L’autrice contrappone l’indole selvaggia ma passionale di Heathcliff a quella pacata ma un po noiosa di Edgar quasi a voler sottolineare o addirittura estremizzare i due prototipi maschili del tempo. Contemporaneamente, forse perché a lei è mancato, introduce l’atteggiamento femminile romantico di attrazione per l’uomo passionale da una parte e la ricerca dell’uomo stabile dall’altra.
Quando Catherine torna a casa dopo il periodo di permanenza con i Linton non è più la ragazza selvaggia che correva per la brughiera, ma una signorina per bene attenta al vestito e allacconciatura. Ciò riempie Heathcliff di vergogna per se stesso, poiché egli non è cambiato. Non per questo il loro affetto diminuisce, anzi si trasforma presto in un amore morboso, basato sul sentimentalismo, sul vaneggiamento fine a se stesso che non porta a nulla. Heathcliff è talmente trasportato da questo sentimento esagerato che diventa geloso e pieno di odio verso Edgar, ormai amico di Catherine.
Nel frattempo la moglie di Hindley Earnshaw muore lasciando un figlio, Hareton, che viene abbandonato alle cure della servitù, poiché il padre impazzisce di dolore.
L’amore di Catherine per Heathcliff è fonte di poca gioia visibile, ma necessario”, nonostante lei si identifichi in lui; i due non si sposano per la differenza di classe sociale. Quando Catherine, attirata dalla vita aristocratica, accetta la proposta di matrimonio di Edgar Linton, Heatcliff, per il diabolico patto d’amore che lo lega a lei, scappa e scompare per tre anni. Per questo abbandono, Catherine, pur fidanzata, soffre molto e si chiude in se stessa. Dopo essersi sposata trascorre il suo tempo in attività tranquille insieme al marito.
Quando Heathcliff torna, Catherine lo accoglie piena di gioia, ma non scopre cosa abbia fatto nei tre anni di assenza né viene a conoscenza di come sia diventato così ricco.
Heathcliff, per vendetta contro Edgar, sposa Isabella, la quale invaghitasi di lui lo segue a Wuthering Heights; Isabella, dopo essere stata maltrattata dal marito scoprendone così il vero intento, riesce a scappare a Londra. Heathcliff non è interessato alla fuga della moglie. Quando muore il fratello adottivo Hindley, Heathcliff acquisisce Wuthering Heights. Continua a vedere Catherine,la quale è sempre felice di incontrarlo. Edgar, per la gelosia, bandisce il rivale, separandolo dalla moglie. Catherine, per il gesto del marito, dopo un breve periodo di delirio, muore partorendo una bellissima bambina, che viene chiamata con lo stesso nome della madre, Catherine. Heathcliff, in un momento di follia, maledice la sua memoria, sperando così di legarla a sé per sempre.
Qui si conclude il primo atto, quello identificabile come tragedia, e inizia il secondo, quello per cui il libro è stato definito un romanzo.
Sei mesi dopo la morte di Catherine, a Londra, nasce Linton, figlio di Isabella e Heathcliff. Linton è molto fragile di salute e a dodici anni, a causa della morte della madre, è costretto ad andare a vivere con un padre che non ha mai conosciuto. Va molto d’accordo con la cugina Catherine, della quale si innamora. Cathy è una ragazza dolce gentile e paziente, legata al padre da un grande affetto, adora leggere, passeggiare con il padre e cavalcare. Ricambia l’amore di Linton, ma non vuole ferire il padre, che non sopporta Heathcliff.
Quest’ultimo inizia a progettare una nuova vendetta, partendo proprio dall’amore nato fra i due cugini: pone le basi per un matrimonio fra i due allo scopo di ereditare villa Grange. Riesce nel suo intento, costringendo Cathy a lasciare solo il padre morente e ad andare a vivere a Wuthering Heights. Linton muore poco dopo la morte dello zio lasciando Cathy in una casa a lei sconosciuta in compagnia dello scontroso zio e del rozzo cugino Hareton, senza poter leggere libri, cosa che la rattrista molto.
Qui finisce la prima parte della storia della signora Dean e il signor Lockwood parte per Londra. Quando nel 1802 egli torna a Wuthering Heights per saldare il debito per laffitto della Grange con il signor Heathcliff, scopre che costui è morto.
Allora la signora Dean prosegue il racconto di come Hareton si sia guadagna l’amore della cugina e di come, nello stesso periodo, Heatcliff si sia abbandonato ad un eccesso di pazzia che lo porta alla morte e al ricongiungimento con la sua amata. Da quel momento si narra la leggenda dei fantasmi dei due per mano in giro per la brughiera.
Il romanzo Ottocentesco di Emily Bronte si conclude, quindi, con il trionfo dell’amore tra i due cugini, che, come i loro genitori prima di essi, hanno modificato nel tempo i propri sentimenti, arrivando ad innamorarsi nonostante le differenze di carattere, ma, a differenza di Heathcliff e Catherine non si sono fermati alla prima difficoltà.
Personalmente ho apprezzato il romanzo, pur nel suo svolgersi un poco tortuoso per le intrigate vicende dei personaggi e nella difficoltosa ricostruzione lineare della trama, perché sono sempre attirata dalle storie sentimentali. Tuttavia, ad un’analisi più approfondita mi sono resa conto di come il sentimento, estremizzato ed utilizzato come unico metro di giudizio sulla vita (sentimentalismo), porti a prendere decisioni infelici. Il sentimento potrebbe rappresentare un primo passo di approccio agli altri, se seguito, poi, da una verifica ragionevole di tutti i fattori della realtà. Se poi, in associazione a questo approccio, si utilizza il calcolo interessato (la ricchezza e la classe sociale per Catherine) si possono facilmente commettere errori. L’autrice ha saputo cogliere molto bene questi aspetti nei personaggi, lasciando al lettore la possibilità di un confronto personale. Fortunatamente l’imprevisto cambiamento finale dei giovani eredi, apparentemente più maturi e saggi, ha saputo, in un certo senso, riscattare” anche la memoria dei genitori, quasi a voler significare che esiste sempre la possibilità che da un passato pur funesto possa nascere la felicità.
Non escludo che questo romanzo mi possa aver regalato, oltre che momenti di spensieratezza, anche un piccolo insegnamento riguardo al mio modo di affrontare i miei sentimenti presenti e futuri.