DIVINA COMMEDIA – PARADISO – Canto I
14 Dicembre 2014DIVINA COMMEDIA – PARADISO – Canto III
14 Dicembre 2014CANTO II
Arrivano nel cielo della Luna
Incontri » no
Riassunto e tematiche:
– Proemio: come tutti i secondi canti delle tre cantiche c’è l’appello al lettore
» Dante ci avverte dell’arditezza della sua impresa (mai tentata da altri) di scrivere tali argomenti
» solo quei pochi che si sono dedicati alla scienza divina possono continuare la lettura
» poesia come navigazione: riprende la solita similitudine del naufrago già usata nell’Inferno e Purgatorio
» o lettori: seguitemi che vi apro la strada » dice l’atteggiamento che vuole dal lettore
» “pane degli angeli” (anche nel Convivio) = teologia, sapienza divina, interrogarsi sulle cose ultime
» nel mondo terreno non si è mai sazi
» dopo l’esordio solenne riprende la narrazione:
– Dante e Beatrice, mossi dal desiderio si muovono veloci nel cielo
» lei guarda in alto, lui guarda nei suoi occhi
» giungono nel primo pianeta, quello lunare » Dante si muove in una sostanza più densa dell’acqua (etere)
» Beatrice lo invita a ringraziare Dio che lo ha condotto fin lì
– Domanda di Dante: chiede la ragione e la natura delle “macchie lunari”
» Dante osserva la realtà con occhio medievale » per il sistema aristotelico i corpi celesti nel mondo
sopralunare sono incorruttibili, ma questo contrasta con l’osservazione delle macchie lunari
» dovrebbero essere quindi tutti omogenei e perfetti » problema di conoscenza della fisica medievale
» Beatrice le chiede il suo parere: Dante pensa che siano dovute dalla diversa densità della materia
– Risposta di Beatrice = mette la domanda nel suo contesto, è una spiegazione di ordine metafisico che risponde ad una domanda di carattere fisico » l’idea che Dante ha di uniformità non è attinente alla realtà
» pars denstruens: se la diversità dei corpi celesti dipendesse solo da principi materiali (come la densità) e
non fosse qualitativa, tutti gli astri eserciterebbero la stessa influenza sugli individui
» pars construens: Beatrice espone la vera dottrina, cioè la varia luminosità dei corpi celesti è la modalità
con cui si manifesta la diversa letizia delle intelligenze angeliche che muovono il cielo, esse informano la
loro virtù agli astri » per i medievali i corpi celesti influiscono sull’inclinazione degli uomini
» ha smontato una teoria precedente per costruirne una nuova
» dunque la spiegazione è di ordine metafisico e non fisico