Il periodo ipotetico dipendente
28 Dicembre 2019Due pastori amici traduzione musicale della prima ecloga di Virgilio di Luigi Gaud…
28 Dicembre 2019“De vulgari eloquentia” è un’opera scritta da Dante Alighieri, probabilmente tra il 1303 e il 1305, per convincere gli studiosi della dignità culturale della lingua italiana del suo tempo.
Si tratta di un trattato in latino che esplora la natura e le possibilità del volgare, cioè la lingua parlata dal popolo, rispetto al latino, che era la lingua della cultura e della letteratura.
Contesto e Obiettivi
Dante scrisse “De vulgari eloquentia” con l’intento di legittimare l’uso del volgare come lingua letteraria. A quell’epoca, il latino era considerato la lingua dell’alta cultura, mentre le lingue volgari erano viste come inferiori e inadatte alla letteratura elevata. Dante, tuttavia, era convinto che il volgare avesse il potenziale per diventare una lingua nobile e degna di espressioni artistiche elevate, come quelle della poesia.
Contenuto dell’Opera
L’opera è divisa in due libri, anche se si crede che fosse originariamente concepita come una trattazione più ampia.
- Primo libro: Dante discute l’origine e la varietà delle lingue volgari. Esamina le differenze tra i vari dialetti italiani, cercando di identificare un volgare “illustre”, adatto per la poesia e la letteratura. Qui, Dante analizza le caratteristiche che rendono un volgare nobile, con una particolare attenzione alla sua funzionalità nella creazione di opere poetiche di alto livello.
- Secondo libro: Il secondo libro, che non è completo, è dedicato alla teoria della poesia volgare. Dante intendeva spiegare come scrivere poesie in volgare, trattando argomenti come lo stile, la metrica, e le forme poetiche più appropriate per esprimere temi elevati.
Importanza
“De vulgari eloquentia” è fondamentale per capire il progetto culturale di Dante, che culminerà nella Divina Commedia, un’opera epica scritta in volgare italiano (in particolare nel dialetto toscano, che Dante contribuì a elevare al rango di lingua letteraria). Questo trattato è un documento cruciale per la storia della lingua italiana e per lo sviluppo delle lingue volgari in Europa. Dante anticipa molti dei dibattiti successivi sull’uso delle lingue nazionali nella letteratura e pone le basi per la nascita della lingua italiana standard.
Ricezione e Influenza
L’opera non fu completata e rimase relativamente sconosciuta fino a tempi più recenti, quando il suo valore teorico e linguistico è stato riscoperto dagli studiosi. La sua influenza si estende alla linguistica, alla teoria della letteratura e alla storia della lingua italiana, dimostrando la visione pionieristica di Dante nel considerare il volgare come una lingua degna di rispetto e studio.
Audio Lezioni su Dante e Divina Commedia del prof. Gaudio
Ascolta “Dante e Divina Commedia” su Spreaker.